Lungi dal voler giudicare la personalità di Oliver Shanti, all’anagrafe Ulrich Schulz nato in Germania nel 1948, si vuole sottolineare qui il fascino che la musica orientale ha esercitato sul musicista tedesco.
Fonda un ospedale in India, sulle rive del Gange, dopo essere scomparso alla vista degli amici che lo sapevano in Libano e torna in Europa negli anni Ottanta, anni nei quali la vita di Oliver cambia radicalmente: dalle accuse di pedofilia (indagato per 314 accuse di casi di abuso su minori) al tentativo di suicidio dopo la condanna a sette anni per lo stesso reato.
Non si conoscono ulteriori notizie biografiche di Oliver Shanti quindi lasciamo parlare la sua musica, che è ciò che interessa.
Il Buddha bar, per chi ama atmosfere da candele e luci soffuse, è ben incarnato nel brano Onon Mweng di Oliver Shanti, un misto di Chill out e Lounge music tipico di raffinati locali cosmopoliti dall’atmosfera esotica.
I sushi bar nei quali si ascolta questo genere di musica sono sontuosamente arredati e vi campeggiano immagini del Buddha al fine di riproporre atmosfere giapponesi soft e piatti tipici seducenti.
Il brano Sacral Nirvana evoca immagini paradisiache, di serenità e astrazione serafica.
I trollolini amorosi e du du du e da da da possono ritenersi esentati, se lo preferiscono: le immagini che vengono proposte nella musica da Buddha bar sono oniriche, piuttosto che jingle cantabili a mo’ di ritornello.
Preziosa Salvi