A differenza del Carnevale di Rio de Janeiro, conosciuto per le esuberanti parate e i costumi sgargianti, il Carnevale veneziano, uno dei più famosi al mondo, ha origini antichissime ed è apprezzato per i raffinati mascheramenti storici che ogni anno invadono Piazza San Marco e la laguna in genere. Nato probabilmente attorno al XII secolo (ma ufficializzato nel 1296) come momento di sovvertimento sociale e divertimento cittadino, il carnevale rappresentò fin dall’inizio un periodo di sregolatezza, dedicato a musica, costumi e festeggiamenti, per una durata di sei settimane. Durante il carnevale, la magia del mascheramento permetteva un livellamento tra le classi sociali cittadine utile a smorzare le tensioni interne: celandosi dietro identità fittizie, i cittadini potevano sovvertire le abitudini e regole quotidiane, annullando ogni differenza sociale. La manifestazione si consolidò velocemente a Venezia, tant’è che già nella seconda metà del Duecento si ebbero laboratori dediti alla produzione di maschere in cartapesta, gesso o terracotta: tra le più antiche maschere conosciute produssero la Gnaga, un travestimento da donna popolana per uomini, accompagnata da maschera felina e la Bauta, un costume costituito da un tabarro scuro e una maschera bianca. I grandi festeggiamenti carnevaleschi prevedevano danze, esibizioni di acrobati e giocolieri, rappresentazioni teatrali e balli in maschera, portati al massimo splendore nel Settecento, quando il Carnevale divenne un evento conosciuto e ambito in tutto il mondo. Parte integrante della manifestazione era ed è il cosiddetto Volo dell’Angelo, introdotto nel Cinquecento: un funambolo che attraversava piazza San Marco su una corda tesa, davanti al clamore della folla, trasformato poi in angelo appeso con anelli, nel corso degli anni. Dalla metà del Settecento, al fine di evitare pericoli ai partecipanti, l’angelo è stato sostituito con una colomba di legno che, scorrendo sopra la folla, libera confetti e coriandoli (Volo della Colombina); tradizione a sua volta sostituita con la forma antica che, dal 2001 ha ripristinato l’esibizione di un personaggio in carne ossa. Nonostante l’antica origine dei festeggiamenti, questi hanno subito una lunga sospensione alla fine del Settecento, per poi essere riproposti dal 1979, secondo criteri sospesi tra il rispetto della tradizione e rinnovamento. Oggi la grande macchina del Carnevale veneziano richiama turisti da tutto il mondo, curiosi di vivere la magica atmosfera creata dai mascheramenti e dall’eccezionale location. La raffinatezza delle maschere veneziane, decorate da fini piumaggi, preziosi tessuti e decorazioni d’ispirazione settecentesca, immerge la città nello splendore d’un tempo, per un totale di ben undici giorni di festeggiamenti. Una grande organizzazione permette la pianificazione di un ricco calendario di eventi che, ogni anno, segue l’indirizzo di un tema di fondo e attira numerosissimi turisti da tutto il mondo.
Federica Gennari