BENVENUTI IN GUATEMALA, TRA STORIA E COLORI

Passato il confine, ci accoglie il Guatemala, con i suoi paesaggi straordinari. Siamo al ventiseiesimo giorno del Giro del Mondo in 80 giorni e, continuando il percorso alla scoperta dell’America precolombiana, giungiamo in un’ampia pianura verdeggiante, coperta da un tappeto di foreste che, quasi gelosamente, tra cedri e pappagalli colorati, conservano le vestigia dell’antica Tikal, bellissimo sito maya tutelato dall’Unesco. Nato come uno dei maggiori centri regionali di questa affascinante civiltà, si affermò economicamente nei secoli fino al predominio di Teotihuacan, che prese il controllo di Tikal alla fine del IV secolo. Il nuovo regno pose sul trono il figlio del re teotihuacano e una principessa maya, innestando tra loro due culture diverse. Il sito vanta un complesso di architetture ben conservate che comprendono templi, piramidi a gradoni ed edifici residenziali. La piazza principale è delimitata ad est da due imponenti piramidi e a ovest dall’Acropoli, il cui complesso di palazzi risale circa alla metà del IV secolo. Alquanto scenografici la Piazza dei Sette Templi e il vicino Mundo Perdido, un complesso dedicato ai cerimoniali costituito da una piattaforma circondata da templi e piramidi. Dopo aver esplorato l’immenso sito, ammirando queste memorie del passato, ci spostiamo ad Antigua Guatemala, nel centro della regione, dove, con un salto temporale, scopriamo il meglio del barocco ispano-americano della città, fondata nel 1543. Antigua, un tempo capitale guatemalteca, sorge in un’area abbracciata da tre grandi vulcani: il Vulcano dell’acqua, il cui cratere un tempo era riempito d’acqua, prima che tracimasse durante un’alluvione, il Vulcano del Fuoco, di oltre 3700 metri, e il Vulcano Acatenango, che sfiora i 4000 metri d’altezza. Parte delle architetture che costellano la città sono oggi in rovina, anche a causa dei disastrosi terremoti che nel Settecento colpirono la zona: meritano una visita la Cattedrale di San José (1541), la Chiesa di Merced, eccezionale monastero barocco comprensivo di uno scenografico chiostro, dominato al centro da una bellissima fontana, la Chiesa e monastero dei Cappuccini (prima metà del XVIII secolo). Non lasciamo il Guatemala senza dare uno sguardo a Santo Tomás Chichicastenango, a circa 140 chilometri da Città del Guatemala. La località è molto conosciuta per il coloratissimo mercato che ha luogo il mercoledì e la domenica: tra profumi e consistenze diverse, scoviamo piante medicinali, bellissimi oggetti fatti a mano, candele, spezie, incensi odorosi, fino a trovare animali, fiori e saporiti assaggi di gastronomia locale. Tipici anche gli abiti e i tessuti esposti nei chioschi, impiegati nelle danze tradizionali. Accanto al mercato sorge inoltre la conosciuta Chiesa di San Tomás (XVII secolo), eretta su un’antica piattaforma maya. Inebriati da tradizioni, colori e profumi, il Guatemala ci conquista e ci travolge, tra l’energia della cultura moderna e cartoline dal mondo precolombiano.


Tarcisio Agliardi e Federica Gennari