Pechino: la Città proibita e la muraglia

Dalle alte vette e dall’oasi spirituale di Lhasa, planiamo nella metropoli e capitale della Repubblica popolare cinese: Pechino. Il Giro del mondo in 80 giorni ci conduce, nella sua undicesima tappa, nell’estremo Oriente, alla scoperta di una città perennemente sospesa tra innovazione, futuro e tradizione. Questa estesissima metropoli, ricavata tra le colline e rilievi montuosi, è irrorata dai fiumi Yongdingand e Chaobai. Il centro della città è segnato dalla celebre Piazza Tien’anmen, vestita di un’architettura in stile imperiale che solo introduce al vero polo storico e culturale, rappresentato dalla splendida Città Proibita: inestimabile monumento delle dinastie Ming e Qing, residenza imperiale riconducibile al XV secolo che consta, nella sue imponenti dimensioni, di quasi un migliaio di edifici. L’affascinante nome si richiama al divieto imposto a qualsiasi persona di accedere all’area imperiale senza l’espressa autorizzazione dell’autorità. Ora museo, l’area dell’antica città proibita è circondata da poderose mura fortificate cadenzate da torri e da ampie porte d’accesso. La struttura più importante del complesso è il Palazzo della Suprema Armonia, sede di discussioni, decisioni d’affari e, spesso, di cerimoniali. Il Palazzo, come molti edifici della città proibita, presenta il trono destinato all’imperatore ed è decorato con motivi tipici dell’arte cinese, come l’immagine del drago raccolto a spirale o bassorilievi a soggetto simbolico. Molti altri mirabili edifici e cortili destinati al cerimoniale imperiale sono presenti nel perimetro dell’antica città. Visitando Pechino però, è possibile scoprirne il lato religioso accedendo ai bellissimi templi che costellano la città: il Tempio del Cielo o del Paradiso (1420), nel distretto di Xuanwu, è sede del culto taoista ed è costruito secondo un preciso criterio simbolico-numerico; il Tempio della Terra (1530), situato in un parco, era l’antica sede di sacrifici e offerte a favore del dio Terra; senza dimenticare il Tempio del Sole, il Tempio della Luna e la Moschea di Via della Vacca. E’ facile pensare che l’insediamento pechinese abbia antichissime origini, tanto che in prossimità di questo sono stati ritrovati reperti databili al I millennio a.C. In un eccezionale mix di epoche, Pechino porta tutte le tracce di una città in conflitto tra una tradizione millenaria e l’aspirazione futurista, simboleggiata dai modernissimi grattacieli e strutture, tra i quali il rinomato Central Business District. Nonostante lo slancio ipermoderno, Pechino sembra però non riuscire a nascondere a sé stessa un patrimonio storico così imponente: oltre alla Città Proibita, è possibile accedere al complesso del Palazzo d’Estate (1750) [4] che, eretto sul lago Kunming, si articola in diversi edifici, strutture e giardini, progettati secondo diversi stili architettonici. Tale complesso si aggiunse all’Antico Palazzo d’Estate, del quale oggi non rimangono che rovine, a causa degli effetti disastrosi della guerra del 1860: si trattava della reggia imperiale della dinastia Qing, circondata da magnifici e rigogliosi giardini percorsi da ruscelli e specchi d’acqua. Legato alla dinastia Qing è anche l’Antico Osservatorio, uno dei più antichi al mondo (1442): qui si conservano ancora oggetti e strumenti di precisione utilizzati per l’osservazione astronomica, pezzi di eccezionale valore storico e scientifico. Non lontano dalla città è possibile vedere la celebre Muraglia Cinese, una delle più imponenti opere umane esistenti al mondo, oltre 7.000 chilometri di muratura che serpeggiano per le campagne e le colline. Costruita in circa 15 anni, la Muraglia fu eretta con la funzione di respingere il nemico, ed in particolare gli attacchi dei mongoli. Con il suo spessore di 7 metri, si dice che questa imponente opera sia visibile addirittura dalla Luna, rendendola quasi leggendaria. Nonostante questa affascinante teoria, è stata appurata ormai l’infondatezza di tale convinzione generale. La costruzione iniziò nel III secolo a.C per volere dell’imperatore Qin Shi Huangdi, al quale si riconduce inoltre lo straordinario Esercito di Terracotta rinvenuto a Xi’an. Tornando in città, è possibile inoltre fare visita al Museo della Storia Cinese, oltre che al Gran Palazzo del Popolo… ma se volete dedicarvi anche a qualche acquisto, quale migliore occasione per una passeggiata tra i negozi? Pechino offre non solo prodotti elettronici e informatici, ma anche tessuti e un radicato mercato di antiquariato, dove è possibile acquistare le più varie cineserie, tanto apprezzate in Occidente dai collezionisti del Settecento e Ottocento.

Tarcisio Agliardi e Federica Gennari