Il 3 Marzo del 1969, Sirhan Bishara ammette di aver ucciso il candidato alla presidenza Robert F. Kennedy.
Sirhan Bishara è un criminale statunitense di origine giordana. È l’autore dell’assassinio del senatore Robert F. Kennedy, a cui sparò otto colpi di un calibro 22. Il delitto è avvenuto, davanti a molti testimoni, nella cucina dell’Ambassador Hotel di Los Angeles.
Mentre Kennedy stringeva la mano dell’aiuto-cameriere di 17 anni Juan Romero, da dietro un carrello portavassoi spuntò il 24enne Sirhan Bishara e prima di essere immobilizzato lo uccise .
Nel 1972, Sirhan fu condannato a morte, ma la pena gli fu commutata in ergastolo, dopo l’abolizione della pena capitale in California.
Dopo il suo arresto, Sirhan disse, “Posso spiegarvelo, l’ho fatto per il mio paese”.
Il delitto avvenne nell’anniversario della guerra dei sei giorni, Sirhan credeva che, assieme al suo intero popolo, fosse stato tradito dal sostegno di Kennedy a Israele nella guerra del giugno 1967, che era cominciata esattamente un anno prima. Nella perquisizione del suo appartamento di Sirhan dopo il suo arresto, venne scoperto un quaderno legato con una spirale contenente un diario giornaliero che dimostrava che la sua ira si era gradualmente fissata su Robert Kennedy.
Nella pagina del diario di Sirhan del 18 maggio 1968, si legge: “La mia determinazione di eliminare R.F.K. sta diventando sempre di più una ossessione che non posso allontanare… Kennedy deve morire prima del 5 di giugno”.
Andrea carraro