Georges Bizet (Parigi, 25 ottobre 1838 – Bougival, 3 giugno 1875), compositore e pianista francese, sin dall’infanzia rivelò spiccate tendenze musicali, il padre, insegnante di canto, notò il suo talento e fu il suo primo maestro. La madre, valente pianista, apparteneva ad una famiglia di musicisti.
I rapidissimi progressi, permisero Bizet di essere accolto al Conservatorio di Parigi prima di aver raggiunto l’età consentita dai regolamenti. Georges Bizet seguì un corso di studi presso il Conservatorio e, dopo aver superato gli esami con esito brillante, si applicò allo studio del pianoforte e della composizione.
– Nel 1857, a 19 anni, si trasferì in Italia per approfondire gli studi, durante il suo soggiorno nella capitale vinse il “Premio di Roma”. Finito il periodo di studio tornò a Parigi.
– Nel 1863, compose la sua prima composizione di rilevante importanza, fu un’opera in tre atti “I Pescatori di perle”, ambientata in Oriente. Le prime opere teatrali non ebbero molto successo, il compositore era accusato di farsi influenzare più del dovuto dalla musica di Gounod e di altri compositori. Nello stesso tempo Bizet fu incaricato di preparare una composizione per accompagnare sulla scena d’Alfonso Daudet “L’Arlesiana”. Inizialmente, questa composizione ebbe un successo contrastante, ma con il tempo finì per imporsi al pubblico di tutto il mondo.
Il suo capolavoro, con la quale mise in evidenza la piena maturità artistica dell’autore fu quella per cui ancora oggi è ampiamente conosciuto, è “Carmen”. Per la composizione di quest’opera, il maestro si dedicò con entusiasmo e tenacia, creando così l’ultima e la più importante delle sue opere. L’opera è ambientata in Spagna, a Siviglia e sui monti vicini.
– Nel 1875, ci fu la prima rappresentazione dell’opera a Parigi. Ma non venne apprezzata molto. L’intreccio del dramma venne giudicato troppo immorale ed anche la musica non piacque particolarmente agli amanti della tradizione. Come spesso succede, come per molti artisti, neanche Georges Bizet conobbe il successo della sua opera. Un successo che avrebbe acceso in lui la speranza e la fiducia in se stesso, ma purtroppo morì giovanissimo per un attacco di cuore, a soli 37 anni.
Sono importanti anche altre due sue sinfonie: la prima composta nel 1855 all’età di diciassette anni, e la seconda iniziata nel 1860 durante il soggiorno romano e intitolata proprio sinfonia Roma. Queste due composizioni orchestrali si distinguono per la chiarezza, la leggerezza e l’eleganza tutta francese, ma anche per la solidità della loro struttura e la ricchezza inventiva. Un’altra famosa composizione è “Giochi di Fanciulli”, scritta per pianoforte a quattro mani e poi trascritta per orchestra. E’ una musica ispirata ai giochi dei bambini e quindi semplice e lineare, ma piena di inventiva.
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Sergio Segalini