Si è inaugurata ieri alla Triennale di Milano la mostra dedicata a MASSIMO IOSA GHINI, una delle personalità più eclettiche dell'architettura e del design internazionale.
L'esposizione, curata da Iosa Ghini Associati, ripercorre i 30 anni di carriera, dagli anni '80 a oggi, attraverso una selezione di progetti d'interni e di architettura, oggetti di design davvero cult, tenuti insieme da un denominatore comune: il disegno, che diventa la costante pratica e l'imprescindibile punto di partenza di tutto il suo iter creativo.
"Negli anni Settanta-Ottanta – afferma lo stesso Iosa Ghini – il mio è stato un grande lavoro di segno, basato sull'esercizio anche manuale fino al raggiungimento della coscienza di poter trasformare uno scenario bidimensionale in uno reale".
Il percorso espositivo, organizzato per aree tematiche, si apre con la sezione dei disegni, che analizza i suoi esordi quando, nel vivace fermento culturale bolognese dei primi anni Ottanta, caratterizzato, tra gli altri, dalla nascita dell'università delle arti e comunicazione di Umberto Eco, partecipa attivamente alla creazione di una nuova visione dell'integrazione dell'immagine. tra illustrazione, moda, comunicazione e fumetto.
Nel 1985, si trasferisce a Milano, prendendo parte alle avanguardie del design, fondando il gruppo del Bolidismo, che si caratterizza per la tensione e la purezza delle linee curve di matrice futurista. Nello stesso anno, l'azienda Moroso realizza il suo primo oggetto, la poltrona Numero Uno, vero manifesto di questa tendenza, subito seguita dalla produzione della poltroncina Otello per Memphis. Nasce così quello che si può definire lo ‘stile Iosa Ghini'.
L'anno seguente insieme a Ettore Sottsass entra a far parte del gruppo Memphis.
La dimensione internazionale di Iosa Ghini è oggetto d'indagine della terza sezione, con oggetti – come la poltroncina Metropolis, le lampade Aladin e le rubinetterie Duravit – progettati per importanti aziende estere, come IBM Italia, Zumtobel, Duravit, Dornbracht in Germania, Roche Bobois International in Francia, Silhouette Modellbrillen in Austria, Yamagiwa in Giappone.
La mostra prosegue con la quintessenza italiana, in cui si propongono i lavori che Iosa Ghini ha realizzato per i marchi che rappresentano l'eccellenza italiana nel mondo, tra cui Ferrari, Maserati e Superga. Un fattore di fondamentale importanza, perché, come ricorda lo stesso Iosa Ghini, "oggi, la qualità aziendale va oltre il prodotto e coinvolge la comunicazione". E poi ancora, la collaborazione con Alitalia; per quanto riguarda il design di prodotto, con Cassina, Poltrona Frau, Snaidero cucine e con Oikos che con il suo colore e texture per l'architettura sostenibile segue le esigenze progettuali dell'architetto.
L'esposizione si chiude poi con l'attualità, ovvero con i progetti architettonici e di design, in cui il tema della sostenibilità ambientale diventa predominante.Un ricco apparato audiovisivo dà conto, con filmati d'epoca, delle scenografie che Iosa Ghini ha realizzato per programmi Rai, come Disco Ring, Obladì obladà condotto da Serena Dandini, o Fuori Orario di Enrico Ghezzi.
Accompagna la mostra un catalogo Skira, coordinato da Alessandra Coppa e Anna Maria Mainoli, con testi di Gillo Dorfles.
Paolo Fontanesi