Istambul e il giro del mondo in 80 giorni

Come in una scena di un libro, con “il giro del mondo in 80 giorni”,  arriviamo ad Istanbul con la linea ferroviaria che giunge sul Bosforo, sfruttando il mitico Orient Express. Con oltre dodici milioni di abitanti, Istanbul  appare come un grande gigante addormentato sul confine tra Europa e Asia, lungo lo stretto del Bosforo fino al Corno l’Oro. Con una gloriosa storia alle spalle come capitale dell’Impero romano, bizantino e ottomano, Istanbul lega le proprie radici sia ad Occidente che ad Oriente, portando importanti tracce nella fisionomia della città. Fondata come Bisanzio nel VII secolo a.C., fu successivamente annessa all’Impero romano tant’è che nel 330 d.C l’imperatore Costantino la rifondò come “Nova Roma”, sotto il nome di Costantinopoli. Fu quello uno dei periodi più floridi per la città che, grazie alla propria posizione strategica, mantenne sempre un ruolo centrale sotto il profilo commerciale. Durante la dominazione romana e il periodo bizantino, la città fu arricchita di numerosi monumenti ed edifici pubblici quali l’Acquedotto Valente, le mura cittadine, l’Ippodromo e la vicina Colonna di Costantino, ancora oggi visibili ai turisti. Sotto la città è stata inoltre ricavata la grande Cisterna Yerebatan Sarayi del VI secolo, voluta da Giustiniano I per la raccolta delle acque e costellata da una selva di una trentina di colonne. Nella sua era cristiana, la città ha vissuto un grande splendore architettonico, vantando una delle più maestose ed importanti chiese d’Occidente: Hagia Sophia, ovvero Santa Sofia. La basilica, risalente al VI secolo d.C., trasformata prima in moschea e poi in museo, presenta una decorazione interna di notevole splendore, fatta di meravigliosi mosaici illustrati, pregevoli marmi, stucchi e capitelli decorati. La volta è coperta da un’imponente cupola che, attraverso una corona di finestre, illumina l’interno dell’edificio.  Di equivalente valore storico è la Chiesa di Sant’Irene, di fattura bizantina, la bellissima chiesa dei Santi Sergio e Bacco (iniziata nella prima metà del VI secolo) dai notevoli mosaici e capitelli cesellati e la Basilica di San Polieucto (520), della quale non rimangono purtroppo che delle rovine. Uno degli esempi cristiani più antichi è la Chiesa e Monastero di San Giovanni in Studion, non interamente conservata. Molte delle antiche chiese cristiane sono state trasformate in moschee come gli esempi di Molla Zeyrek Camii (ex Chiesa del Pantocratore), cappella del periodo bizantino decorata a mosaico, la Moschea Kalenderhane (ex Chiesa della Theotokos Kiriotissa) e la Moschea Atik Mustafa Pascià (ex Chiesa di Santa Tecla). Incrostazioni di mosaici dorati, ricami di marmo e imponenti architetture bizantine decorano questi edifici che, nella loro stratificazione storica ed artistica, portano le tracce di un complesso passato che ha tessuto, nel corso dei secoli, una complessa trama storica e culturale. Istanbul mescola memorie romane, architetture bizantine ed edifici ottomani, impreziosendo il tessuto urbano di notevoli reperti di memoria collettiva. Un gran numero di moschee imperla la città: la Moschea Blu, della prima metà del XVII secolo, la Moschea di Solimano il Magnifico, moschea imperiale eretta tra il Cinquecento e il Settecento, e la Moschea di Faith, ne rappresentano probabilmente i modelli architettonicamente mirabilmente più interessanti. Oltre ai grandi edifici legati alla storia religiosa della città, sono presenti bellissimi monumenti quali la Torre di Galata (1348), un residuo delle mura del quartiere omonimo, e notevoli palazzi dei quali, uno dei più rappresentativi, è il Palazzo Topkapi, eretto nella seconda metà del Quattrocento e residenza dei Sultani fino all’Ottocento. Attualmente trasformato in museo, il palazzo consta di più edifici e giardini.  Altre notevoli residenze sono visibili per le vie di Istanbul: l’ottocentesco Palazzo e il parco di Yildiz, residenza del sultano Abdülhamid II costituita da molteplici padiglioni separati, i numerosi palazzi neoclassici e liberty e il Palazzo Dolmabahçe, affacciato sul Bosforo, di ricordo vagamente veneziano. Ma Istanbul non è solo arte e architettura: vi si possono visitare parchi, i Bazar coperti (come il Bazar delle Spezie  e il Gran Bazar d’Istanbul) dai numerosi e fornitissimi negozi caratteristici, le spiagge e le isole distribuite attorno alla città, come le Isole dei Principi, caratteristiche per i bei palazzi neoclassici e liberty. Un lato tradizionale da esplorare è l’Hammam o Bagno Turco, diffusosi in età ottomana come luogo pubblico destinato al tempo libero, spesso ricavato accanto alla mosche, come appendice del complesso. Si consiglia una passeggiata nei più celebri quartieri cittadini, che comprendono Üsküdar, uno dei più antichi, Kuzguncuk, una valle lunga e stretta a picco sul Bosforo che conserva un’atmosfera poetica da piccolo villaggio, e l’antichissimo Kadikoy, ora una delle zone più moderne di Istanbul. Qui è possibile far visita al mercato e ai chioschi locali, che offrono un panorama sulla cultura gastronomica locale. Per gustare la vera e tradizionale cucina turca, tastando kebap, pide e köfte, è necessario raggiungere però la zona di Fatih, anch’essa ravvivata da un vivace mercato. Istanbul con la sua storia millenaria, l’intreccio di culture e religioni, rappresenta uno straordinario libro di storia, testimonianza di convivenza di tradizioni divergenti, un monumento vivente all’arte. L’antica storia che impregna il tessuto urbanistico della città le è valsa, per le aree storiche, la tutela dell’Unesco come patrimonio dell’umanità. Istanbul, città unica, crocevia per eccellenza tra Occidente e Oriente.

Tarcisio Agliardi & Federica Gennari