Le origini del Ferragosto sono di qualche millennio antecedenti “la marcia su Roma“. Ma l’usanza di gite fuori porta, mangiare al sacco e, soprattutto, nessun lavora, lo dobbiamo al regime fascista che ha istituzionalizzato il 15 agosto come festa estiva per eccellenza come la conosciamo noi oggi, per “un turismo di massa”.
Il termine originario di Ferragosto deriva da “feriae Augusti – riposo di Augusto” che indicava una festa istituita dall’imperatore Augusto nel 18 a.C. per celebrare i raccolti e la fine dei principali lavori agricoli.
L’idea era nata per collegare e prolungare le altre feste di agosto come le “Vinalia rustica” celebrata il 19 agosto o i “Consualia”, celebrate la prima il 21 agosto, durante il periodo del raccolto, e la seconda il 15 dicembre. Il Ferragosto era stato ideato come una prima festa di agosto che consentiva un più lungo periodo di riposo dopo le fatiche del raccolto. Ferie che tutte insieme venivano chiamate augustali, dal quale deriva il nome Agosto.
Durante quel periodo si svolgevano numerose sagre paesane e corse di cavalli, fra cui il Palio di Siena, celebrato tradizionalmente il 16 agosto, successivamente denominata Palio dell’Assunta perché nel frattempo Ferragosto, dopo la caduta dell’Impero, è diventata una festività cattolica, per l’ascensione della Madonna al Cielo.
Dal 1925, per volere del Duce, il Ferragosto prende un’altra piega: il regime fascista decise di organizzare, tramite le associazioni dopolavoristiche, centinaia di gite popolari e, dal 1931 al 1939, venne anche fornito un servizio ferroviario, un servizio apposito delle Ferrovie dello Stato denominato “Treni Speciali Celeri per Servizi Festivi Popolari“, più noti come “Treni Popolari di Ferragosto”, rigorosamente in orario, con prezzi super scontati.
Questa iniziativa, limitata al periodo tra il 13-15 agosto, permise anche alle classi sociali meno abbienti di visitare le città italiane o di vedere per la prima volta il mare o la montagna. I biglietti scontatissimi potevano essere acquistati in due formule: quella giornaliera consumata nel raggio di circa 50/100 km; e quella di tre giorni consumata tra 100/200 km. Gli ultimi “Treni Popolari” viaggiarono nella domenica del 3 settembre 1939, prima della preparazione militare all’incombente conflitto mondiale.
Grazie a questa iniziativa, la maggior parte delle famiglie italiane ebbe per la prima volta la possibilità di vedere il mare, la montagna e le città d’arte.
Dal momento che le gite non prevedevano i pasti, nacque l’idea del tradizionale pranzo al sacco, seguita poi dalla tradizionale grigliata di Ferragosto, dopo il boom economico degli anni ’50.
La cultura del Ferragosto viene vissuta oltre all’Italia, in San Marino e nella Svizzera Italiana, nel Canton Ticino. Ogni regione ha un proprio tradizionale menù di Ferragosto; quello del Lazio consiste ad esempio antipasto di prosciutto e melone, lasagne al ragù, classico pollo alla romana con peperoni e una fetta di anguria.
David Zahedi