“Lui guadagnava il doppio dei suoi compagni perché erano loro a volere così. Se Valentino si sentiva appagato era più facile vincere”. (Ferruccio Novo).
Valentino Mazzola (Cassano d’Adda, 26 gennaio 1919 – Superga, 4 maggio 1949) è stato il calciatore italiano, considerato tra i più grandi numeri 10 della storia del calcio. Leggendario capitano del grande Torino e della nazionale, padre di Sandro e Ferruccio, è stato un grandissimo campione degli anni romantici del calcio. Il suo nome, insieme a quelli di Meazza, Piola, Rivera e Riva, viene identificato tra i più grandi calciatori italiani di sempre.
Mazzola fu capitano e simbolo del Grande Torino, un’intera squadra diventata un ricordo a causa dell’incidente aereo del 4 maggio 1949. Squadra più forte al mondo nella seconda metà degli anni ’40. Mazzola vinse cinque campionati, e capitano della Nazionale italiana, per due anni.
Era dotato di grande classe e temperamento, insieme al compagno di fascia destra Loik ha formato una coppia destinata a fare epoca.
Nel 1942, esordisce nella nazionale, durante il Secondo conflitto mondiale.
Il suo primo gol azzurro arriva il 19 aprile 1942 nella partita Italia-Spagna, 4-0. Dopo la guerra, durante Italia-Svizzera (4-4) a Zurigo, l’11 novembre 1945, Mazzola ispira le azioni di tutti i gol azzurri. Va ancora in gol nella partita del giorno 1 dicembre 1946 a Milano contro l’Austria, vittoria per 3 a 2. A Vienna il 9 novembre 1947 Mazzola conosce la sua prima batosta azzurra: 1-5.
Il 14 dicembre 1947, si rifa con la Cecoslovacchia di Kubala a Bari: è il suo esordio da capitano; la partita finisce 3-1.
Il 4 aprile 1948, ha lo stesso risultato a Parigi: la Francia di Baratte si arrende alla superiorità italiana, in particolare del gioco sviluppato dal tandem dei due grandi interni, ormai famoso e temuto in tutto il mondo. Le vittorie del grande Torino e le affermazioni in azzurro del blocco granata, che l’11 maggio 1947 arriva a schierare ben 10 giocatori del Torino su 11 nella formazione titolare italiana, gli valgono una popolarità che va ben oltre i confini nazionali e persino europei, tanto che il campione brasiliano Jose Altafini in patria viene soprannominato proprio ‘Mazzola’.
L’ultimo incontro di Mazzola con la nazionale è contro la Spagna, a Madrid. L’Italia vince per 3-1 e per la seconda volta Valentino non fa coppia con Loik: nell’occasione il suo partner è Benito Lorenzi, detto “Veleno”.
Il bilancio di Mazzola in azzurro conta 12 incontri, 9 vittorie, un pareggio e 2 sconfitte, e quattro gol. Con l’indimenticabile Grande Torino, Mazzola vince tutti i campionati dalla stagione 1942-43, alla stagione 1948-49 (escludendo la sospensione del 1944), raggiungendo il record di 29 gol in 38 partite nel 1947.
Insieme a tutti gli indimenticabili campioni granata, Valentino Mazzola muore, il 4 maggio 1949, nell’incidente aereo di Superga, che riportava la squadra dalla trasferta di una partita amichevole di Lisbona contro il Benfica.
Il dolore quel giorno era comune a tutti gli italiani, non solo dei tifosi del Torino.
Francesco Murini