LA MOSTRA “DA GUERCINO A CARAVAGGIO” DI DOTT.SSA TAMARA FOLLESA

Circa quarantacinque opere in esposizione, il cui impatto è subito immediato: appena si varca l’ingresso ci si ritrova davanti ad uno spettacolare “Venere, Marte e Amore” del Guercino (Cento 1591-Bologna 1666) , un piccolo disimpegno laterale ospita due tele straordinarie preambolo della sublime bellezza che accompagnerà tutto il percorso della mostra. Alla destra un altro Guercino, stavolta dall’ Allegoria si passa al “Ritratto di Benedetto Gennari” . Proseguendo per la 2° sala ci troviamo dinanzi a ben dodici tele con un excursus del Giovanni Francesco Barbieri unico: è un esplosione di colori, un tripudio di sensazioni che avvolgono lo spettatore, virtuosismi pittorici ed il gusto per un eccesso della rappresentazione al limiti del maniacale che fanno di queste opere la quinta essenza dell’arte pittorica : “Incredulità di San Tommaso”,“Eliseo resuscita il figlio della Shunamita”, “Ammon scaccia Tamar”, 2 “Ritratti del Cardinale Bernardino Spada”, “Ritratto di Vecchio con un libro”, “Sibilla Persica” e “Sibilla con cartiglio” , “Madonna del passero”, “Tempo, Venere, Marte e Cupido”, e per finire due opere giovanili del 1613-1614 circa, tra cui il “Miracolo di San Carlo Borromeo”. La mostra , è stata realizzata grazie al sostegno della fondazione The Sir Denis Mahon Charitable Trust, Mahon infatti fu uno dei maggiori conoscitori e collezionisti del Guercino, le cui quotazioni dagli anni ’30 in poi non erano certo paragonabili a quelle attuali e ciò gli permise di costituire in 30 anni una delle collezioni più importanti esistenti al mondo,con ben settantacinque quadri.
Egli fu anche scopritore di alcune opere di Caravaggio e acquistò per cifre irrisorie alcuni importanti dipinti del Poussin, altro artista presente in mostra. Concepita nel 2009 da Mahon stesso che espresse alla Professoressa Mina Gregori e all’Ingegner Roberto Celli il desiderio di festeggiare i suoi cent’ anni assieme ai dipinti che lo avevano accompagnato per tutta la vita, quest’affascinante esposizione prosegue tra la 3° e la 4° sala dedicandosi al Domenichino e a Guido Reni. “Sibilla cumana”, “Assunzione di Maria Maddalena in cielo” , “Sant’Andrea Corsini” per il Domenichino (Bologna 1581-Napoli 1641) ; “ Una Sibilla”, “San Pietro Penitente”, “Cristo coronato di spine”, ”La Giovinezza della Vergine”,”Atalanta e Ippomene”, “Salomè con la testa del Battista”, “Apollo che sevizia Marsia”, “Il Ratto d’Europa” (Bottega) per Guido Reni (Bologna, 1575-1642); opere non solo di straordinaria bellezza ma anche d'imponente grandezza lasciano d’ incanto lo spettatore. Proseguendo ancora ci troviamo davanti agli occhi un “Davide con la Testa di Golia” di Giovan Battista Caracciolo detto il Battistello (Napoli 1578-1635) , “Autoritratto”, “Le Pie donne recano mirra a Gesù risorto” e “San Giovanni Battista in un paesaggio” di Annibale Carracci (Bologna 1560-Roma 1609). Andando avanti l’esaltazione del sublime raggiunge l’apice con la meraviglia suscitata dalle opere del Caravaggio (Milano 1571-Porto Ercole 1610) quali “Giuditta e Oloferne”, “Bacchino malato”, “Il cavadenti”, “San Francesco in meditazione”, “Suonatore di liuto” e il “San Girolamo”, per andare a concludersi con alcune opere del seicento emiliano e le attribuzioni di Nicolas Poussin, noto in Italia come Niccolò Pussino ( Les Andeys 1594 – Roma 1655) “Venere, Fauno e Putti”, “Battaglia di Gedeone con i Madianiti”, “La Battaglia tra gli Israeliti e gli Amaleciti” . Una collezione unica che ha portato queste opere dal Museo Ermitage di San Pietroburgo, dalla Galleria Museo Estense di Modena, dai Musei Vaticani, dai Musei Capitolini di Roma, dalla Galleria Borghese di Roma, dal Museo Nazionale di Capodimonte di Napoli, e dalla gentile concessione di alcune collezioni private come quella della Collezione Mainetti (suo il San Pietro Penitente di Guido Reni). Lo scorso anno la stessa mostra fu tenuta al Palazzo Reale di Milano, a Roma proseguirà sino all’8 Febbraio 2015. Con un lascito di Sir Denhis Mahon che si aggira attorno ai 50 milioni di euro,ci ritroviamo davanti ad una delle collezioni più ricche da un punto di vista storico-artistico, di tutti i tempi,un tesoro raro e prezioso che varrebbe la pena visitare anche se ci fossero solo la metà di queste opere, senza dubbio, tra gli eventi in corso, è da mettere in cima alla lista di quelli da non perdere, perché come disse Mahon in riferimento alla sua raccolta “ sono stato fortunato” e cogliere l’occasione di poter ammirare tale bellezza, fa sentire fortunati un po’ tutti noi.

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Dott.ssa. Tamara Follesa