BRAMANTE, IL GENIO DELL’ARCHITETTURA E DELLA PITTURA

Donato “Donnino” di Angelo di Pascuccio detto il Bramante (Fermignano, 1444 – Roma, 11 aprile 1514) è stato un architetto e pittore italiano, tra i maggiori artisti del Rinascimento.
Solo dal 1476, si comincia ad avere qualche dato sulla vita di Bramante.
 La sua formazione artistica avviene a Urbino, considerata, uno dei centri più prestigiosi dell’Umanesimo in Italia. A Urbino, Bramante ha l’occasione di conoscere tantissimi artisti dell’epoca, come il Perugino, il Pinturicchio e Giovanni Santi. Presto, si trasferisce a Milano, e come tutti gli artisti di grande talento finisce a Roma, nella quale progettò opere importanti come la Basilica di San Pietro. Come architetto, fu la personalità di maggior rilievo nel passaggio tra il XV e il XVI secolo e nel maturare del classicismo cinquecentesco.
– Nel 1477, a Bergamo affresca la facciata del Palazzo del Podestà.
– Nel 1478, arriva a Milano, dove inizia anche la sua attività di pittore. Il suo primo incarico è il recupero del palazzo di Porta Ticinese di Federico da Montefeltro. 
Il periodo milanese è una fase molto viva a livello artistico, anche come musicista e poeta. 
Il pregio delle sua opere è tale che il suo nome è riportato in caratteri lapidari con la seguente scritta “Bramantus fecit in mediolano”. Dei suoi affreschi non è rimasto molto, ma alla Pinacoteca si possono ancora ammirare alcune parti di Eraclito e Democrito e di Uomini d’arme, eseguiti tra il 1486 e il 1487 per la casa del poeta Gaspare Visconti.
– Nel 1482, conosce e diventa amico con un genio, Leonardo da Vinci, con cui collabora ai cantieri del Castello Sforzesco e nella chiesa di Santa Maria delle Grazie.
– Nel 1490, si trasferisce a milano in modo stabile e svolge la sua attività di architetto quasi in esclusiva per il cardinale Ascanio Sforza e Ludovico il Moro, committente di lavori importanti, come il cortile della Basilica di Sant’Ambrogio.

Milano è in mano ai francesi, la potenza degli Sforza è crollata, e molti artisti decidono di lasciare la città, tra cui anche Leonardo. 
– Nel 1499, Bramante va a Roma dove realizza il Chiostro di Santa Maria della Pace, il Tempietto di San Pietro in Montorio e il Cortile del Belvedere. Qui incontra architetti molto importanti, come fra’ Giocondo, Giuliano da Sangallo e soprattutto Raffaello e Michelangelo, da cui impara molto. 
– Nel 1506, viene nominato architetto pontificio dal nuovo papa Giulio II, e deve ricostruire l’antica basilica costantiniana di San Pietro. Il nuovo Papa vuole accanto degli artisti capaci di realizzare opere colossali. Bramante accetta la sfida e il progetto è incredibile, perché non solo esprime totalmente il genio dell’architetto, ma fonde anche gli studi teorici di alcuni grandi dell’epoca, come Francesco di Giorgio Martini e Leonardo da Vinci. Purtroppo subentrano dei grossi problemi: Bramante demolisce l’abside il transetto dell’antica basilica, sollevando un’enorme polemica dentro al Clero che ha una visione dell’architettura decisamente tradizionale, inoltre, muore Giulio II. I lavori sono così interrotti. 
Bramante muore a Roma l’11 aprile 1514, dopo più di dieci anni di intenso lavoro nella città eterna, forse il più importante e rappresentativo della sua storia.

Nausica Baroni