Ayrton Senna da Silva (San Paolo, 21 marzo 1960 – Bologna, 1º maggio 1994) è stato un pilota automobilistico brasiliano, Campione del mondo di Formula 1 nel 1988, 1990 e 1991.
Tutto inizia quando il padre, nella sua officina meccanica, gli costruisce un piccolo go-kart e Ayrton inizia a guidare già all’età di quattro anni. Ayrton Senna è considerato il pilota di Formula 1 più forte di tutti i tempi, si è dimostrato un campione assoluto in condizioni di asciutto, ma anche e soprattutto sul bagnato, riuscendo spesso in imprese entusiasmanti.
La sua famiglia gode di uno stile di vita superiore alla media delle famiglie brasiliane e Ayrton ricorderà sempre l’importanza della tranquillità, anche economica, e dell’affetto ricevuto per la sua crescita e la sua maturazione umana e sportiva. Sarà sempre molto legato ai genitori, al fratello Leonardo e alla sorella Viviane.
La sua più grande passione per tutto il periodo della giovinezza diventano i go-kart; impara sia l’arte del meccanico che quella del pilota: molte sue vittorie adolescenziali sono dovute alla profonda conoscenza del suo kart.
Gareggiava sempre per vincere. Doveva essere vittoria o niente. Era un individualista, e mirava costantemente alla perfezione. Era attento a ogni dettaglio. Per esempio, non avrebbe mai tollerato una gomma graffiata, tutto doveva essere perfetto.” A soli 17 anni vince il suo primo titolo internazionale.
Il suo passo importante sulla scena internazionale è la partecipazione al campionato del mondo del 1978 a Le Mans in Francia.
Ayrton non aveva dubbi, per diventare un pilota di F1 doveva lasciare il Brasile, la sua famiglia, i suoi amici, per trasferirsi nella patria dell’automobilismo: l’Inghilterra. La scelta sulla categoria cadde sulla Formula Ford, eccezionale nel mettere tutti i piloti sullo stesso piano grazie al motore unico. Questa categoria consente ad un giovane pilota di imparare tutto ciò di cui ha bisogno sulle monoposto da competizione e di affinare il controllo della vettura, molto critico a causa della mancanza di appendici aerodinamiche. Fu il primo pilota a vincere entrambi i campionati Townsend Thorensen e RAC al debutto.
Nonostante il successo Ayrton non era felice. Sua moglie Lilian aveva difficoltà a sostenere la pressione delle gare ogni settimana, la famiglia non era felice di averlo lontano da casa, lui stesso non riusciva a adattarsi a quel paese così diverso dal suo caldo Brasile; e in più la stampa brasiliana non mostrava grande interesse per i suoi risultati. Il sostegno della stampa era vitale per ottenere sponsorizzazioni e Ayrton doveva competere con Moreno e Bosel, allora al vertice della Formula 3 e con Nelson Piquet, protagonista in Formula 1.
Con 2 titoli di FFord 2000 in mano, Ayrton Senna ha solo 23 anni quando passa alla Formula 3. E’ il 1983 il suo anno: nel campionato inglese stabilisce il record di dieci vittorie nelle prime dieci gare disputate, con nove pole position e restando al comando per 185 giri su 187 totali.
A metà stagione la superiorità dimostrata in pista, il ritmo impossibile che imponeva nei primi giri, i sorpassi all’esterno compiuti con facilità imbarazzante non lasciavano spazio a dubbi, il titolo non poteva che essere suo. Le porte della Formula 1 da lì a poco si sarebbero finalmente aperte.
Ayrton Senna era il quattordicesimo pilota brasiliano a entrare a far parte del prestigioso mondo della F1. Questo lo caricava di enormi responsabilità, il Brasile aveva già avuto due campioni del mondo, Nelson Piquet (Rio de Janeiro, 17 agosto 1952) e Emerson Fittipaldi (San Paolo, 12 dicembre 1946), e lui stesso si era costruito la fama di vincente ovunque.
E’ il 1984 e la sua macchina è una Toleman; è un anno di importanti esperienze e di qualche significativa soddisfazione: basti ricordare la splendida gara a Montecarlo sotto la pioggia dove arrivò addirittura a sfiorare la vittoria che, sarebbe senz’altro giunta se l’allora direttore di gara Jacky Ickx, non avesse interrotto la corsa proprio mentre Senna era nel mirino della McLaren di Prost. In quell’anno concluse il mondiale in nona posizione.
L’anno successivo Senna passa alla Lotus-Renault, vettura senz’altro competitiva, ma non ancora a livello delle migliori, tuttavia in quell’anno arrivano le prime due vittorie nel mondiale, la prima sotto l’acqua dell’Estoril in Portogallo, la seconda a Spa in Belgio. Senna rimane alla Lotus fino al 1987 vincendo altre quattro gare (Spagna, Monaco e due volte negli USA) e classificandosi quarto nel nei mondiali 1985, 1986 e terzo nel 1987. Nel 1988 passa alla McLaren: Senna coglie 8 vittorie e il suo primo titolo mondiale in F1.
Il 1989 è l’anno della grande battaglia con Alain Prost che sfocerà nell’incidente provocato dal pilota francese a Suzuka e che costerà ad Ayrton il titolo mondiale, tolto a tavolino per squalifica. Ayrton si rifà l’anno seguente: sempre a Suzuka avviene un incidente tra la Ferrari di Prost e la McLaren del brasiliano; questa volta il titolo va al brasiliano.
Nel 1991 il suo rivale è Nigel Mansell ma è Ayrton Senna che a fine campionato scriverà per la terza volta il suo nome nell’albo d’oro.
Nel biennio 1992-1993 la McLaren è molto inferiore alla Williams e per Senna non ci sarà possibilità di vincere il mondiale.
Il 1994 segna il passaggio di Ayrton alla Williams: Senna dispone di una monoposto superiore alla concorrenza, ma lo stesso pilota alle prime prove smentisce e sorprende tutti avvertendo di incontrare difficoltà nella gestione della nuova vettura; la scuderia rivale in quell’anno è la Benetton, rappresentata dal giovane talento tedesco Michael Schumacher, che alla fine della stagione sarà campione.
Alle prime tre gare Senna conquista la Pole Position, quasi a ribadire una superiorità indiscussa in qualifica, ma alla prima gara in Brasile finisce in testacoda; nella seconda ad Aida in Adelaide si ritira per un incidente alla partenza.
E’ il triste giorno in cui il grande campione, all’età di 34 anni, scompare tragicamente entrando di fatto come un mito e, per il suo talento, la sua serietà e la sua umanità, una leggenda, nella storia dello sport mondiale.
Era il 1 maggio 1994, a Imola, all’indomani dell’incidente mortale di Roland Ratzenberger (Salisburgo, 4 luglio 1960 – Bologna, 30 aprile 1994), alla terza gara del campionato, nel GP di San Marino, al settimo giro, per la probabile rottura del piantone dello sterzo, Ayrton Senna esce di pista alla curva del Tamburello: lo schianto della sua Williams contro il muretto a 300 chilometri orari è terribile.
Il campione brasiliano viene subito soccorso e portato al vicino ospedale di Bologna in elicottero.
Nonostante lo sforzo dei medici nel tentativo di salvarlo, Senna muore alle 18:30 per le gravi contusioni riportate alla nuca.
Francesco Veramini