Ilse Koch

La cagna sadica

Ilse Koch
Ilse Koch
Ilse Köhler- Kock e il marito Karl Otto Koch
Ilse Köhler- Kock e il marito Karl Otto Koch

Soprannominata “strega di Buchenwald” (Die Hexe von Buchenwald), “cagna di Buchenwald” (Buchenwälder Hündin), “donnaccia di Buchenwald” (Buchenwälder Schlampe) e “iena di Buchenwald” (Hyänen von Buchenwald) per il suo crudele sadismo nei confronti dei prigionieri ebrei, Ilse Koch, nata Köhler (Dresda, 22 settembre 1906 – Aichach, 1º settembre 1967), moglie di Karl Otto Koch (Darmstadt, 2 agosto 1897 – Buchenwald, 5 aprile 1945) ufficiale delle SS e il comandante di alcuni campi di concentramento, è stata una criminale di guerra tedesca che ha rasentato la follia in fatto di crudeltà e cinismo.

Dai processi a suo carico, sono emersi particolari raccapriccianti, come ad esempio la sua passione feticista per i tatuaggi, che la spinsero a selezionare prigionieri ebrei tatuati per poi farli uccidere e scuoiarne la pelle. Inoltre usava come soprammobili per la tavola due tsantsa (dette anche teste rimpicciolite, sono teste umane preparate in modo particolare, usate a scopo tropaico, rituale, o commerciale). La sua presenza contribuì a rendere Buchenwald uno dei lager più spaventosi della Germania nazista già da prima della guerra, tanto da indurre persino le SS ad arrestarla.

Sembra impossibile da crederci, ma Ilse era figlia di contadini, ricordata come persona allegra e cortese. Erano i tempi post-prima guerra mondiale e la Germania stava attraversando un periodo difficile, così all’età di 15 anni ha lasciato la scuola per andare a lavorare in fabbrica per poi trovare un impiego come bibliotecaria. Presto, la giovane iniziò a interessarsi all’ascesa del nazismo di Adolf Hitler (Braunau am Inn, 20 aprile 1889 – Berlino, 30 aprile 1945), diventando anche l’amante di numerosi soldati della SA.

Le prime testimonianze della sua crudeltà risalgono al 1936, quando diventò sorvegliante e segretaria presso il campo di concentramento di Sachsenhausen, vicino a Berlino, dove conobbe e sposò il comandante Karl Otto Koch. Nel 1937, il marito divenne il comandante del campo di concentramento di Buchenwald ed i coniugi Kock si trasferirono nella casa del comandante di Buchenwald.

Campo di concentramento di Buchenwald
Campo di concentramento di Buchenwald

Ilse, facendosi forte del potere e della posizione del marito, iniziò a torturare i prigionieri e, nel 1941, divenne Oberaufseherin (capo supervisore) del reparto femminile di sorveglianza del campo e suo marito Karl venne nominato comandante del campo di concentramento di Majdanek.

Ilse Koch
Ilse Koch
Ilse Koch durante il processo
Ilse Koch durante il processo

Nel 1943 furono arrestati entrambi dalla Gestapo per malversazione e accuse di falso, corruzione e omicidio. Ilse fu imprigionata a cavallo del 1944 e 1945 a Weimar. Nel 1945 suo marito venne condannato a morte per fucilazione dalla corte SS a Monaco di Baviera e giustiziato il 5 aprile del 1945. Ilse venne rilasciata e andò a stabilirsi con la propria famiglia a Ludwigsburg. Fu nuovamente arrestata dalle autorità statunitensi il 30 giugno 1945 e, nel 1947, condannata all’ergastolo dal tribunale militare di Dachau, pena poi ridotta in 4 anni per mancanza di prove evidenti. Nel 1949 venne rilasciata dal Generale Lucius Dubignon Clay (Marietta, 23 aprile 1897 – Chatham, 16 aprile 1978) comandante statunitense della zona tedesca ma, viste le proteste che si erano scatenate per la sua liberazione, venne subito arrestata e processata dalla corte tedesca: fu nuovamente condannata all’ergastolo.

Si suicidò, il 1º settembre 1967, impiccandosi nella sua cella della prigione di Aichach in Baviera dopo aver scritto una lettera al figlio.

David Zahedi