JACK LA MOTTA, IL TORO SCATENATO

A nove anni un gruppetto di coetanei era solito prenderlo di mira talvolta picchiandolo e che, per difendersi fu costretto a portar con sé un punteruolo. Portai con me quell’arnese e lo tolsi fuori tutte le volte che il gruppo di ragazzi cercò di aggredirmi, spaventandoli, finché un giorno lo scordai a casa e fui costretto ad usare i pugni. La paura aveva liberato questa dote, e non ebbi più bisogno di nessun punteruolo. (intervista di Jack La Motta)
Cresciuto nel Bronx in mezzo a mille difficoltà che l’han visto combattere per la strada, fu riformato a scuola e rinchiuso in prigione, comincia la carriera di pugile nel 1941. 
Giacobbe La Motta, noto come Jake La Motta, “Il toro del Bronx” e “Il toro scatenato” (New York, 10 luglio 1922 – Aventura, 19 settembre 2017), è stato un ex pugile statunitense di origini Siciliana, più precisamente di Messina, città natale del padre. Nel 1980, sulla vita del campione mondiale dei pesi medi è stato girato un film, “Toro scatenato – Raging Bull”, film diretto da Martin Scorzese, con Robert De Niro, vincitore del premio Oscar.
Jack La Motta, sicuro di sé e senza mai peli sulla lingua, rivelò tranquillamente di esser stato costretto, su ordine della mafia, a truccare qualche incontro; come quello utile a Billy Fox per poter partecipare al mondiale del 1949.
Il pugile Jake La Motta, purtroppo per lui, era capace di ingrassare anche di trenta chili fra un incontro e l’altro, metamorfosi che poi gli costava sforzi tremendi per poter rientrare nella sua categoria naturale, quella dei 70 chilogrammi, i pesi medi. Passare ai pesi massimi non era conveniente per il nostro eroe che era troppo piccolo per gli avversari dei pesi massimi. 
– Nel 1947, fu messo KO dopo quattro round da Billy Fox; questo incontro ossessionerà il pugile per tutta la vita, poiché si era lasciato sconfiggere per avere la possibilità di competere per il titolo mondiale dei pesi medi.
– Il 16 giugno 1949, a Detroit, mettendo al tappeto Marcel Cerdan, diventò il nuovo campione del mondo dei medi. 
– Il 12 luglio 1950, conserva il titolo battendosi contro Tiberio Mitri.
– Il 14 febbraio 1951, lo perde per KO nell’incontro leggendario, contro Ray Sugar Robinson. Era la sesta volte che i due si incontravano, ma nei precedenti incontri LaMotta era riuscito a mandare l’avversario al tappeto o quantomeno a vincere ai punti. In quella occasione però era indebolito per il tentativo di rientrare nel peso. Lui stesso in seguito descriverà il regime a cui si era sottoposto come qualcosa di impossibile: lunghe e sfiancanti sedute nella sauna, unite ad una dieta strettissima, povera anche di liquidi. Nell’incontro era molto in forma all’apparenza, fisico asciutto e scattante, in realtà era molto debole. Jack, per dieci riprese sembrava quasi stesse per vincere, poi crollò. Qualcuno sostiene che anche Robinson stesse cedendo e che se l’arbitro non avesse fermato l’incontro alla tredicesima ripresa, forse avrebbe vinto. 
– Nel 1954, Il toro scatenato si ritirò dal ring. Concluse la carriera con 106 incontri disputati, 83 vittorie, 19 pareggi e 4 sconfitte. Fu un combattente anche nella vita privata; ebbe una vita molto movimentata, con sei mogli e sei rapporti tutt’altro che tranquilli. 
– Nel 1997, è uscita “Raging bull: my story”, la sua autobiografia.

I suoi riconoscimenti sono state:.

La International Boxing Hall of Fame e la World Boxing Hall of Fame lo hanno riconosciuto fra i più grandi pugili di ogni tempo.

Match nominato Ring Magazine fight of the year:
1950 – Jake LaMotta – Laurent Dauthuille II

Match nominati Ring Magazine upsets of the year:
1943 – Jake LaMotta – Sugar Ray Robinson
1949 – Robert Villemain – Jake LaMotta

Francesco Murrini