“Per vestirsi male non serve seguire la moda, ma aiuta”. (Ottavio Missoni).
Ottavio Missoni (Ragusa di Dalmazia, 11 febbraio 1921 – Sumirago, 9 maggio 2013) è ricordato oltre che per il suo stile, anche per la sua semplicità e signorilità. Sicuramente rappresenta un’ Italia pulita, semplice e colorata. Un uomo, un marito e padre generoso, con una semplicità che traspare chiaramente nella sua ultima intervista con il nostro magazine.
Negli anni dell’adolescenza di appassiona allo sport e divide il suo tempo tra lo studio e l’atletica leggera, gareggiando con la società Ginnastica Zara. Inizia la sua carriera agonistica con la specialità dei 400 metri piani, per poi passare negli anni ai 400 metri ostacoli.
– Nel 1937, veste per la prima volta la maglia azzurra.
– Nel 1938, partecipa ai Campionati Europei sui 400 m, venendo eliminato in batteria.
– Nel 1939, diviene campione mondiale studentesco a Vienna.
– Nel 1948, si piazza al sesto posto ai 400 m ostacoli ai Giochi olimpici di Londra, e corre come secondo frazionista nelle batterie della staffetta 4×400 metri. In quell’occasione conosce la connazionale Rosita, che diventerà sua moglie.
– Nel 1950, si guadagna, sempre in 400 ostacoli, un quarto posto agli Europei di Bruxelles. In carriera ha conquistato sette titoli nazionali, di cui uno nei 400 m piani del 1939, tre nei 400 m ostacoli del 1941, 1947 e 1948, e tre nella staffetta 4×400 metri del 1950, 1951 e 1952.
Superati gli 80 anni, ha partecipato a competizioni federali ed internazionali di atletica master.
Ottavio Missoni, è il figlio del capitano Vittorio Missoni, di origine friulana, figlio di un magistrato, mentre la madre è dalmata (de’ Vidovich, di antica e nobile famiglia di Sebenico). Quando Ottavio ha solo sei anni si trasferisce con la famiglia a Zara, dove trascorre la propria giovinezza fino a vent’anni. Si trasferisce a Milano e per mantenersi lavora saltuariamente come modello per fotoromanzi a Milano, conosce molti giornalisti, scrittori e attori di cabaret.
Il 18 aprile 1953 Missoni sposa Rosita Jelmini, la cui famiglia possiede una fabbrica di scialli e tessuti ricamati a Golasecca, in provincia di Varese. Lui intanto apre un laboratorio di maglieria a Triesta: in questa avventura finanziaria è affiancato da un socio che è anche un caro amico, l’atleta discobolo Giorgio Oberwerger.
La neo-famiglia Missoni, uniscono per sempre i propri sforzi spostando la produzione artigianale interamente a Sumirago (Varese). Rosita disegna i vestiti e prepara le confezioni, Ottavio viaggia con il campionario per presentarlo ai negozianti, affezionati al tradizionale colore nero, cercando di convincerli a comprare i suoi estrosi tessuti colorati.
– Nel 1954, nasce il loro primo figlio, Vittorio, come il nonno. La copia avra anche Luca del 1956 e Angela del 1958.
– Nel 1960, gli abiti firmati Missoni iniziano ad apparire sulle riviste di moda. Due anni più tardi, la macchina da cucito Rachel nata per la lavorazione degli scialli, viene utilizzata per la prima volta per la creazione di vestiti. Le creazioni Missoni risultano colorate e leggere. L’innovazione introdotta dall’azienda conferma e stabilisce il successo commerciale della linea di Missoni.
– Nel 1976, viene aperta a Milano la sua prima monomarca.
– Nel 1983, Ottavio Missoni realizza i costumi di scena per la prima della Scala di quell’anno, la “Lucia di Lammermoor”. Tre anni dopo riceve l’onorificenza di Commendatore della Repubblica Italiana.
Nel campo della moda ha creato un vero e proprio stile riconoscibilissimo, la sua costante caratteristica è quella di non prendere troppo sul serio se stesso come il proprio mestiere. Il pittore francese Balthus, sintetizza la fantasia e l’eleganza dello stile Missoni, lo ha definito “Maestro del colore”.
– Nel 2011, esce la sua autobiografia, scritto con il giornalista Paolo Scandaletti, dal titolo “Ottavio Missoni – Una vita sul filo di lana”.
Il 2013, per la famiglia di Missoni, è stato un anno molto nero. Il 4 gennaio 2013 il figlio Vittorio è sull’aereo che scompare misteriosamente a Los Roques (Venezuela). La misteriosa scomparsa del figlio porta Ottavio Missoni a un peggioramento di salute, comincia ad accusare seri colpi, tanto che ad aprile viene ricoverato per uno scompenso cardiaco. Ottavio Missoni muore, 9 maggio 2013, all’età di 92 anni nella sua casa di Sumirago (Varese).
Nausica Baroni