I Cavalieri Templari, “Pauperes commilitones Christi templique Salomonis” (Poveri Compagni d’armi di Cristo e del Tempio di Salomone), furono uno dei primi e più noti ordini religiosi cavallereschi cristiani medioevali.
I templari erano riconoscibili per la loro sopravveste bianca, a cui, più tardi, si aggiunse la croce rossa ricamata sul lato sinistro. La croce grande fu solo il frutto della fantasia ottocentesca o cinematografica di adesso.
La nascita dell’Ordine è da collocarsi territorialmente e storicamente nella Terrasanta al centro delle guerre tra forze cristiane e islamiche scoppiate dopo la prima crociata, indetta da papa Urbano II al concilio di Clermont nel 1096, quando, le strade della Terrasanta erano infestate da predoni e fanatici musulmani, che assalivano e depredavano i pellegrini.
– Nel 1099, i cristiani riconquistarono la Terra Santa in mano ai musulmani.
Alla fine dello stesso 1099 si presentò il problema di come difendere i luoghi santi e di come dare un passaggio sicuro alle migliaia di pellegrini che giungevano da tutta Europa. Nacquero così diversi ordini religiosi che si prefissero l’obiettivo di garantire l’incolumità dei devoti. Il primo fu l’Ordine dei Canonici del Santo Sepolcro, fondato nel 1099 da Goffredo di Buglione (Baisy, c. 1060 – Gerusalemme, 18 luglio 1100), conte fiammingo. Fu uno dei signori feudali della Prima crociata.
Secondo la storiografia di fonte francese, Ugo di Payns, originario dell’omonima cittadina francese della Champagne, insieme al suo compagno d’armi Goffredo di Saint-Omer e ad alcuni altri cavalieri, decise di fondare il nucleo originario dell’Ordine Templare, dandosi il compito di assicurare l’incolumità dei numerosi pellegrini europei che continuavano a visitare Gerusalemme.
Secondo altre versioni, il fondatore fu Hugo de Paganis originario di Nocera, nell’odierna Campania.
La mancanza di documenti dell’epoca rende impossibile l’esatta ricostruzione dei primi anni dell’Ordine del Tempio. Dunque è solo possibile impostare la ricerca attraverso ipotesi e supposizioni, basate sui diversi documenti successivi.
– Nel 1118, alcuni nobili cavalieri, pieni di devozione per Dio, religiosi e timorati di Dio, rimettendosi nelle mani del signore patriarca per servire Cristo, dichiararono di voler vivere secondo le consuetudini delle regole dei cattoliche, osservando la castità e l’obbedienza e rifiutando ogni proprietà e dandosi il compito di assicurare l’incolumità dei numerosi pellegrini europei che continuavano a visitare Gerusalemme. Tra loro i primi e i principali furono questi due uomini venerabili, Ugo de Paganis e Goffredo di Santo Aldemaro.
– Il 30 marzo 1139, l’Ordine venne ufficializzato, assumendo una regola monastica. Il doppio ruolo di monaci e combattenti aggressivi, che contraddistinse l’Ordine Templare negli anni della sua maturità, fu sempre fonte di perplessità in ambito cristiano.
Uno dei pochi documenti coevi all’epoca di fondazione fu il testo della regola dei templari, conosciuto come Regola Primitiva, approvata nel 1129 con il Concilio di Troyes:
« …pertanto, in letizia e fratellanza, su richiesta del maestro Ugo, dal quale fu fondata, per grazia dello Spirito Santo, convenimmo a Troyes da diverse province al di là delle montagne, nel giorno di S. Ilario, nell’anno 1128 dall’incarnazione di Cristo, essendo trascorsi nove anni dalla fondazione del suddetto Ordine, ci riunimmo a Troyes, sotto la guida di Dio, dove avemmo la grazia di conoscere la regola dell’Ordine equestre, capitolo per capitolo, dalla bocca dello stesso Maestro Ugo. Pur nella nostra modesta conoscenza, approvammo ciò che ci appariva buono e utile. »
– Nel 1096, iniziò la Prima Crociata, la cui fase bellica durò fino al 1099. Non vide i Templari in veste di corpo combattente, non essendo ancora stato creato formalmente il loro Ordine. Fu solo negli anni seguenti che essi organizzarono il loro contingente e si impegnarono prevalentemente nella protezione armata dei pellegrini. In tale veste i Cavalieri ricevettero i riconoscimenti e i favori dei primi re di Gerusalemme.
– Nel 1147, la Seconda Crociata fu predicata da Bernardo di Chiaravalle che, dopo le esitazioni dei primi tempi, sembrava aver sposato la causa dei Crociati. Fu condotta da Luigi VII di Francia e dall’imperatore Corrado III. Nell’estate dello stesso anno, l’aiuto dei Templari, guidati da Everard des Barres, si mostra fondamentale nel riportare all’ordine l’esercito di Luigi VII che, in seguito a numerose imboscate turche nei pressi del monte Honaz, era finito allo sbaraglio e rischiava di essere massacrato dalle frecce turche.
– Nel 1187, la Terza Crociata fu indetta da papa Gregorio VIII e vide il coinvolgimento di Federico I Barbarossa, Filippo II Augusto, re di Francia e Riccardo Cuor di Leone, re d’Inghilterra.
– Nel 1191, i Templari si stabilirono ad Acri, riconquistata da re Riccardo, e nel settembre dello stesso anno, insieme agli Ospitalieri contribuirono in modo decisivo alla battaglia di Arsuf, dove il Re Saladino fu sconfitto e con lui il mito della sua invincibilità.
– Nel 1192 I Templari occuparono Cipro.
– Nel 1199 ebbe inizio una serie di operazioni, intensamente volute da papa Innocenzo III e variamente attuate dalle signorie e dai regni europei, volte all’invio di armati verso il Vicino Oriente. La spedizione che ne conseguì, da molti considerata come Quarta Crociata, non raggiunse mai la Terrasanta.
Eventi verificatisi fra il 1208 e il 1217 crearono le condizioni per l’attuazione di una nuova Crociata, solitamente individuata come la quinta. L’obiettivo della spedizione fu in realtà l’Egitto.
I Templari, tennero una condotta non sempre limpida e si attirarono ostilità e polemiche che sarebbero riemerse per secoli. Il scioglimento dei Templari non fu mosso per via ordinaria dalla Santa Chiesa, ma attraverso una serie di accuse esposte dal re di Francia Filippo IV il Bello, il quale aveva un unico scopo di azzerare i propri debiti e impossessarsi del patrimonio templare, riducendo nel contempo il potere della Chiesa.
Il 14 settembre 1307, il re Filippo IV, inviò messaggi sigillati a tutti i balivi (funzionari), siniscalchi (aristocratici) e soldati del Regno ordinando l’arresto dei templari e la confisca dei loro beni, che vennero eseguite il venerdì 13 ottobre 1307. La mossa riuscì in quanto fu astutamente avviata in contemporanea contro tutte le sedi templari di Francia; i cavalieri erano stati convocati con la scusa di un accertamenti fiscali e vennero tutti arrestati.
Le accuse che investirono il Tempio erano infamanti: sodomia, eresia e idolatria. Vennero in particolare accusati di adorare una misteriosa divinità pagana, il Bafometto. Nelle carceri del re gli arrestati furono torturati finché non iniziarono ad ammettere l’eresia. Il 22 novembre 1307 il papa Clemente V, di fronte alle confessioni, con la bolla Pastoralis præminentiæ ordinò a sua volta l’arresto dei templari in tutta la cristianità.
Il 12 agosto 1308 con la bolla Faciens misericordam furono definite le accuse contro il Tempio.
– Il 3 aprile 1312, l’Ordine fu ufficialmente soppresso con la bolla Vox in excelso.
Filippo il Bello distrusse il sistema bancario dei templari, e, benché una bolla papale avesse trasferito tutti gli averi dei Templari agli Ospitalieri, riuscì ad addurre a sé parte del tesoro. Questi eventi e le originali operazioni bancarie dei templari sui beni depositati, che furono improvvisamente mobilitati, costituirono due dei molti passaggi verso un sistema di stampo militare per riprendere il controllo delle finanze europee, rimuovendo questo potere dalle mani della Chiesa.
Jacques de Molay, l’ultimo gran maestro dell’Ordine, il quale in un primo momento aveva confermato le accuse, le ritrattò spinto da un’ultima fiammata di orgoglio e dignità, venendo arso sul rogo assieme a Geoffrey de Charnay il 18 marzo 1314 davanti alla cattedrale di Parigi, sull’isola della Senna detta dei giudei. Filippo IV assiste al rogo dei Templari, manoscritto del XV secolo.
Studi recenti confermano la teoria secondo la quale la vera causa della fine dei templari fu dettata dalla volontà di impossessarsi del loro patrimonio, tesi peraltro già sostenuta da Dante Alighieri nel canto XX del Purgatorio, e si concretizzò attraverso una cospirazione indotta dal re di Francia Filippo IV il Bello.
Il motivo di tanto accanimento del Re fu, anche, probabilmente per vari tentativi falliti di farne parte. Infatti, il sovrano, dopo aver tentato inutilmente di entrare a farne parte, incaricò i propri consiglieri di formulare delle precise accuse contro l’Ordine e di richiedere l’intervento del papato, da poco trasferitosi in Francia. Quando la Chiesa si rese conto dell’errore nella condanna e di essere stata manipolata, fu troppo tardi.
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Rebecca Molinari