GIANNI VERSACE, LA FANTASIA DELLA MODA ITALIANA

“Reggio è il regno dove è cominciata la favola della mia vita: la sartoria di mia madre, la boutique d’Alta Moda. Il luogo dove, da piccolo, cominciai ad apprezzare l’Iliade, l’Odissea, l’Eneide, dove ho cominciato a respirare l’arte della Magna Grecia”. (Gianni Versace, febbraio 1992)
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Gianni Versace
(Reggio Calabria, 2 dicembre 1946 – Miami Beach, 15 luglio 1997) è stato uno dei più grandi nomi della moda italiana. I suoi primi contatti col mondo della moda lo ha da ragazzino, lavorando nell’atelier della madre, sarta di professione, al n°13 di via Tommaso Gulli nei pressi del Duomo, l’attuale boutique Versace.
– Nel 1972, a 25 anni, da Reggio Calabria si trasferisce a Milano per lavorare come disegnatore di abiti. Disegna le sue prime collezioni pret-a-porter per le case Genny. 
– Nel 1975, presenta la sua prima collezione di abiti in pelle per Complice.
– Il 28 marzo 1978, al Palazzo della Permanente di Milano, presenta la sua prima collezione donna firmata con il suo nome.
– Nel 1979, un anno dopo, inizia la sua fortunata collaborazione con il fotografo americano Richard Avedon.
– Nel 1982, gli viene assegnato il premio “L’Occhio d’Oro” come milgior stilista 1982/83 Collezione Autunno/Inverno donna; sarà il primo di una lunga serie di riconoscimenti della sua carriera. Il premio viene riconosciuto a Gianni Vesace per l’introduzione di elementi in metallo che diventeranno un suo dettaglio di riconoscimento. Sempre nel 1982, inizia una collaborazione con il Teatro alla Scala di Milano disegnando i costumi per l’opera “Josephlegende” di Richard Strauss; la scenografia è curata dall’artista Luigi Veronesi.
– Nel 1983, Versace crea i costumi per il “Lieb und Leid” di Gustav Mahler. Il suo nome diventa protagonista a “E’ Design”, presso il Padiglione di Arte Contemporanea, dove espone una sintesi delle sue ricerche tecnologiche nel campo della moda.
– Nel 1984, l’anno successivo, crea i costumi per il “Don Pasquale” di Donizetti e per il “Dyonisos” di Maurice Bejart. Al Piccolo Teatro di Milano, il coreografo belga dedica uno spettacolo in onore del lancio del profumo “Versace l’Homme”.
Pochi mesi più tardi, a Parigi, in occasione della presentazione europea del profumo, viene organizzata una mostra di arte contemporanea dove vengono esposti i lavori di artisti internazionali legati al nome di Versace, e allo stile della sua moda. 
– Nel 1983, viene invitato al Victoria & Albert Museum di Londra per intervenire ad una conferenza sul suo stile, per parlare a un vasto gruppo studenti e presentare la mostra “Arte e moda”.
– Nel 1986, il Presidente Francesco Cossiga conferisce a Gianni Versace il titolo di “Commendatore della Repubblica Italiana”. Nello stesso anno, il National Field Museum di Chicago presenta una mostra retrospettiva sul suo lavoro dell’ultimo decennio. 
A Parigi, durante la mostra “Gianni Versace: Obiettivo Moda”, che illustra i risultati della collaborazione fra Versace e molti blasonati fotografi internazionali  come Avedon, Newton, Weber e Gastel, il capo di Stato francese Jacques Chirac gli assegna l’onorificenza “Grande Medaille de Vermeil de la Ville de Paris”.
– Nel 1987, firma i costumi dell’opera “Salome” di Richard Strauss, per la regia di Bob Wilson, presentata alla Scala e, “Leda e il Cigno”, del coreografo Maurice Bejart. 
– Il 7 aprile 1987, viene presentato il libro “Versace Teatro”, pubblicato da Franco Maria Ricci.
Due mesi dopo segue in Russia Maurice Bejart, per il quale disegna i costumi del “Balletto del XX secolo” trasmesso alle tv di tutto il mondo da Leningrado, per il programma “The white nights of dance”. Nello stesso anno per il suo enorme contributo al teatro viene premiati con il prestigioso premio “Maschera D’Argento”.
– Nel 1988, dopo aver presentato a Bruxelles i costumi per un balletto ispirato alla storia di Evita Peron, la giuria del premio “Cutty Sark” nomina Gianni Versace “stilista più innovativo e creativo”
– Nel 1991, crea il profumo “Versus”
– Nel 1993, il Consiglio degli stilisti d’America gli assegna l’Oscar americano per la moda. Intanto continua la sua collaborazione con l’amico Maurice Bejart e con fotografi di rango: insieme agli artisti della pellicola vengono pubblicati testi di successo come “Uomini senza cravatta” del 1994, “Non disturbare” del 1995 e, “Rock e regalità” del 1996.
– Nel 1995, debutta a New York la linea giovane di casa Versace. Nello stesso anno la maison italiana finanzia la mostra dell’Alta Moda organizzata dal Metropolitan Museum of Art e quella dedicata alla carriera di Avedon, “Richard Avedon 1944-1994”. Gianni Versace collabora in stretto contatto con Elton John per aiutare la Fondazione di ricerca sull’Aids del cantautore inglese.
Il 15 luglio 1997, a 51 anni, Gianni Versace viene ucciso sugli scalini della sua abitazione di Miami Beach da Andrew Cunan. Cunanan era un tossicodipendente, dedito alla prostituzione e serial killer che aveva già assassinato in precedenza altre persone, e per questo da tempo ricercato. Cunanan si uccide prima di essere catturato dalla polizia statunitense.
Ai funerali dello stilista molte celebrità come Lady Diana e Elton John.
Di lui, l’amico Franco Zeffirelli ha detto: “Con la morte di Versace l’Italia ed il mondo perdono lo stilista che ha liberato la moda dal conformismo, regalandole la fantasia e la creatività”.
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Nausica Baroni