CHARLES MONROE SCHULZ, IL PADRE DI SNOOPY

“Se poesia vuol dire capacità di portare tenerezza, pietà, cattiveria a momenti di estrema trasparenza, come se vi passasse attraverso una luce e non si sapesse più di che pasta sian fatte le cose, allora Schulz è un poeta”. (Umberto Eco, introduzione alla prima raccolta in italiano dei Peanuts)
Charles Monroe Schulz (Minneapolis, 26 novembre 1922 – Santa Rosa, 12 febbraio 2000) è stato un fumettista statunitense, noto in tutto il mondo per aver creato le strisce dei Peanuts, letteralmente significa “noccioline”: un fumetto giornaliero pubblicato dal 2 ottobre 1950 al 13 febbraio 2000, il giorno dopo della sua morte. La striscia di fumetti è considerata una delle più famose ed influenti in tutta la storia dei fumetti, pubblicata in oltre 2293 giornali, con un bacino di 355 milioni di lettori in 67 Paesi nel mondo e tradotta in 21 lingue diverse.
Charles, da subito sembra destinato al fumetto. Appena nato, infatti, uno zio lo soprannomina “Sparky”, abbreviazione di Sparkplug, il cavallo di “Barney Google”, striscia popolarissima dell’epoca. Così divenne Sparky per tutti, nomignolo con cui firmò i suoi primi lavori e con il quale lo chiamarono sempre gli amici.
Charles era molto bravo a scuola, eccelleva naturalmente in arte, amava leggere le strisce di fumetti che apparivano sui giornali dell’epoca. Si racconta che un giorno un’insegnante guardando un disegno del giovanissimo artista commentò: “Un giorno, Charles, sarai un artista”.
Nel 1935, quando aveva 13 anni, gli venne regalato Spike, un buffo cane bianco e nero, il modello di quello che più tardi sarà Snoopy. Durante le superiori, divenne amico di un ragazzo di nome Charlie Brown, nome che diverrò il nome del bambino del fumetto. Non si sa se il carattere sia simile, ma il nome sicuramente sì….
Nel 1945, dopo il diploma e una breve esperienza di guerra in Francia, insegnò nella Art Instruction School, una scuola di disegno per corrispondenza dove Schulz incontra altri giovani colleghi dai quali trae ispirazioni e suggerimenti per i suoi futuri personaggi. Personaggi come l’impiegata della contabilità Donna World, suo primo amore non corrisposto, che gli ispirerà quel singolare personaggio fuori campo che è la ragazzina dai capelli rossi, eterna innamorata di Charlie Brown.
Charles sprdiva i suoi disegni a varie redazioni, finché il giornale di St. Paul decide di pubblicare alcune sue strisce. Incoraggiato da questa piccola vittoria, decise di mettere insieme la sua migliore produzione e di mandarla all’United Feature Syndacate di New York. La risposta fu veloce e positiva; Charles ricevette una breve lettera con la conferma dell’interessamento. A questo punto, il giovane artista si sposta a New York con l’intento di consegnare le sue strisce, poi chiamate dall’editore, con un termine inizialmente non gradito da Schulz, Peanuts.
Presto Schulz creò una serie indimenticabili personaggi, oggi noti in tutto il mondo: Snoopy, Lucy, Linus, Sally, Woodstock, Schroeder e molti altri. I Peanuts debuttarono quindi ufficialmente il 2 ottobre 1950, data in cui la prima striscia uscì su sette quotidiani americani. In pochi anni i Peanuts divennero il fumetto più popolare del globo. I suoi personaggi vengono pubblicati su 2293 giornali di 67 paesi, comparendo in programmi di animazione, nei cinema, tra diari di scuola e raccolte di fumetti. Considerati parte della cultura del 900, per 40° dei Peanuts, fu allestita a Parigi, nel Pavillon Marsan, l’ala del Louvre che accoglie il Musée des Arts Décoratifs, una mostra dedicata al geniale fumettista.
Nel 2010, per il 60º anniversario della nascita dei Peanuts, esce il primo saggio monografico sull’opera completa di Charle Monroe Schulz: “Piccola storia dei Peanuts”, che analizza forma e contenuto dei Peanuts come opera d’arte.
Nella vita privata, nell’aprile del 1951, Charles sposa Joyce Halverson per poi separarsi due anni dopo. Nel 1976, si risposa con Jeannie Forsyht, un matrimonio chè durò ventuno anni con la nascita di 5 figli, diventati poi la principale fonte d’ispirazione per le strisce del geniale autore.
In una celebre intervista ha dichiarato: “Perché i musicisti compongono sinfonie e i poeti scrivono poesie? Lo fanno perché per loro la vita non avrebbe alcun significato se non lo facessero. Questo é il motivo per cui disegno i miei fumetti: é la mia vita”. E lo dimostra il fatto che una clausola nel suo contratto prevede che i personaggi muoiano con il loro creatore. Egli ripeteva sempre: “Quando non potrò più disegnare, non voglio che nessuno prenda il mio posto. Charlie Brown, Snoopy, Linus, Lucy e gli altri miei personaggi usciranno di scena con me”.
Nel 1999, poco prima della sua morte, Charles Monroe Schulz decise di smettere di disegnare le strisce dei Peanuts perché non più in grado di andare avanti con la serie. Nell’ultimo strip scrive questa ultima lettera con le zampe e la macchina per scrivere di Snoopy:
“Cari amici,
ho avuto la fortuna di disegnare Charlie Brown e i suoi amici per quasi cinquant’anni. È stata la realizzazione del sogno che avevo fin da bambino. Purtroppo, però, ora non sono più in grado di mantenere il ritmo di lavoro richiesto da una striscia quotidiana. La mia famiglia non desidera che i Peanuts siano disegnati da qualcun altro, quindi annuncio il mio ritiro dall’attività. Sono grato per la lealtà dei miei collaboratori e per la meravigliosa amicizia e l’affetto espressi dai lettori della mia “striscia” in tutti questi anni. Charlie Brown, Snoopy, Linus, Lucy… non potrò mai dimenticarli…
Charles Schulz”.
(corriere.it, 13 febbraio 2000)

Charles Monroe Schulz si spense il 12 febbraio 2000, all’età di 77 anni, colpito dal cancro, e assieme a lui sono uscite di scena anche le sue creazioni.

Nausica Baroni