Oggi, nel 1972, cinque cinema di Manhattan proiettarono per la prima volta “Il Padrino”, un assoluto capolavoro di Francis Ford Coppola (Detroit, 7 aprile 1939), il più grande film sui gangster di tutti i tempi. Non fu solo un successo al botteghino e per la critica ma fu soprattutto un fenomeno culturale e di costume; un mito entrato nella vita di tutti, che ha cambiato anche il nostro modo di scherzare e di parlare, come la battuta iconica di Don Vito Corleone: “Ragionerò con lui”.
All’epoca Coppola, poco più che trentenne, diresse la pellicola che lo avrebbe consacrato nel mito quasi per caso: infatti la Paramount propose il copione del bestseller del 1969 dello scrittore italoamericano Mario Francis Puzo (New York, 15 ottobre 1920 – Long Island, 2 luglio 1999) a diversi registi per poi arrivare in fine all’italoamericano Coppola, nonostante le perplessità dei produttori perché era un giovane regista ancora poco conosciuto.
Coppola si fece subito rispettare per la sua determinazione imponendo le sue scelte dei protagonisti, rifiutando dei già giganti come Robert Redford (Santa Monica, 18 agosto1936), Jack Nicholson (Neptune City, 22 aprile 1937) e Dustin Hoffman (Los Angeles, 8 agosto 1937). Scommesse su Marlon Brando (Omaha, 3 aprile 1924 – Westwood, 1º luglio 2004), un sex symbol di fama mondiale, all’epoca 47enne, truccato in modo da sembrare molto più vecchio; un Don Vito con quella mascella pronunciata che tutti conosciamo. per gonfiare le guance e raggiungere la trasformazione desiderata, riempirono la bocca dell’attore con cotone idrofilo, regalando al padrino quell’immagine che sarebbe rimasta nella storia.
Oltre a Marlon Brando, scelse come protagonisti principali Al Pacino (New York, 25 aprile 1940), Robert De Niro (New York, 17 agosto 1943) Robert Duvall (San Diego, 5 gennaio 1931), James Caan, John Cazale (Revere, 12 agosto 1935 – New York, 13 marzo 1978), la sorella Talia Shire (New York, 25 aprile 1946) e Diane Keaton (Los Angeles, 5 gennaio 1946).
La pellicola costò 6 milioni di dollari e solo negli Stati Uniti incassò quasi 250 milioni. Il risultato fu la creazione di uno dei più grandi film di tutti i tempi, campione d’incassi e vincitore di tre Premi Oscar: quello per il miglior film, la miglior sceneggiatura e miglior attore protagonista a Marlon Brando. Alla premiazione del Premio Oscar, Marlon Brando, non si presentò per protestare contro i maltrattamenti verso i nativi americani, mentre Al Pacino (New York, 25 aprile 1940) contesto la cerimonia perché il suo personaggio di Michael Corleone era presente in scena per più tempo rispetto a Don Vito e, secondo lui, avrebbe dovuto essere lui il candidato a miglior attore protagonista.
Nel 1974 venne presentato “ll padrino – Parte II” e nel 1990 “Il padrino – Parte III” anche essi considerati le icone del cinema.
Nel 1998 l’American Film Institute l’ha inserito al terzo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi, mentre dieci anni dopo è salito al secondo posto.