Il Giro del Mondo in 80 giorni è all’ultimo giorno di permanenza nell’arcipelago polinesiano e parte in direzione della prossima destinazione, le splendide Isole Marchesi. A differenza delle altre isole del complesso, le Isole Marchesi si rivelano maggiormente selvagge e meno influenzate dall’interferenza umana, tant’è che solo la metà di esse (6 su 12) è abitata. Le isole presentano tutte una conformazione montagnosa (determinata dall’origine vulcanica) e coste frastagliate, caratterizzate da frequenti baie. Questi paradisi terrestri, immersi nel cuore dell’Oceano, sono coperti da tappeti di rigogliosa vegetazione e da estese foreste che forniscono legname per le famose sculture in legno prodotte dall’artigianato locale. Visitiamo anzitutto Hiva Hoa, una delle isole culturalmente più ricche dell’arcipelago: oltre ad alcuni siti archeologici, possiamo ammirare la tomba del pittore impressionista Paul Gauguin che, tra il 1891 e il 1893, si ritirò in Polinesia per scoprirne la natura incontaminata e conoscerne la popolazione “naturalmente ingenua”. Possiamo scoprire tutto il fascino della natura locale passeggiando per le intricate foreste che ricoprono i fianchi dei rilievi, prima di passare ad Ua Pou, l’isola forse più spettacolare dell’arcipelago anche grazie al ricchissimo fondale marino: un’immersione ci regala la visione delle più varie specie ittiche con delfini, squali a pinna bianca e razze leopardo. Oltre alla tradizione scultoria, le isole sono celebri per i tatuaggi, pratica diffusa e di valenza sacra quanto le famose danze polinesiane: aspetti tradizionali tutti gelosamente conservati presso le Isole Marchesi, l’angolo culturale più vivo di tutto il complesso polinesiano. Nuku Hiva, la più grande delle isole Marchesi, ci accoglie con il villaggio di Taiohae, una località basata sulla pesca e la scultura in legno: qui abbiamo modo di assaggiare alcune specialità locali, che comprendono il “po’e” (frutta servita con latte di cocco), il tonno speziato con verdure, i “fafa” (spinaci locali), oltre alla coloratissima frutta. Nel pomeriggio ci dedichiamo alla visita delle meraviglie dell’isola: partiamo subito dalla Valle Hakaui, tempestata di altissime cascate (che raggiungono i 1.148 metri di dislivello), tra le quali ci rapisce Vaipo, la cascata scenograficamente serbata da immagini monumentali tiki, antichi guerrieri e divinità che custodiscono l’accesso. Nella zona costiera, due eccezionali baie ci rapiscono: Hatieheu Bay, destinazione prediletta dello scrittore R. L. Stevenson, dominata dalla statua della Vergine Maria collocata sulla sommità della collina, e Anaho Bay. Il giorno ormai volge al termine ed è giunta l’ora di ritirarci: con rammarico ci apprestiamo a lasciare questi atolli paradisiaci e gli straordinari scenari naturali polinesiani per partire alla volta di Auckland e scoprire la verdeggiante Nuova Zelanda.
Tarcisio Agliardi e Federica Gennari