Philippe Halsman (Riga, 2 maggio 1906 – New York, 25 maggio 1979) è stato un fotografo lettone naturalizzato statunitense famoso sopratutto per il suo sodalizio artistico con l’amico Salvador Dalí (Figueres, 11 maggio 1904 – Figueres, 23 gennaio 1989) e per aver inventato la tecnica del “jumping style” o “jumpology”, coinvolgendo, con semplice domanda: “Posso farvi una foto mentre saltate?”, monarchici come Edoardo VIII del Regno Unito (Richmond upon Thames, 23 giugno 1894 – Parigi, 28 maggio 1972) e la consorte Wallis Simpson (Blue Ridge Summit, 19 giugno 1896 – Bois de Boulogne, 24 aprile 1986).
Di famiglia ebrea, dal padre Morduch dentista e dalla madre preside di liceo, si scrisse in ingegneria elettrica a Dresda e, nel settembre del 1928, partì assieme al padre per un tour a piedi sulle Alpi austriache, dove il padre morì durante il viaggio per gravi ferite alla testa, in circostanze non chiarite, e lo stesso Halsman venne condannato a 4 anni di reclusione per omicidio del padre. L’episodio venne sfruttato dalla propaganda anti-ebraica su piano internazionale, tanto che lo stesso Albert Einstein (Ulm, 14 marzo del 1879 – Princeton, 18 aprile 1955) e lo scrittore e saggista tedesco Thomas Mann (Lubecca, 6 giugno 1875 – Zurigo, 12 agosto 1955) scrissero lettere a sostegno di Halsman, che nel 1931 venne liberato a condizione di lasciare l’Austria.
Halsman si trasferì in Francia, dove cominciò a lavorare come fotografo per riviste di moda come Vogue, dove era apprezzato per i ritratti nitide e scure, che evitavano il vecchio “soft focus look”.
Dopo l’invasione della Francia del 1940 da parte di Adolf Hitler (Braunau am Inn, 20 aprile 1889 – Berlino, 30 aprile 1945), Halsman dovette fuggire a Marsiglia, dove con l’aiuto di Albert Einstein (Ulm, 14 marzo del 1879 – Princeton, 18 aprile 1955) ottenne un visto per gli Stati Uniti, dove per lui, nel 1947, realizzò un servizio fotografico mentre rilasciava un’intervista in cui esprimeva la sua contrarietà e dolore per il ruolo degli Stati Uniti nella realizzazione della bomba atomica. Nel 1941, attratto dal surrealismo, incontrò Salvador Dalí (Figueres, 11 maggio 1904 – Figueres, 23 gennaio 1989) con cui iniziò un sodalizio artistico che durò trent’anni, realizzando capolavori come “Dalì Atomicus” del 1948 e “In Voluptas Mors” del 1951 che ritrae sette donne nude che formano un teschio.
Nel 1952 ritrasse John Fitzgerald Kennedy (Brookline, 29 maggio1917 – Dallas, 22 novembre1963): una delle fotografie apparve sulla copertina dell’edizione originale del “Profiles in Courage”, il libro del 1955 scritto dal giovane senatore Kennedy, che ha consentito al futuro presidente di vincere, nel 1957, il prestigioso Premio Pulitzer per la biografia e autobiografia; mentre l’altro ritratto fu utilizzata per la campagna politica al Senato.