Mr. Bean è un maldestro uomo britannico interpretato dall’attore britannico Rowan Sebastian Atkinson (Consett, 6 gennaio 1955), ideato dallo stesso Atkinson in collaborazione di Richard Curtis (Wellington, 8 novembre 1956) e Robin Driscoll (28 giugno 1951).
Il nome viene deciso in un seconda tempo, quando venne prodotto il programma: la scelta cadeva tra altri nomi “vegetali” , dato che Mr. Bean in inglese significa “signor fagiolo” quale ad esempio “Mr. Cauliflower” che significa signor cavolfiore.
Il personaggio di Mr. Bean viene ideato dall’attore durante i suoi studi ad Oxford e negli anni ottanta esordisce nei cabarè.
Nel 1987 fa le prime apparizioni al “Just For Laughs”, festival di Montréal; dal 1990 al 1995 é protagonista di una serie televisiva omonima trasmessa in oltre 200 paesi; dal 2002 al 2019 di una serie televisiva animata. E’ stato anche protagonista di due film di successo: “Mr. Bean – L’ultima catastrofe” del 1997, diretto da Mel Smith (Chiswick, 3 dicembre 1952 – Londra, 19 luglio 2013) e “Mr. Bean’s Holiday”del 2007, diretto da Steve Bendelack.
Di base, Mr. Bean, è molto simile ai personaggi dei primi film comici muti, basati su una commedia “fisica”., con azioni divertenti senza l’uso di parole. Questo aspetto rese la serie molto economica dal momento che non necessitava di alcuna traduzione. Il personaggio non viene nemmeno doppiato nelle lingue diverse dall’inglese, dato che le battute sono quasi inesistenti e la sua comicità è incentrata sulla fisicità.
Mr. Bean è un signore maldestro che indossa un completo formale, sempre uguale in ogni puntata, una giacca incolore, camicia bianca, cravatta rossa e pantaloni marrone scuro. Non si sa se abbia un nome di battesimo e quale esso sia, possiede una Mini verde e un orsacchiotto di peluche di nome Teddy, il suo inseparabile amico fin dalla tenera età. Vive solo da sempre, ma talvolta frequenta, con risultati disastrosi, Irma Gobb, la sua fidanzata, interpretata da Matilda Ziegler (Ashford, 23 luglio 1964). Anche Irma possiede un orsetto di stoffa, chiamato Lottie.
Mr. Bean ha anche due amici di nome Rupert e Hubert Hubert, comparsi solo nella puntata “Fai da te Mr. Bean.”
Non si capisce se abbia un lavoro e come viva, negli sketch lo si vede sempre come cliente o paziente, eccezion fatta per la terza parte dell’episodio “The Return of Mr. Bean“, nella quale lo si vede attendere l’arrivo della Regina Elisabetta come parte del personale di un albergo di lusso, e nel film Mr. Bean – L’ultima catastrofe, in cui è il custode fannullone della British National Gallery.
La sua comicità è incentrata nell’incompatibilità di essere molto competitivo e la sua totale incapacità nel fare le cose che lo portano sempre ad essere nei guai e, comunque, molto astuto a tirarsi fuori con soluzioni assolutamente comiche.
Un’altra sua peculiarità caratteriale è il suo bigottismo, caratterizzato da una grande senso del pudore e di vergogna.
Come un bambino, per i propri interessi è completamente amorale, sempre con l’inconsapevolezza di star facendo qualcosa di male: nell’episodio “Goodnight Mr. Bean” giunge perfino a prendere in giro una donna paralizzata in carrozzina e a rubarle il numero di chiamata prenotata perché antecedente al suo.
La sua auto è una British Leyland Mini Mk4 del 1977, gialla con cofano nero opaco, targata SLW 287R, con la guida a destra, fatta eccezione per l’episodio pilota, in cui la Mini era una BMC Mini Mk2 del 1969, colore arancione targata RNT 996H. L’auto è dotato di un singolare sistema di antifurto, che consiste in un lucchetto a barra posto sotto la serratura della portiera destra e nel volante rimovibile, che Mr. Bean stacca e porta con sé quando si allontana dall’auto. La piccola Mini è spesso in forte competizione con una tre ruote, una Reliant Regal Supervan III celeste, targata GRA 26K, che Bean urta in azzardati sorpassi, spinge per farsi spazio nei parcheggi, fa ribaltare. La tre ruote viene anche snobbata da Mr. Bean quando il proprietario lo ferma per dargli un passaggio mentre sta facendo autostop.
Nel 2012, Rowan Atkinson, ha dichiarato di voler far mandare in pensione il personaggio, dichiarando che “l’infantilismo di un cinquantenne diventa un po’ triste”.
Alessia Marcon