THEODORE ROOSEVELT, 26° PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI

Theodore Roosevelt, detto anche “Teddy Roosevelt”, dalle origini olandesi, (New York, 27 ottobre 1858 – Sagamore Hill, 6 gennaio 1919).  È stato il 26° Presidente degli Stati Uniti d’America.
Nel 1906 ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace, e il suo volto è stato scolpito nella roccia del Monte Rushmore, insieme agli altri tre presidenti statunitensi, Thomas Jefferson, George Washington e Abramo Lincoln.
Di famiglia facoltosa, eredita la propria passione politica e l’orientamento repubblicano direttamente da suo padre, anche lui di nome Theodore.
Non ha avuto un’infanzia molto felice, Teddy sofre di asma, che lo costringeva a diverse visite mediche.
Nel 1876, Theodore Roosevelt entra nella Facoltà di Legge di Harvard, facendosi notare anche in campo sportivo, nonostante l’asma.
Nel 1880, si laurea e compie un breve viaggio in Germania, per poi iscriversi alla scuola di specializzazione in legge presso la Columbia Low School.
Sin da giovane, il suo interesse per la politica è molto forte, che lo porta a trascurare i suoi corsi, per dedicarsi anima e corpo alla sua massima ispirazione. L’iscrizione al partito repubblicano pertanto, che avviene nell’anno della sua laurea, lo costringe ad una scelta piuttosto importante. Sempre nel 1880, prende un’altra importante decisione, quella di sposare la sua fidanzata Alice Hathaway Lee.
Nel 1882, ottiene la sua prima carica politica come membro del parlamento dello Stato di New York. Per questa ragione deve lasciare definitivamente il corso di specializzazione alla Columbia. Sempre in questo stesso anno, a testimoniare le sue capacità intellettuali e la sua vitalità da ogni punto di vista, c’è anche il libro “La guerra navale del 1812”, da lui scritto e pubblicato. Si arruola poi volontario nella Guardia Nazionale, in qualità di sottotenente.
Nel 1884, accusa un duro colpo. La moglie Alice muore di parto, dando alla luce una bambina, la quale sarebbe morta anche lei poco dopo. L’uomo accusa il colpo e prende la decisione di abbandonare l’impegno politico e sociale, almeno per quell’anno. Si dedica agli studi storici, in un ritiro isolato nel suo ranch nel Nord Dakota.
L’anno dopo pubblica il suo secondo libro, “Battute di caccia di un Ranchman”.
Roosevelt non resiste al richiamo dell’impegno politico e nel 1886 si candida per la carica di sindaco di New York. Viene però sconfitto da S. Abramo Hewitt.
Nel dicembre del 1886, si sposa con Edith Carow, ed entra come membro nella Commissione Presidenziale per il Servizio Pubblico, per poi, successivamente, diventare il presidente, fino al 1895, quando diventa Capo della Polizia di New York.
Nel 1897, entra nell’amministrazione del Presidente degli Stati Uniti William McKinley, come aiuto segretario della marina, corpo nel quale si distingue nel conflitto-lampo tra Stati Uniti e Spagna del 1898, con Cuba come teatro degli avvenimenti. Entro la fine della guerra, Teddy Roosevelt è un eroe nazionale.
Questa reputazione, nel 1899, lo porta a diventare il governatore dello Stato di New York, come esponente di spicco del partito repubblicano.
Nel 1901, lascia l’incarico per diventare vicepresidente del ventiseiesimo Presidente degli Stati Uniti d’America.
L’uccisione del presidente McKinley porta Roosevelt ad assumere il massimo incarico degli stati uniti. Theodore Roosevelt,
 a soli 42 anni, è il più giovane presidente della storia d’America.
Nel 1904, Theodore Roosevelt viene riconfermato e istituisce una pensione per i veterani di tutte le guerre. In politica estera si fa promotore di pace, pur difendendo, talvolta con la forza, gli interessi americani nel mondo, soprattutto in Panama e in Messico.
È di Theodore Roosevelt la firma del trattato che sancisce la costruzione del Canale di Panama, assicurando il controllo economico americano per oltre ottant’anni.

Alberto Pellegrini