SI CHIAMA “MORBO DI PARKINSON” PER IL TRATTATO DI JAMES PARKINSON

Ha ricevuto la massima notorietà per il suo trattato Essay on the Shaking Palsy, nel quale descrive una patologia denominata poi con l’eponimo di morbo di Parkinson.
Molti storici della Medicina concordano nel riconoscere nel trattato di Parkinson la più ampia e sottile opera, fino ad allora eseguita, di osservazione di un quadro clinico.
James Parkinson (Londra, 11 aprile 1755 – Londra, 21 dicembre 1824) è stato un medico, paleontologo e geologo britannico.

James, figlio del farmacista e chirurgo John Parkinson, si scrive in medicina e si guadagna presto la reputazione di una persona dal carattare confidenziale ed amichevole, di grande disponibilità con i pazienti, esauriente nelle sue esposizioni.
Oltre ad occuparsi di medicina James Parkinson studia e si interessa di chimica e soprattutto paleontologia.
– Nel 1801, scrive “Manuale chimico”, un lungo studio sui vari tipi di fossili.
– Nel 1804, scrive il primo volume di “Resti Organici di un Mondo precedente”, nel 1808 scrive il secondo volume e nel 1811 scrive il terzo ed ultimo volume. 

Già allora Parkinson metteva in guardia la società dai pericoli dello stress, dai rischi dell’alcool e delle attività sportive praticate in modo troppo intenso.
Scrive inoltre per migliorare i cinti erniari: la sue considerazioni partivano dal riscontro di un’alta frequenza di ernie inguinali nei muratori, costretti ad eseguire il loro lavoro in pessime condizioni oltre che mal pagati. Parkinson pubblica addirittura una guida che insegna come costruire cinti erniari da sé, con resti di pelle e pezzi di stoffa.

Durante la sua attività salva diverse persone infortunate a causa del loro stato di ubriachezza: viene così nominato medico di pronto intervento.
Dr. Hans Kolbe disse di lui: “aveva una intelligenza acuta, cognizioni mediche al passo con i tempi ed un’umanità che si esprimeva nella sua sollecitudine verso gli adolescenti. Aveva una profonda conoscenza delle difficoltà di vita dei bambini. Si rendeva conto delle condizioni catastrofiche in cui vivevano: la mancanza di igiene, il lavoro minorile che assicurava spesso la sopravvivenza delle famiglie. Sapeva anche che soltanto l’istruzione poteva salvare i bambini da questo circolo vizioso”.
Scende in politica per impegnarsi nell’affermazione dei principi di uguaglianza sociale prodigandosi per l’approvazione delle riforme sociali emergenti in quel periodo, che segue al moto sociale diffuso dalla Rivoluzione Francese.
– Nel 1794, l’associazione rivoluzionaria di cui faceva parte viene accusata di aver partecipato in un complotto che voleva uccidere re Giorgio III; per questo motivo Parkinson verrà processato.
– Nel 1817, pubblica il celebre trattato “Essay on the Shalking Palsy”. Qui descrive la nota malattia che che più tardi riceverà il suo nome, rendendolo celebre, fino ai giorni nostri. 40 anni più tardi, il medico francese Jean-Martin Charcot lo ha chiamato “malattia di Parkinson”
Oggi il quadro clinico della malattia viene rappresentato in modo più dettagliato, tuttavia si riconosce che i sintomi più importanti sono stati descritti da James Parkinson in modo perfetto.
Il saggio si mostra subito promettente, dando l’impulso alla ricerca scientifica per individuare la cura. 
– Nel 1867, dieci anni dopo, viene scoperto l'”alcaloide hyoscina”, primo farmaco antiparkinson efficace.
Il 21 dicembre 1824, James Parkinson muore all’età di 69 anni. Viene sepolto nel cimitero londinese di St. Leonard; più tardi la sua tomba sarà scomparsa.
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Andrea Carraro