Nel 1925, Heinrich Hoffmann (Fürth, 12 settembre 1885 – Monaco di Baviera, 11 dicembre 1957), il fotografo personale di Adolf Hitler (Braunau am Inn, 20 aprile 1889 – Berlino, 30 aprile 1945) realizzò alcuni scatti che ritraevano il futuro Führer mentre provava i suoi discorsi davanti allo spacchio.
Il futuro Cancelliere del Terzo Reich era solito ad esercitarsi per ore davanti allo specchio con in sottofondo le registrazioni dei suoi discorsi allo scopo di migliorarsi e trasmettere anche con il linguaggio del corpo.
Il futuro Führer, una volta terminato il servizio fotografico, ordinò a Hoffmann di distruggere le stampe e i negativi, perché una volta divenute pubbliche avrebbero potuto mettere in dubbio della spontaneità e genuinità dei suoi discorsi. Ma il fotografo non distrusse nulla e li pubblicò per la prima volta in un suo libro di memorie publicato nel 1955.
Dopo la seconda guerra mondiale Hoffmann, essendo iscritto al Partito Nazista (NSDAP), fu condannato a 4 anni di carcere e la maggior parte delle sue fotografie furono sequestrate dagli americani durante l’occupazione della Germania. I suoi scatti sequestrati sono conservate negli archivi nazionali statunitensi e considerate di pubblico dominio, in quanto considerate di proprietà nazista. Le fotografie di Hoffmann, essendo considerate proprietà nazista, fanno automaticamente decadere i diritti d’autore che avrebbero dovuto essere degli eredi del fotografo.