TAXI


L’etimologia del termine TAXI ha tre probabili origini differenti:

  • La prima versione propende per l’antico termine greco tachus, che significa “veloce”.
  • La seconda sostiene che derivi dalla nobile famiglia tedesca Thurn und Taxis che dal 1490 aveva il monopolio del servizio postale nell’impero tedesco. I Thurn und Taxis discendono dalla famiglia bergamasca Torriani, che avevano come simbolo un tasso; il cui nome deriva dalla germanizzazione dei termini italiani “torre” e “tasso”.
  • La terza versione potrebbe invece riferirsi alla svolta tecnologica del 1891, l’invenzione tedesco del tassametro. Quindi, l’etimologia del termine potrebbe essere riconducibile al prefisso “tax – costo”.


I primi servizi del TAXI sembra che risalgano al XIX secolo; prima dell’invenzione dell’automobile. Era utilizzata la carrozza e le prime città ad adottare questa innovazione sono state Parigi e Londra, dove per la prima volta venne limitato la circolazione delle vetture. Venivano chiamate “Brougham”, a volte scritto “Broom” e in italiano pronunciato come “Brum”, da cui il sostantivo “Brumista”; conducente di carrozze pubbliche che indossava mantelli scuri.
Nel 1896,
nacque in Germania, a Stoccarda, l‘idea di utilizzare l’automobile per il nuovo servizio pubblico, quando la ditta di trasporti Friedrich Greiner che, il 26 giugno di quell’anno, commissionò una carrozza a motore del tipo “Landaulet-Vittoria alla DMG” di Kannstadt, con un alloggiamento per il tassametro. L’automobile venne consegnata nel maggio del 1897, con una fattura astronomica di 5.530 marchi, seguito poi dall’autorizzazione al servizio dal comando di polizia nel successivo mese. La vettura era in grado di percorrere 70 km al giorno ed ebbe un successo immediato che convinse la ditta di trasporti Friedrich Greiner ad acquistare altre sei automobili dello stesso tipo.
Negli anni successivi questo servizio si diffuse in altre metropoli come New York, dove la prima compagnia decise di utilizzare un colore meglio visibile a distanza, il giallo.
Alla fine degli anni quaranta, il servizio ebbe una svolta epocale con l’utilizzo dei primi impianti radio che permetteva comunicare tra le autovetture e la sede delle società, con il risultato di un’ottimizzazione dei percorsi e una riduzione dei tempi d’attesa per la clientela.
In passato e in parte ancora oggi, i taxisti aspettavano la clientela in appositi parcheggi forniti di telefono fisso. In molti luoghi, attualmente, il servizio raggiungibile con questo particolare impianto installato viene definito “radiotaxi” ed è gestito da cooperative di taxisti.

Francesco Murini