Alla fine degli anni novanta era odiato dalla sinistra e adorato dalla destra. Oggi non è più così. In un momento di grandi cambiamenti internzionali, la capacità di mantenere lo status quo può essere sufficente di garantire a Netanyahu il terzo mandato come primo ministro. Il suo successo è dovuto ai cambiamenti politici e ideologici che hanno causato un spostamento a destra di tutto il sistema politico d'Israele che ulteriormente ha isolato l'estrema sinistra, i partiti non sionisti e quelli palestinesi che potrebbero migliorare la loro posizione in parlamento. Eppure, queste elezioni non andranno lisce come Netanyahu avrebbe sperato. Si prospetta una nuova sfida per il primo ministro. Due eventi potrebbero influenzare la futura politica israeliana: il primo risale a novembre del 2012, quando i coloni hanno ottenuto un'importante vittoria nelle primarie del Likud. Negli ultimi anni quattro gruppi organizzati della Cisgiordania sono riusciti a far entrare alcuni loro rappresentanti nelle file del Likud per influenzare le votazioni interne del partito. Mentre i coloni si impadronivano del Likud, la loro base elettorale si è riunita sotto la guida di un nuovo leader Naftali Bennett, un imprenditore del settore high-tech, attualmente capo del partito Habayit Hayehudi. La loro capacità di condizionare il dibattito nazionale è emmersa con chiarezza nelle ultime settimane, quando un numero sempre maggiore di politici ha preso le distanze dalla soluzione a due stati per il conflitto con i palestinesi mentre il governo annunciava la costruzione di nuovi insediamenti in Cisgiordania. La continua ascesa dell'estrema destra è il risultato di cambiamenti sociali e demografici a lungo termine che hanno modificato la società israeliana negli ultimi vent'anni. Il numero dei laici nati in Israele sta diminuendo, mentre i religiosi e ultraortodossi sono in aumento.
Il vuoto del 22 gennaio 2013 può essere considerato come un momento importante nella storia di Israele. Le prossime elezioni assumono i connotati di una lotta interna alla destra, dove Netanyahu e Bennett rappresentano le due facce della nuova normalità.
Yulia Shesternikova