A Strasburgo, nella notte fra il 25 e il 26 aprile 1792, in seguito alla dichiarazione di guerra della Francia all’Austria, viene composto l’inno nazionale chiamato La Marsigliese. Il rivoluzionario della rivoluzione francese, poi adottato dalla Francia come inno nazionale.
La Marsigliese è stata commissionata dal Barone di Dietrich, sindaco di Strasburgo. Il compositore scelto fu il poeta e militare, Claude Joseph Rouget de Lisle (Lons-le-Saunier, 10 maggio 1760 – Choisy-le-Roi, 26 giugno 1836).
Il sindaco di Strasburgo, il barone di Dietrich, domandò a Rouget de Lisle, in visita alla città, di scrivere un canto di guerra. Quando Rouget de Lisle tornò a casa alla sera, in rue de la Mésange, compose L’inno di guerra dedicato al maresciallo bavarese Nicolas Luckner (Cham, 12 gennaio 1722 – Parigi, 4 gennaio 1794) che comandava l’Armata del Reno. Ironia della sorte: il futuro inno nazionale fu dedicato a un bavarese che fu ghigliottinato meno di due anni più tardi.
L’indomani Rouget cantò a casa del barone Dietrich per la prima volta quello che sarebbe diventato l’inno nazionale francese. Questa scena è immortalata nel quadro di Isidore Pils, esposto al museo di Belle Arti di Strasburgo. Il canto venne in seguito pubblicato ed esposto davanti al municipio di Strasburgo.
– Nel 1795, si decise che La Marsigliese divenisse l’inno nazionale, ma in seguito la canzone fu messa al bando da Napoleone I, Luigi XVIII e Carlo X, rimanendo così soppressa dal 1807 al 1831. Solo dopo la rivoluzione del 1830 La Marsigliese fu nuovamente in voga dal 1831 al 1852 e Hector Berlioz ne elaborò una versione orchestrale.
David Zahedi