Dopo aver esplorato la piccola Rábida, la crociera del Giro del Mondo in 80 giorni riprende il suo viaggio tra queste isole incantate, cullate dall’Oceano. La prima isola che incontriamo è Nord Seymour, una piccola falda di terra pianeggiante accostata alla grande Santa Cruz, popolata da stormi di sule dalle zampe azzurre, rumorosi gabbiani e fregate, riconoscibili dal collo rigonfio di colore rosso, in contrasto con il lucido piumaggio nero. La superficie limitata dell’isola non ci trattiene a lungo: ben presto passiamo alla vicina gemella Baltra, conosciuta anche come Sud Seymour. Ci troviamo in un’area ben più espansa, punto di riferimento per i trasporti in qualità di sede dell’aeroporto delle Galápagos. Tra cactus e rocce, vivono popolazioni di iguane marine e terrestri: uno studio scientifico del 1997 ne ha contate circa 97, parte delle quali reintrodotte sull’isola per il ripopolamento. Bellissime tartarughe marine nuotano nelle acque di fronte alla spiaggia e riaccompagnano la nostra partenza in direzione Sud Plaza che, con un’area di soli 0,13 km quadrati, si inserisce nell’arcipelago come una delle più piccole perle delle Galápagos. Nonostante la modesta superficie, flora e fauna crescono rigogliose: stormi di uccelli e gruppi di iguane punteggiano le rocce vulcaniche, tra cactus e piante endemiche. Una passeggiata anticipa la nostra partenza verso Santa Fé (o Barrington), una delle isole più antiche dell’arcipelago, con un’età approssimativa di 4 milioni di anni, coperta da Palo Santo e Cactus Opuntia, particolari per la loro conformazione ramificata che li avvicina a piccoli alberi. Le spiagge luminose accolgono branchi di leoni marini distesi, anche lungo la Barrington Bay, luogo di sbarco dei turisti; tra le scogliere, stormi di uccelli tropicali, procellarie e gabbiani colorano le rocce scure. Nell’isola si trova inoltre una laguna che, grazie alle acque tranquille, ospita numerose bellissime tartarughe. Per avvistare al meglio le testuggini ci spostiamo a Pinzón (o Duncan), che si erge fino a 450 metri sul mare al centro dell’arcipelago. Qui possiamo incontrare straordinarie specie di tartarughe giganti endemiche Chelonoidis nigra duncanensis, oltre a leoni marini delle Galápagos, delfini e iguane marine. La macchina fotografica non si ferma un istante tra questo florilegio di vita naturale, nello stupore di scoprire tanti esemplari animali e vegetali unici al mondo. Prima di terminare il nostro tour di oggi, raggiungiamo la grande mole di Santa Cruz, il maggior centro di vita umana delle Galápagos e la sede del centro di ricerca e controllo del parco delle isole. Ci soffermiamo a visitare la laguna di Cerro Dragòn, popolata da eleganti fenicotteri, oltre al Black Turtle Cove, tempestato di scenografiche mangrovie che ospitano, tra le radici, tartarughe marine e piccoli squali. Oltre ad una ricchissima fauna, Santa Cruz rivela una conformazione particolare nell’area collinare dove, tra una florida vegetazione, si trovano i tunnel di lava. Attendiamo il tramonto sulla spiaggia, preparandoci per il terzo giorno alla scoperta dei segreti di questo paradiso terrestre.
Tarcisio Agliardi e Federica Gennari