JEF RASKIN, IL PADRE DI MACINTOSH

“Ho ideato il Macintosh e inventato il nome, come risposta alla mia idea che per raggiungere una maggior diffusione dei personal computer del futuro, questi dovessero essere pensati e disegnati a partire dalla “interfaccia”. Fino ad oggi, alla Apple e nelle altre industrie, il concetto è stato di creare un hardware il più potente possibile e lasciare che l’utente e i produttori di software scoprissero come sfruttarlo al meglio”.
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Jef Raskin (New York, 9 marzo 1943 – Pacifica, 26 febbraio 2005) è stato un programmatore, scrittore e musicista statunitense, noto soprattutto per essere l’ideatore del “progetto Macintosh” per la Apple, dove entrò nel 1978 come impiegato n° 31, come esperto di
 “The Humane Interface”, interfacce uomo-macchina. Fu il periodo in cui si trovò a lavorare gomito a gomito con Steve Jobs e Steve Wozniak.

Jef Raskin raccontò: “Quando iniziai a lavorare al progetto Macintosh, anche il progetto Lisa era all’inizio. Originariamente era previsto un computer con interfaccia a caratteri. Dopo aver illustrato l’architettura del mio Macintosh e i vantaggi di avere un computer interamente grafico, il team del progetto Lisa decise di seguire il mio approccio grafico”.
Divenne in pochi anni tra i massimi esperti delle cosiddette “interfacce a misura d’uomo” e guida la Apple per proporre sul mercato la famosa e rivoluzionaria interfaccia a finestre.

Il primo modello che unisce gli studi di Jef Raskin e la progettualità di Steve Jobs e steve Wozniak viene chiamato appunto “Mac”. Mac era il nome della mela preferita da Raskin, un simbolo destinato a diventare uno stile di vita.

Il 24 gennaio 1984, Steve Jobs presentò al mondo il Macintosh, l’abbreviato Mac, “Hello”, una semplice scritta in corsivo, uno dei computer più rivoluzionari della storia dell’informatica. Il primo Mac fu messo in vendita a 2.495 dollari, un prezzo abbordabile per il consumatore medio.

La sua carriera in apple fu molto rapida e presto divenne responsabile del dipartimento Applications Software e poi dell’Advanced Systems; assunse Bill Atkinson, suo studente alla UCSD. Steve Jobs, in seguito, per ragioni sconosciute, lo estromise dal progetto Macintosh.
Raskin è anche creatore del computer Canon Cat, distribuito nel 1987.
All’inizio del nuovo millennio, ha intrapreso la costruzione di  “THE”, The Humane Environment. E’ un sistema che incarna le sue concezioni dell’interfaccia umana, utilizzando elementi Open source nell’ambito di una “ZUI”, Zooming User Interface concepita dallo stesso Raskin.
Negli ultimi anni della sua vita Raskin torna a lavorare sulle interfacce, per migliorare e innovare sempre di più l’interazione tra uomo e computer. Dal 1989 è un disegnatore indipendente di interfacce e consulente nel design per sistemi operativi di Motorola e Bayer e società che hanno sede dal Giappone alla Svizzera.
Fu anche scrittore e giornalista per testate come Wired, Forbes e Model Airplane News. Ha al suo attivo qualcosa come 300 articoli e un volume dal titolo “L’interfaccia umana”.
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Nel dicembre 2004 gli fu diagnosticato un cancro al pancreas, lo stesso male che stroncò Steve Jobs 7 anni più tardi. Morì a Pacifica (California) il 26 febbraio 2005, all’età di 61 anni, vicino alla moglie Lind S. Blum. Aveva due figlie ed il figlio Aza che lavorava insieme a lui come webmaster.
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Oltre ai suoi meriti professionali come informatico e progettista, Raskin ricevette un “Bachelor of Science” in matematica ed un “Bachelor of Arts” in Filosofia dalla Università dello Stato di New York e un M.S. in Informatica dalla Università dello stato di Pennsylvania. Come assistente alla Università della California a San Diego, teneva anche dei corsi che spaziavano dall’informatica alla fotografia.
All’Universitò dello stato di Pennsylvania si distinse come uno dei 10 migliori laureati, ricevendo in seguito un Master of Science in Computer Science.
A San Diego approfondisce i suoi studi post laurea, dove si interessa di musica computerizzata e, negli anni ’70, ricopre l’incarico di docente associato in musica e arte visiva.
La sua passione per la musica lo portò, negli anni ’60, a viaggiare come percussionista con la San Diego Simphony Orchestra esibendosi al Mauseum of Modern Art di New York e al Brooklyn Museum. Fu anche per diverso tempo direttore dell’Old Southaven Chamber Ensamble di Southaven, una formazione musicale dello stato di New York.
Ma oltre la musica e le sue esibizioni da arpista con diverse performance da solista presso il Los Angeles County Museum of Art, presso l’University of California di San Diego e la Florida State University, Jef scrive e dirige nel 1973 un film dal titolo “Smog pattern”, trasmesso poi dalla televisione pubblica americana.
Per mantenersi, negli anni ’70, le sue occupazioni sono state le più disparate, da designer d’imballaggi a scrittore freelance e consulente, fotografo pubblicitario, con numerosi brevetti ed i marchi registrati, come le tecnologie per la costruzione delle ali di un aeroplano o il mouse ad un tasto e il metodo per utilizzarlo.

David Zahedi