SOSTA NELLA BAIA DI HA LONG

Dopo i templi di Angkor e la giungla cambogiana, decidiamo di dedicare il sedicesimo giorno del Giro del Mondo in 80 giorni ad un meritato riposo “da esteti” naturalisti, concedendoci tutta la meraviglia del paesaggio offerto dalla Baia di Ha Long, in Vietnam. Uno scenario poetico, unico, di sapore quasi leggendario: si racconta infatti che le innumerevoli isolette calcaree che costellano la baia (circa 2000) siano nate da grandi dragoni inviati dagli dei in aiuto ai vietnamiti, in lotta contro i cinesi. Come una collana di perle, i dragoni crearono gioielli trasformati poi in isole, poste a protezione della baia: non a caso, “Ha Long” significa, infatti, “dove il drago scende in mare”. In oltre 100 km di costa, la baia abbraccia innumerevoli piccole isole ricoperte di vegetazione che, nella loro mole compatta, emergono dall’Oceano traforate da diverse grotte, la più grande delle quali è stata ribattezzata Grotta delle Meraviglie, in virtù della sua eccezionale bellezza e alla ricchezza di stalattiti e stalagmiti. La presenza di numerose grotte è ricondotta alla lunga evoluzione carsica che ha scavato nel calcare numerosi ambienti di diverse dimensioni e forme. La stessa fattezza delle isole si differenzia notevolmente da un esempio all’altro: esse hanno assunto, nei millenni, forme assimilabili al mondo animale, influenzandone di conseguenza l’etimologia. Lo straordinario splendore della natura della baia è favorito dalla ricca flora locale, costituita sia da sempreverdi che da alberi e arbusti di clima marino. Attualmente la baia è tutelata sotto il profilo naturalistico, tanto da essere annoverata tra le Sette Meraviglie Naturali Mondiali. La baia non risulta però totalmente incontaminata: piccoli villaggi galleggianti (per un totale di poco più di 1500 abitanti) popolano l’area e si garantiscono la sopravvivenza grazie soprattutto alla pesca, facilitata dai bassi fondali, dove è possibile ammirare decine e decine di varietà di pesci. Questo paradiso terreste, brillante e splendente dei colori della natura, è stato abitato fin dai tempi antichi, tant’è che in quest’area vi sono i siti archeologici di Mê Cung e Thiên Long, riferibili al periodo tra il XVII e il VI millennio a.C.; durante il periodo medievale, invece, è stata luogo di scontri e battaglie navali. La bellezza leggendaria di questo luogo è stata scelta per diverse scene cinematografiche ed è stata celebrata da diversi poeti e scrittori, che ne hanno elogiato la naturalezza quasi spirituale, punto di unione con il cielo: l’esteta ne apprezza la purezza, la sapiente miscelazione di acqua, vegetazione e roccia, come in un dipinto delicato e semplicemente grandioso. Meta prediletta dai turisti, la Baia lascia impressa nella mente una cartolina che non si può certo facilmente scordare… vorremmo farci dimenticare qui, a contemplare la natura, nelle sue forme più autentiche e spettacolari.

Tarcisio Agliardi e Federica Gennari