Un anno fa moriva Neil Alden Armstrong (Wapakoneta, 5 agosto 1930 – Cincinnati, 25 agosto 2012), primo uomo a posare piede sulla Luna. Prima di diventare un astronauta, Armstrong fu ufficiale nella United States Navy e partecipò alla Guerra di Corea. successivamente, si laureò in primo livello al Purdue University e servì come pilota collaudatore presso il National Advisory Committee for Aeronautics, effettuando oltre 900 voli. Successivamente completò gli studi alla University of Southern California.
Partecipò poi ai programmi Man in space soonest della U.S. Air Force, con il quale gli statunitensi si proponevano di vincere la corsa allo spazio nei confronti dei sovietici, entrando a far parte del NASA Astronaut Corps nel 1962. Il suo primo volo spaziale fu in qualità di comandante nella missione Gemini 8, fu uno dei primi civili a divenire astronauta. Durante questa missione, Armstrong e il pilota David Scott effettuarono il primo aggancio fra due navi spaziali in orbita.
Nel luglio del 1969, gli viene affidato il comando dell’Apollo 11, la prima navicella con equipaggio a posarsi sulla Luna e, il 20 luglio 1969, insieme al collega Edwin Aldrin, è il primo essere vivente che imprime la sua impronta sulla superficie lunare.
Nella missione, insieme a Edwin Aldrin, Armstrong effettuò un’attività extraveicolare sul suolo lunare per 2 ore e mezza, mentre il terzo membro dell’equipaggio, Michael Collins, era rimasto in attesa sul modulo di comando in orbita intorno alla Luna.
Momorabili le parole di Neil al momento della storica discesa dalla scaletta del modulo lunare: “Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un balzo gigantesco per l’Umanità”.
Al ritorno sulla Terra, ad Armstrong, così come ai suoi due compagni di missione Collins e Aldrin, fu conferita la Medaglia presidenziale della libertà dal presidente Richard Nixon. Ricevette inoltre la Congressional Space Medal of Honor nel 1978 da Jimmy Carter e la Medaglia d’oro del Congresso nel 2009.
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David Zahedi