AMBIZIONE MONARCHIA

“La democrazia smetterà di esistere quando toglierai da coloro che hanno voglia di lavorare e darai a coloro che non ne hanno voglia.” (Thomas Jefferson)

Augusto, primo Imperatore romano.

Purtroppo, certi individui, essendo figli di nessuno, per la loro assenza del buongusto e buonsenso, hanno compromesso la credibilità e la buona reputazione dell’Italia, dovuta al passato del popolo Italico, dai tempi dell’antica Roma fino al 2 giugno 1946. Mi riferisco a tutti coloro che hanno permesso a gente come Cicciolina, Moana Pozzi e altre prostitute o gente fallita dello spettacolo ad entrare in politica.

Chiunque, più capace o più fortunato, ha il dovere morale di provvedere ai meno fortunati: “Se c’è qualcosa che non va, coloro che hanno la capacità di agire hanno la responsabilità di agire. Una frase che è il cuore di tutte le altre: quando una lunga serie di abusi e malversazioni volti a perseguire il medesimo obiettivo rivela il disegno di ridurre tutti gli uomini all’assolutismo e loro diritto e loro dovere rovesciare un siffatto governo e provvedere nuove garanzie alla sicurezza per l’avvenire.”

L’italiano ha ormai perso la propria identità ed entusiasmo perchè vede attorno a se soltanto fallimento sociale e strutturale causate da persone fallite come esseri umani.

Un’Italia senza un PADRONE, L’Italia di “una Repubblica che non funziona”, un’Italia senza italiani veri, un’Italia di nessuno, un’Italia orfana e vittima di sperperi di chi non sente i propri doveri di cittadino, è vittima di persone colpevoli che agiscono senza responsabilità, patriottismo e buonsenso, rendendo ridicoli se stessi e l’Italia di fronte al resto del mondo.

Il comportamento irresponsabile di moltissimi individui, politici e non, che ha portato l’Italia, un pilastro della civiltà e cultura del passato, ad un collasso dalla quale per uscire, come unica possibilità per riprendere gli antichi albori, può e deve contare soltanto sui “italiani veri” che sentono il dovere di agire con orgoglio, responsabilità, patriottismo e dignità per il bene collettivo e non per quello individuale.

Per tornare al prestigio dell’Impero Romano, di quando c’erano i condottieri veri e grandi pensieri, bisogna considerare la nazione come una famiglia.

Come in una famiglia che è guidata dai genitori, lo stato ha bisogno di “un padrone indiscusso” che prenda le decisioni e si assuma le proprie responsabilità per il bene di tutti.

Per “un padrone indiscusso” intendo proprio un Monarca, un padre che provveda con responsabilità e giudizio al fabbisogno dei propri sudditi per un loro percorso sereno e proficuo. Nonostante che la società moderna disdegna gli obblighi e i doveri civici, e si illude sulla l’Italia della democrazia”, non si può negare e bisogna essere coscienti che il concetto di un capo è inciso nel nostro istinto animale: una legge di natura ed assolutamente naturale.

Nonostante il premesso, non si deve dimenticare che il vero sovrano é comunque e sempre il popolo stesso, e nessun Monarca può raggiungere il suo obbiettivo senza la collaborazione del popolo. Ogni individuo ha l’obbligo di contribuire con il proprio dovere civico, tenendo presente che l’Italia è anche una sua proprietà.

 

Arman Golapyan