Francisco José de Goya (Fuendetodos, 30 marzo 1746 – Bordeaux, 16 aprile 1828) è stato un pittore e incisore spagnolo. Quarto di sei fratelli, è figlio di un maestro doratore, frequenta per alcuni anni lo studio del pittore José Luzán Martínez.
Sensibile all’arte e affascinato dalla pittura di Giambattista Tiepolo conosciuta in Spagna, nel 1769 decide di partire per l’Italia. Torna successivamente in patria e si stabilisce a Saragozza, dove ottiene l’importante commissione di alcuni affreschi per la basilica del Pilar.
– Nel 1774, grazie all’appoggio dei cognati, i pittori Ramón e Francisco Bayeu, riceve l’incarico di eseguire i cartoni per l’arazzeria reale di Santa Barbara, un lavoro che lo impegnerà per buona parte della sua vita.
– Nel 1780, Goya viene accolto come membro della Reale Accademia di San Fernando. Negli anni successivi realizza un ciclo di dipinti a olio con giochi di bambini, comincia a dedicarsi ai ritratti.
– Nel 1784, per il fratello del re, esegue uno dei suoi dipinti più importanti, “La famiglia dell’Infante don Luis”.
Realizza “La prateria di San Isidro”, uno dei cartoni da arazzo per la camera dei principini al Pardo.
– Nel 1789 riceve dal nuovo re, Carlo IV, la nomina a Pittore di camera.
Goya viene colpito da una malattia molto grave che con il tempo lo porterà alla sordità, continua tuttavia a dipingere ritratti.
– Nel 1797 inizia a lavorare ai “Capricci”, una serie di incisioni dove esprime con grande fantasia la sua ribellione contro ogni forma di oppressione e superstizione.
– Nel 1804, “María Tomasa Palafox, marchesa di Villafranca”.
– Tra 1804 e 1805, dipinge “Isabel de Porcel”.
– Tra 1800 e 1805 dipinge anche “La maja vestida”, “La maja desnuda” e “La famiglia di Carlo IV”.
L’invasione napoleonica del 1808, le feroci rappresaglie e il martirio del popolo spagnolo, lasciano un segno indelebile nella vita dell’artista che trova sfogo nelle incisioni dei “Disastri della guerra” (1810-1820) e in due celebri dipinti del 1814: “Il 2 maggio 1808” e “Il 3 maggio 1808”.
Caduto in disgrazia a corte, Goya si ritira nella sua casa di campagna, la “Quinta del Sordo”, ricoprendo le pareti con le cosiddette “Pitture nere”, immagini angoscianti e visionarie.
– Nel 1824 parte per la Francia e si stabilisce a Bordeaux fono alla sua morte.
Nausica Baroni