GIUSEPPE VERDI

Giuseppe Fortunino Francesco Verdi (Roncole di Busseto, 10 ottobre 1813 – Milano, 27 gennaio 1901) è stato il più celebre compositore italiano di tutti i tempi.
Figlio dell’oste Carlo Verdi e di una filatrice, fin da bambino prende lezioni di musica dall’organista del paese, esercitandosi su una spinetta scordata regalatagli dal padre. Gli studi musicali proseguono in questo modo fino a quando Antonio Barezzi,, il suo futuro suocero, commerciante e musicofilo di Busseto, amico di famiglia, accoglie il piccolo Giuseppe in casa sua, pagandogli studi più regolari ed accademici.
Nel 1832, Verdi si trasferisce a Milano e si presenta al Conservatorio, dove non viene ammesso per scorretta posizione della mano nel suonare e per raggiunti limiti di età. Poco dopo viene richiamato a Busseto a ricoprire l’incarico di maestro di musica del comune e, nel 1836, sposa la figlia di Margherita Barezzi.
I due novelli sposi diventano presto genitori di Virginia e Icilio. Intanto Verdi incomincia a comporre musica orientata al teatro e all’Opera. Influenzato dalla dominazione austriaca durante il suo soggiorno milanese, gli fa anche conoscere il repertorio dei classici viennesi, soprattutto quello del quartetto d’archi.
Nel 1839, esordisce alla Scala di Milano con “Oberto, conte di San Bonifacio” ottenendo un discreto successo, purtroppo offuscato dall’improvvisa morte, nel 1840, prima della moglie Margherita, poi dei figli; Virginia e Icilio. Non si dà per vinto. Proprio in questo periodo scrive un’opera buffa “Un giorno di regno”, che si rivela però un fiasco. Amareggiato, Verdi pensa di abbandonare per sempre la musica, ma due anni più tardi, nel 1942, il suo capolavoro “Nabucco” ottiene alla Scala un incredibile successo, anche grazie all’interpretazione di una stella della lirica del tempo, il soprano Giuseppina Strepponi.
Iniziano quelli che Verdi definirà “gli anni di galera”, ossia anni in cui è oberato da lavoro durissimo con continue richieste e con sempre meno tempo a disposizione. Dal 1842 al 1848 compone “I Lombardi alla prima crociata”, “Ernani”“I due foscari”, “Macbeth”, “I Masnadieri” e “Luisa Miller”. Sempre in questo periodo, nel privato, inizia la sua relazione con Giuseppina Strepponi, con la quale, nel 1848, si trasferisce a Parigi iniziando una convivenza alla luce del sole. La sua vena creativa è sempre vigile e feconda, tanto che dal 1851 al 1853 compone la celeberrima “Trilogia popolare”, notissima per i tre fondamentali titoli ivi contenuti, ossia “Rigoletto”, “Trovatore” e “Traviata”.
Il 6 marzo del 1853, al teatro “La Fenice” di Venezia, va in scena la prima de “La traviata”. Il risultato è un fiasco totale, tuttavia l’opera lirica, una delle più famose ed apprezzate di Verdi, ottiene il meritato successo nel 1854, un anno dopo. 

Il successo di queste opere fu clamoroso. Conquistata una grande fama si trasferisce con la Strepponi nel podere di Sant’Agata, frazione di Villanova sull’Arda, dove vivrà gran parte del tempo.
Nel 1857, va in scena “Simon Boccanegra” e due anni dopo, nel 1859, viene rappresentato “Un ballo in maschera”. Nello stesso anno sposa la sua compagna Giuseppina Strepponi.

Nel 1861, oltre il suo impegno artistico, inizia per lui la vita politica. Viene eletto deputato del primo Parlamento italiano e nel 1874 diventa senatore. In questi anni compone “La forza del destino”, “Aida” e la “Messa da requiem”, scritta e pensata come celebrazione per la morte di Alessandro Manzoni.
Nel 1887, ottantenne, dà vita all’“Otello”, confrontandosi ancora una volta con William Shakespeare.
Nel 1893, con l’opera buffa “Falstaff”, altro unico e assoluto capolavoro, dà addio al teatro e si ritira a Sant’Agata.
Nel 1897, si spegne la sua amata Giuseppina e lui stesso
 muore il 27 gennaio 1901 presso il Grand Hotel et De Milan, in un appartamento dove era solito alloggiare durante l’inverno. I suoi funerali si svolgono come aveva chiesto, senza lusso e musica, semplici come la sua vita.
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Nausica Baroni
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Le sue opere liriche:

  • Oberto, Conte di San Bonifacio (Teatro alla Scala di Milano, 17 novembre 1839) – Dramma in due atti di Temistocle Solera
  • Un giorno di regno (Teatro alla Scala di Milano, 5 settembre 1840) – Melodramma giocoso in due atti di Felice Romani
  • Nabucco (Teatro alla Scala di Milano 9 marzo 1842) – Dramma lirico in quattro parti di Temistocle Solera
  • I Lombardi alla prima crociata (Teatro alla Scala di Milano, 11 febbraio 1843) – Dramma lirico in quattro atti di Temistocle Solera
  • Ernani (Teatro La Fenice di Venezia, 9 marzo 1844) – Dramma lirico in quattro parti di Francesco Maria Piave
  • I due Foscari (Teatro Argentina di Roma, 3 novembre 1844) – Tragedia lirica in tre atti di Francesco Maria Piave
  • Giovanna d’Arco (Teatro alla Scala di Milano, 15 febbraio 1845) – Dramma lirico in un prologo e tre atti di Temistocle Solera
  • Alzira (Teatro San Carlo di Napoli, 12 agosto 1845) – Tragedia lirica in un prologo e due atti di Salvadore Cammarano
  • Attila (Teatro La Fenice di Venezia, 17 marzo 1846) – Dramma lirico in un prologo e tre atti di Temistocle Solera
  • Macbeth (Teatro della Pergola di Firenze, 14 marzo 1847) – Melodramma in quattro parti di Francesco Maria Piave
  • I masnadieri (Her Majesty’s Theatre di Londra, 22 luglio 1847) – Melodramma tragico in quattro parti di Andrea Maffei
  • Jérusalem (Teatro de l’Opéra di Parigi, 26 novembre 1847) – Opera in quattro atti di Alphonses Royer e Gustave Vaëz, rifacimento de I Lombardi alla prima crociata
  • Il corsaro (Teatro Grande di Trieste, 25 ottobre 1848) – Melodramma in tre atti di Francesco Maria Piave
  • La battaglia di Legnano (Teatro Argentina di Roma, 27 gennaio 1849) – Tragedia lirica in quattro atti di Salvadore Cammarano
  • Luisa Miller (Teatro San Carlo di Napoli, 8 dicembre 1849) – Melodramma tragico in tre atti di Salvadore Cammarano
  • Stiffelio (Teatro Grande di Trieste, 16 novembre 1850) – Melodramma in tre atti di Francesco Maria Piave
  • Rigoletto (Teatro La Fenice di Venezia, 11 marzo 1851) – Melodramma in tre atti di Francesco Maria Piave
  • Il trovatore (Teatro Apollo di Roma, 19 gennaio 1853) – Dramma in quattro parti di Salvadore Cammarano, con aggiunte di Leone Emanuele Bardare
  • La traviata (Teatro La Fenice, 6 marzo 1853) – Melodramma in tre atti di Francesco Maria Piave
  • Les vêpres siciliennes (Teatro dell’Opéra di Parigi, 13 giugno 1855) – Dramma in cinque atti di Eugène Scribe e Charles Duveyrier)
  • Simon Boccanegra (Teatro La Fenice, 12 marzo 1857) – Melodramma in un prologo e tre atti di Francesco Maria Piave; seconda versione, su libretto rivisto e ampliato da Arrigo Boito (Teatro alla Scala di Milano, 24 marzo 1881)
  • Aroldo (Teatro Nuovo di Rimini, 16 agosto 1857) – Melodramma in quattro atti di Francesco Maria Piave, rifacimento di Stiffelio
  • Un ballo in maschera (Teatro Apollo di Roma, 17 febbraio 1859) – Melodramma in tre atti di Antonio Somma
  • La forza del destino (Teatro Imperiale di San Pietroburgo, 10 novembre 1862) – Opera in quattro atti di Francesco Maria Piave
  • Don Carlos (Teatro de l’Opéra di Parigi, 11 marzo 1867) – Opera in cinque atti di Joseph Méry e Camille du Locle
  • Aida (Teatro khediviale dell’Opera del Cairo, 24 dicembre 1871) – Opera in quattro atti di Antonio Ghislanzoni
  • Otello (Teatro alla Scala di Milano, 5 febbraio 1887) – Dramma lirico in quattro atti di Arrigo Boito
  • Falstaff (Teatro alla Scala di Milano, 9 febbraio 1893) – Commedia lirica in tre atti di Arrigo Boito