INTERVISTA A MARIO MORETTI POLEGATO PATRON DI GEOX

Mario Moretti Polegato, classe 1952, è uno dei maggiorni imprenditori italiani, attivo nel settore delle calzature e della moda, con l'azienda Geox, da lui fondata e presieduta. Ha ottenuto nel corso della sua vita professionale diversi riconoscimenti, tra cui: quello di Cavaliere al Merito dell'Ordine Nazionale dal Presidente Rumeno nel 2000; nel 2002 è stato nominato Imprenditore dell'anno 2002, titolo conferitogli da Ernst, e l'anno seguente Miglior Imprenditore italiano nel mondo sempre da Ernst & Young Global. Nel 2005 gli viene conferito dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi il titolo di Cavaliere del Lavoro della Repubblica Italiana, mentre nel 2006 da Giorgio Napolitano viene insignito del titolo di Grande Ufficiale della Repubblica. Nel 2010 ha ricevuto lo European Business Leader Award, per la categoria Innovatore dell'anno, il riconoscimento che ogni anno Financial Times, assegna a figure di primo piano dell'economia mondiale.
Come ha cominciato e qual è l'origine del nome o logo della Sua azienda?
«L'origine del nome Geox è molto semplice: da Geo, che sta per terra, a cui ho aggiunto poi una x finale, come fosse un sinonimo di tecnologia. Poi ho capito che avrei avuto bisogno di un gruppo di giovani per fare un lancio dei prodotti che avevo in mente di commercializzare, per questo scelsi cinque giovani di Treviso».
E questi cinque giovani cosa avrebbero dovuto fare?
«Creare un'equipe per fare studi di settore: ricerca prima di tutto, poi produzione e stile, marketing, amministrazione, ed infine le vendite. Era il 1995. Oggi, pensate che la mia azienda ha ben oltre 30mila dipendenti»
E' vero che lo sbarco sulla Luna ha a che fare con il successo delle Sue scarpe?
«In qualche modo sì, è vero. Perché lo sbarco è stato un momento fondamentale per le scoperte scientifiche e tecnologiche sui materiali. Per esempio le tute degli astronauti dovevano sopportare sbalzi termici enormi ma allo stesso tempo permettere alla pelle e al corpo umano di respirare»
Quindi questi nuovi materiali hanno dato il "la" alle ricerche e ai nuovi materiali impiegati per la fattura delle GEOX?
«In verità l'idea di una scarpa, o meglio di una suola che respiri e faccia star bene i nostri piedi mi è venuta quando ero nel deserto del Nevada, all'inizio degli anni Novanta: soffrivo, dovevo far respirare i piedi. La suola delle mie scarpe era in gomma, così provai a bucarla con un coltellino Svizzero»
E i materiali ?
«Ho cercato un materiale che avesse quelle proprietà e ho trovato il teflon: ha milioni di forellini, più piccoli delle gocce d'acqua. Il vapore però è 700 volte inferiore al volume di una goccia: perciò il vapore passa e l'acqua no. Ovviamente molta importanza l'hanno avuta le ricerche, per questo oggi ci sono 15 ingegneri che studiano le membrane e le loro applicazioni. E così abbiamo eliminato quel grande problema dei piedi che sudano e creano inevitabilmente un odorato molto sgradevole».
Oltre alla ricerca e innovazione, ci sono altri elementi innovativi nella formula imprenditoriale di Geox?
«L'innovazione di prodotto è sicuramente un punto di forza per Geox. Dal momento in cui ho introdotto questo materiale speciale nelle suole in gomma che è la "membrana", permeabile al vapore e impermeabile all'acqua, l'attività di Geox è stata costantemente orientata a trovare soluzioni tecnologiche in grado di garantire traspirabilità e impermeabilità. Per quanto riguarda l'abbigliamento abbiamo applicato nelle giacche un'intercapedine che garantisce la traspirazione del corpo. E tutte queste soluzioni sono brevettate, proprio perché vogliamo valorizzare sempre le nostre innovazioni tecnologiche».
Il mercato dei Suoi prodotti non ha risentito della crisi, vero ?
«L'anno scorso abbiamo venduto oltre venti milioni di paia di scarpe. Siamo il secondo produttore mondiale di calzature da città, e credo che i prodotti di qualità non possano risentire della crisi, proprio perché unici nel suo genere».
Lei ha dei clienti molto importanti in tutto il Mondo, ci faccia alcuni dei loro nomi?
«Il principe Alberto di Monaco, ad esempio, ha provato le nostre nuove scarpe sportive in anteprima.»
È vero che Sua Santità Benedetto XVI, figura fra i suoi clienti?
«Sì, in vacanza e nei momenti di passeggiata e realx, porta le mie scarpe».
Siamo in un periodo nero per i mercati, cosa consiglia ai giovani imprenditori italiani ?
«Viviamo certamente in un momento di recessione, e proprio in un periodo così, il futuro è di chi innova i prodotti. Gli italiani, con la loro fantasia ed estro, non dovrebbero avere problemi a rilanciare l'economia».
«Abbiamo la cultura di creare, ma non di gestire le idee»
Oltre agli impegni aziendali, cosa fa nel Suo tempo libero, quali sono le Sue passioni?
«Amo le moto e in particolare le colleziono come fossero opere d'arte. Poi le guido, perché in quel momento mi fanno sentire libero. Un'altra passione che ho è quella per i cavalli e per l'attività sportiva di caccia all volpe».
È come si organizza per la caccia alla volpe?
«La mia famiglia vive in una meravigliosa villa veneta, circondata da infiniti vigneti, e fra le varie attività tutte aperte al pubblico, organizziamo anche incontri per amatori di Ferrari , di auto e moto d'epoca, e un trofeo di caccia alla volpe. Ma senza uccidere nessuna volpe e nessun animale, è tutta una finzione».

Paolo Fontanesi