Durante la Guerra Fredda entra in funzione la cosiddetta “linea rossa”, il primo collegamento telefonico tra Washington e Mosca.
In realtà la linea Rossa non è mai stato un telefono. All’inizio era una specie di telescrivente, mentre oggi è un sistema simile all’email. Il collegamento diretto fra la Casa Bianca e il Cremlino era costituito da due telescriventi che venivano utilizzate per mandare messaggi di testo criptati. La scelta di un sistema di comunicazione scritta invece che verbale non fu casuale, fu scelta perchè avrebbe eliminato la possibilità di incomprensioni ed equivoci.
Il 20 giugno del 1963, a Ginevra, un gruppo di delegati del governo degli Stati Uniti e un gruppo del governo dell’Unione Sovietica firmarono il ”Memorandum d’intesa riguardo all’implementazione di una linea di comunicazione diretta”, il documento con cui veniva inaugurato il cosiddetto “Telefono Rosso”, la linea di comunicazione diretta tra la Casa Bianca e il Cremlino.
Il 30 agosto 1963, avvenne la prima comunicazione della Linea rossa fra Washington e Mosca.
La Casa Bianca scrisse: “The quick brown fox jumped over the lazy dog’s back 1234567890”, un messaggio di prova che significava “la veloce volpe marrone saltò sopra la schiena del cane pigro”, una frase che contiene tutte le lettere e i numeri dell’alfabeto latino, per testare il funzionamento dei tasti della telescrivente. I russi risposero con una descrizione poetica del sorgere del Sole a Mosca.
In seguito, grazie allo sviluppo delle nuove tecnologie, si decise di aggiornare il sistema di comunicazioni aggiungendo un telefono accanto alla telescrivente la quale si appoggiava ad un sistema satellitare in cui venivano utilizzati i satelliti americani Intelsat e i satelliti sovietici Molniya.