Il poeta, nella Grecia antica, era il poiêtês, ovvero colui che crea, che fa, che inventa, che compone. Stando a questa definizione potremmo asserire, quindi, che tutti gli artisti ( scrittori, pittori, scultori, architetti, musicisti, fotografi, etc etc… ) siano dei poeti: poesia e creazione sono due facce di una stessa medaglia. Eppure la poesia non è pittura, né scultura, benché queste forme d’arte, proprio come la poesia, nascano da un processo creativo: la poesia è poesia e basta. Forse è un po’ musica. Musica e poesia sono sorelle, questo è certo. Cosa, allora, fa sì che la poesia differisca dalle altre arti? Il dialogo col lettore. Un romanzo, il più delle volte, comunica in maniera diretta, senza ricorrere a ritmi o a filtri; la poesia, invece, nella sua continua ricerca dell’ignoto e dell’inafferrabile, pone domande a sé stessa e chiede al lettore di dare risposte: è il lettore il vero protagonista della poesia, poiché tocca a lui lasciarsi travolgere dalla sua musicalità e dal suo mistero, cogliendo il senso del suo messaggio. Messaggio raramente chiaro o difficilmente captabile poiché – come diceva Ungaretti – “la poesia è poesia quando porta in sé un segreto”. Il segreto, dunque, è la chiave della poesia e il cercare di svelarlo è compito di chi la legge.
Nulla è più intrigante di un segreto da svelare…
La redazione di VeniVidiVici ha coniato per voi la rubrica LIBRI & POESIA a cura di Benedetto Galifi, articolata nelle sue sezioni “Questo viaggio chiamavamo amore” e “Itinerari di-versi”: un doppio appuntamento settimanale che vi poterà dentro il cuore e le biografie dei poeti di tutti i tempi, in un viaggio affascinante dalle epoche passate alla contemporaneità.
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