Il governo italiano si riempie la bocca con la generosa ospitalità, quando ha il frigo vuoto.
La metafora appropriata sull’ospitalità italiana potrebbe essere: “ho un chilo di pasta e invito 100 persone a mangiare nel mio appartamento di 60 metri. Il risultato non può essere altro che una pessima figura da “idioti” agli occhi degli ospiti delusi e giustamente arrabbiati.”
Credo che non tutti siamo uguali, ma tutti gli uomini sono uguali davanti a Dio, a prescindere dalla razza. Tutti abbiamo il diritto di avere il necessario per una vita dignitosa e chiunque, con più capacità e fortuna, ha il dovere morale di provvedere ai meno fortunati:
“Se c’è qualcosa che non va, coloro che hanno la capacità di agire hanno la responsabilità di agire. Una frase che è il cuore di tutte le altre: quando una lunga serie di abusi e malversazioni volti a perseguire il medesimo obiettivo rivela il disegno di ridurre tutti gli uomini all’assolutismo e loro diritto e loro dovere rovesciare un siffatto governo e provvedere nuove garanzie alla sicurezza per l’avvenire.”
In primis, penso che l’immigrazione va bloccata per principio: non è accettabile che delle persone, come loro prima azione, invadono il paese infrangendo la legge. E’ un pessimo inizio.
Sorvolando questo aspetto che non è da poco; credo che la disponibilità dell’Italia per aiutare gli immigranti sia un gesto assolutamente nobile ma altrettanto discutibile e non fattibile, dal momento che l’Italia non ha le sufficienti risorse economiche e tanto meno la preparazione sociale. Questa comportamento può essere definito “millanteria”.
L’Italia, con la propria “Repubblica che non funziona”, con sole “teorie perbeniste” vuole aiutare gli immigrati illudendoli con un mondo migliore quando, lei stessa, sommerso dai debiti, non ha la possibilità di creare benessere sociale e posti di lavoro per gli stessi italiani.
Oltre al problema economico e sociale che si potrebbe sorvolare o meglio ancora superare, la conseguenza dell’immigrazione precoce crea il problema di sicurezza. Perché in mezzo tanti stranieri che vogliono lavorare ci sono anche quelli che hanno avuto dei problemi con la giustizia nel loro paese ed hanno la tendenza a delinquere. Quasi tutti scelgono di venire in Europa perché credono che qui sia tutto regalato e, credendosi più furbi per la loro ignoranza, scelgono di vivere rubando, spacciando e violentando le ragazze.
Gli italiani, come gli stessi immigrati, non sono pronti per una integrazione cosi veloce. “facile non rientra nella realtà degli adulti”: bisogna tener presente che nulla è immediato e, come per ogni cosa, anche per l’integrazione sociale ci vuole il suo tempo, almeno 3 generazioni. E assolutamente infantile pensare di integrare gli stranieri di cultura assolutamente diversa in pochi anni senza creare dissapori e squilibri sociali che si trasformano inevitabilmente anche in un problema di razzismo e di sicurezza. Io non condivido la violenza di nessun genere, ma ritengo che sia comprensibile, senza giustificare, la reazione dei immigrati che, con false promesse ed illusioni, si trovano trattenuti e vedono consumare la propria vita, giorno dopo giorno, in un baratro senza alcun sviluppo.
Personalmente sono a favore delle società multietnica e contrario ai confini dei paesi; penso che l’uomo deve essere libero ad esplorare il pianeta, senza permessi o visti. Ma sono consapevole che bisogna accettare le integrazioni in modo graduale, iniziando ad ospitare persone che possono giovare al paese ospitante ed aiutare nel loro paese quelli con una cultura inferiore. Cosi facendo si eviterebbe “la ghettizzazione” che inevitabilmente porta ad “incomprensioni” e “razzismo”.
Il fenomeno di immigrazione racchiude in sé anche la passione per le polemiche e la moda del perbenismo: “tutti, a chiacchiere, vogliono aiutare tutti, ma con con il portafogli di altri, senza fare o avere mai fatto nulla personalmente.” Persone che non hanno mai accolto un africano in casa e non gli hanno mai pagato neanche un panino.
A tutto questo si aggiunge anche la propaganda del governo italiano, perbenisti ed ipocriti per eccellenza che, oltre alla propria disorganizzazione, è autore di movimenti propagandistici dove vengono ritratti gli immigrati in strutture idonee impegnati nella propria istruzione ed integrazione. Vengono divulgati immagini propagandistici di immigrati sorridenti che alloggiano in strutture confortevoli. Non si parla mai di contesti come l’ordinanza del prefetto di potenza che ha dato disposizione a rompere, usando un trapano, le telecamere dei telefoni di coloro che sono “ospitati” nel CPR (Centro permanente per il rimpatrio) per impedirgli di divulgare le immagini fatiscenti della struttura: dotati di un letto di cemento con un materassino di 8 centimetri, prive di lenzuolo, cuscino e un tavolo per mangiare. Insomma, una scatola di cemento senza riscaldamento e spesso senza finestre.