Con il 38,1% la tossina botulinica è il trattamento maggiormente richiesto in medicina estetica a livello mondiale, seguito dai filler di acido ialuronico e dalla rimozione dei peli superflui. Questi dati sono il frutto della ricerca Global study of aesthetic cosmetic surgery procedures in 2011, promossa dalla Società internazionale di chirurgia plastica estetica (ISAPS).
In Italia ogni anno vengono eseguiti circa 80.000 interventi di ringiovanimento del viso con la tossina botulinica e nel mondo ne vengono effettuati più di 10 milioni.
La tossina botulinica è una proteina naturale prodotta dal batterio, Clostridium botulinum. A livello neuromuscolare questo farmaco provoca il blocco del rilascio dell’acetilcolina, cioè la sostanza rilasciata dai nervi per trasmettere al muscolo lo stimolo alla contrazione. Quindi, il muscolo nel quale la tossina viene iniettata si rilassa e nel caso della muscolatura mimica del volto questo comporta una riduzione dell’attività muscolare e quindi dell’espressione.
Sono conosciuti sette tipi di tossina botulinica (da A a G), ma ad oggi l’unica in commercio è la A. Ci sono però diversi studi in atto per il possibile utilizzo clinico anche della tossina B, qualora la produzione di anticorpi comporti l’inefficacia della A.
Nel 1980 Alan Scott pubblicò su Ophtalmology un metodo non chirurgico basato sull’utilizzo della tossina botulinica per la terapia dello strabismo. A partire dal 1989 l’utilizzo di questo farmaco è stato approvato anche per il blefarospasmo e per gli spasmi emifacciali. Dagli anni ‘90 si è iniziato a studiarne l’utilizzo in medicina estetica e in particolare sono i coniugi Carruthers ad eseguire per primi, nel 1992, uno studio sugli effetti cosmetici della tossina botulinica.
Il farmaco viene iniettato per mezzo di aghi molto sottili e piccoli, consentendo l’inibizione della contrazione dei muscoli mimici e il conseguente rilassamento degli stessi muscoli con la distensione della cute e l’appianamento delle rughe di espressione, in particolare quelle frontali e quelle perioculari. L’effetto è dose e sede dipendente, per cui è possibile adattare il risultato alle caratteristiche e alle esigenze di ciascun paziente. L’effetto sulla muscolatura è temporanea e può durare dai 3 ai 6 mesi fino al momento in cui il nervo crea una nuova terminazione, l’attività muscolare riprende e le rughe faranno lentamente la loro ricomparsa, anche se meno profonde e nette. Un mantenimento si ottiene effettuando da uno a tre trattamenti nel corso dell’anno.
Se correttamente utilizzata la tossina botulinica non presenta nessun effetto collaterale. Sono stati registrati mal di testa, vertigini, sonnolenza, arrossamento e dolorabilità localizzate nei punti in cui il medico ha realizzato le infiltrazioni, che comunque tendono a sparire nell’arco di pochi giorni. In rari casi possono presentarsi anche reazioni allergiche e diplopia.
Le controindicazioni assolute sono l’allergia all’albumina e la miastenia. Per evitare la possibilità di effetti collaterali il paziente non deve massaggiare la regione trattata nelle 24 ore successive al trattamento, né applicare alcun tipo di make-up per qualche ora.
È importante in ogni caso rivolgersi ad un professionista esperto e qualificato, che effettuerà tutti gli accertamenti necessari ed eventualmente consiglierà dei trattamenti alternativi per l’eliminazione delle rughe d’espressione del volto.
Dott. Domenico Miccolis
Chirurgo Estetico
www.domenicomiccolis.it