Dopo l’atmosfera frizzantina e i caleidoscopici colori delle vie di Cartagena, in Colombia, il Giro del Mondo in 80 giorni passa il confine per scoprire l’Ecuador, in un viaggio on the road attraverso paesaggi davvero mozzafiato. Da una cittadina tropicale distesa sul mare, ci catapultiamo tra le Ande per percorrere la via dei vulcani. Il paesaggio che ci accoglie è alquanto stupefacente: valli verdeggianti, coperte di morbidi tappeti di prati che incorniciano le cuspidi innevate dei rilievi che, imperturbabili, si stagliano sullo sfondo. La brillantezza cristallina dei colori della natura ci abbaglia mentre procediamo lentamente lungo la via Transamericana, il percorso che, tra tornanti e salite, attraversa il paese, affiancando i vulcani Cotopaxi e Chimborazo. Cotopaxi (sign. “collo della luna”) ha una perfetta forma conica, isolata, e raggiunge un’altitudine di 5.862 metri, risultando secondo solo al “collega” Chimborazo, la più alta cima delle Ande ecuadoregne. Il Chimborazo, infatti, con i suoi 6.310 metri d’altezza e 20 chilometri di diametro, rappresenta una mastodontica presenza che veglia il cammino. Man mano che si sale, il paesaggio muta: la vegetazione si dirada e i colori si spengono, lasciando spazio a muschi, licheni e pascoli di alpaca. Sullo sfondo delle vette innevate, eterne e apparentemente irraggiungibili, piccole vie deviano dall’arteria principale per condurre ad eremitici villaggi d’alta quota, veri e propri gioielli culturali e folkloristici: un’occasione imperdibile per fare incetta di prodotti locali, tra degustazioni e oggetti d’artigianato. Visitate queste modeste isole di vita, ranicchiate in piccoli centri, proseguiamo attorno alla cuspide più pericolosa, dal nome alquanto evocativo: la Nariz del Diablo… Questi paesaggi d’altitudine certo mal si sposano con l’idea di essere lungo l’equatore! Il percorso è fattibile anche con il sovraffollato treno delle Ande, il percorso su rotaie che attraversa il cuore del tratto ecuadoregno della catena, da Riobamba, lungo la strada dei vulcani: l’esperienza unica di viaggiare, gomito a gomito, sul tetto dei vagoni, cogliendo al meglio l’eccezionale paesaggio che ci circonda e la vita che lo popola. Il treno che da Riobamba raggiunge Alausi, gradita meta turistica, è parte del tratto Quito-Guayaquil, la ferrovia che collega i due grandi centri ecuadoregni, interessanti per i loro centri storici con edifici in stile coloniale e le bellissime chiese in stile barocco. Giungiamo dunque al termine del nostro percorso fermandoci a Guayaquil, ultima tappa di questo viaggio in Ecuador: con una rapida discesa, passiamo dall’isolato paesaggio vulcanico andino al clima mite e soleggiato delle spiagge del Pacifico, bagnate da alte onde apprezzate da surfisti e velisti. Una grande città, vivace e popolosa, un mondo opposto e totalmente estraneo alla cultura tradizionale incastonata nelle valli delle Ande, tra pascoli, minacciosi vulcani e la natura più autentica.
Tarcisio Agliardi e Federica Gennari