MAXIMILIEN ROBESPIERRE, L’INCORRUTTIBILE

Maximilien François Marie Isidore de Robespierre soprannominato l’Incorruttibile (Arras, 6 maggio 1758 – Parigi, 28 luglio 1794) fu un politico, avvocato e rivoluzionario francese. Il più noto e uno dei più controversi protagonisti della Rivoluzione Francese e del Terrore. ll Regime del Terrore iniziò nel luglio del 1793, detto anche Il Terrore, rappresentafa una parte del periodo della Rivoluzione francese, caratterizzato da una serie di misure repressive con una crescente durezza contro gli avversari politici sia dell’estrema sinistra, sia della destra repubblicana, sia delle fazioni controrivoluzionarie realiste. La politica del Comitato di salute pubblica consisteva nel rafforzare la piccola borghesia cittadina, schiacciare tutti gli oppositori interni della rivoluzione, combattere con maggiore efficacia la guerra esterna contro le monarchie europee dell’Antico regime.
Parliamo di un momento storico che, nel bene e nel male, ha segnato per sempre le vicende politiche ed ideologiche dell’Occidente, in cui anche gli alti capi della Rivoluzione, tra i quali lo stesso Robespierre, finirono per perdere di mano la situazione, commettendo talvolta crimini indiscutibilmente cruenti e non necessari.
Robespierre dera nato in una famiglia molto nota di notai della Francia. Una nobiltà di toga illuminata dalle nuove idee, delle quali si ispira lo stesso Robespierre, brillante studioso che subito predilige negli studi giuridici.
– Nel 1764, perde la madre per delle complicazioni post-parto, subito dopo il decesso del neonato fratellino. Il padre, Francois, muore invece a causa di una forte depressione, nel 1772. Robespierre rimane orfano con i fratelli piu giovani, Charlotte (Arras, 5 febbraio 1760 – Parigi, 1 agosto 1834) e Augustin (Arras, 21 gennaio 1763 – Parigi, 28 luglio 1794), anche lui rivoluzionario e giustiziato lo stesso giorno di Maximilien.

Dopo la morte dei genitori, i fratelli Robespierre vengono allevati da una nonna e da due zie. Robespierre studia al Collegio di Arras, un istituto privato, e subito dopo si trasferisce a Parigi, nel noto collegio Louis Le Grand.
Maximilien De Robespierre presto diventa avvocato, al termine di una carriera scolastica a dir poco brillante, ottenendo attestazioni di stima per la sua straordinaria eloquenza, tanto da ricevere da uno dei suoi maestri il soprannome de “Il Romano”, per la propria mirabile ars oratoria. – Il 31 luglio 1780, ottiene il baccellierato in diritto. – Nel 1781, un anno dopo, si laurea con tanto di lode e 600 franchi di borsa di studio, che concede al fratello Augustin, per favorire i suoi studi.
Dopo un periodo di esercizio professionale ad Arras, sua città di nascita, comincia a maturare idee politiche ed ideologiche, con la scoperta dell’opera degli illuministi e, soprattutto, del grande pensatore Jean-Jacques Rousseau, di cui si dice diretto discepolo. 
– Nel 1782, in qualità di giudice del tribunale vescovile di Arras, deve ordinare una pena di morte alla quale era contrario per ideologia. Subito dopo decide ad abbandonare questa carriera, rassegnando le proprie dimissioni. 
– Il 4 febbraio 1786, viene nominato direttore dell’Académie royale des Belles-Lettres di Arras, da lui frequentata con successo già da qualche anno. Come direttore sostiene l’uguaglianza tra i sessi e si adopera per favorire l’ingresso in accademia delle due letterate Marie Le Masson Le Golft e Louise de Kéralio.
La crisi politica dell’Ancien Regime, che arriva puntuale nel 1788, lo porta a Parigi.

– Nel 1789, il distretto di Arras lo elegge deputato negli Stati Generali che si riuniscono nella capitale. Ormai, siamo alle porte della vera e propria Rivoluzione Francese, il futuro capo del Terrore si guadagna le simpatie dei giacobini, i cui club sono ormai in ogni dove della Francia.
– Il 25 marzo 1789, come rappresentante del Terzo Stato, Robespierre scrive il “cahier de doléances” a favore della corporazione dei ciabattini, la più povera e numerosa della provincia. Inoltre, si guadagna l’appoggio dei contadini di Arras, tanto da essere scelto tra i dodici deputati dell’Artois, il 26 aprile del 1789.
Rifiuta ogni privilegio che i nobili e anche la media e piccola borghesia vogliono concedergli.
Diventa, per tutti,
Robespierre l’incorruttibile, nel periodo più importante e illuminato della sua carriera politica e, forse, della politica europea, almeno dal crollo dell’Impero Romano.
– Nel 1789, l’incorruttibile si batte per l’eguaglianza giuridica e sociale, per la libertà di stampa, il suffragio universale e molti altri diritti civili  oggi diventati realtà.
– Nel 1790, diventa presidente del movimento giacobino, la situazione è difficile, tanto da temere una coalizione militare degli altri paesi europei contro la stessa Francia. 
– Nel 1792, scoppia una rivolta popolare a Parigi e Robespierre viene incaricato di sedarla e di ristabilire l’ordine. Viene anche nominato membro della Comune di Parigi, e si preoccupa di trovare una risoluzione all’aumento dei prezzi e all’approvvigionamento.
– Il 27 luglio 1793, Robespierre entra nel Comitato di Salute Pubblica, il governo rivoluzionario a tutti gli effetti. Diventa il protettore dei sanculotti e dei giacobini in genere, razionalizza i beni alimentari, istituisce un calmiere ma, contemporaneamente, preoccupato dai movimenti controrivoluzionari e dagli Stati circostanti, rafforza anche l’esercito e provvede ad una politica di controllo dell’economia di stato.
Intanto, Robespierre esprime un voto favorevole per l’esecuzione del re Luigi XVI, dopo la caduta della monarchia, datata agosto 1792. 
– Nel 1793, costringe i moderati ad abbandonare la cosiddetta Convenzione nazionale.
Maximilien François Marie Isidore de Robespierre, diventa, di fatto, il capo della Rivoluzione Francese.
Da questo momento, Robespierre esegue la cancellazione di qualsiasi opposizione alla Rivoluzione, fisica, ideologica, giustificata o meno. Fa giustiziare quasi 70.000 persone, con esecuzioni sommarie senza processo, spesso pretestuose. Provvede all’incarcerazione di oltre 100.000 persone, soltanto per sospetto. 
In questo periodo, perde molti compagni e fedeli. Muoiono anche i cosiddetti figli della Rivoluzione, molti ex compagni di studi di Robespierre, come Jacques-René Hébert e Georges Danton, il duca Filippo d’Orléans detto Filippo Égalité, e molti altri ancora, come la paladina dei diritti delle donne, Olympe de Gouges, fondatrice del Centre Socìal.
– Il 4 febbraio 1794, Robespierre ottiene l’abolizione della schiavitù nelle colonie poste sotto il dominio francese. Nello stesso tempo proclama religione di stato il culto dell’Essere Supremo, secondo le suggestioni di Rousseau, attirandosi le antipatie di cattolici e atei contemporaneamente. È anche il periodo nel nuovo calendario, dei 10 giorni di lavoro e di 1 di riposo. Dentro il Comitato di Salute Pubblica, Robespierre è ormai considerato solo un dittatore e violenti sono i contrasti.
– Il 27 luglio 1794, la Convenzione lo destituisce ma vota anche un atto d’accusa contro di lui. Con lui, c’è anche il fratello minore Augustin e altri pochi fedelissimi.

– Il 28 luglio 1794, all’alba, le Guardie Nazionali penetrano all’Hotel de Ville, il luogo nel quale si rifugia l’Incorruttibile insieme con i suoi seguaci. Con lui ci sono Saint-Just, Couthon, Le Bas e il fratello Augustin. Tutti vengono condotti alla Conciergerie e, una volta riconosciuti, inviati alla ghigliottina. Nel pomeriggio dello stesso giorno, la folla grida per la morte del tiranno, Maximilien Robespierre.

David Zahedi