Per la prima volta fu presentata al pubblico nel 1960, in occasione del Salone dell’automobile di Londra.
DB4 GT Zagato, è stata una gran turismo prodotta, nel 1960, 1961, 1962 e 1963, in 19 esemplari dalla Aston Martin. Negli anni 90 vennero fabbricate altre 6 vetture: 4 denominate Sanction II del 1991e 2 Sanction III del 2000.
Le DB4 GT Zagato sostanzialmente sono delle DB4 GT, la quarta della gamma DB nata nel 1950, alleggerite e migliorate dalla carrozzeria Zagato, grazie al lavoro del designer italiano Ercole Spada (Busto Arsizio, 26 agosto 1938). Inizialmente erano programmate 23 esemplari, ma per la scarsa richiesta la produzione si fermò a 19 esemplari. Grazie per il suo numero limitato di produzione, negli ultimi anni, ha raggiunto le quotazioni che superano un milione e mezzo di euro.
Il design di questo modello, ai giorni nostri, ha avuto talmente tanti riscontri da convincere i produttori artigianali di auto a mettere sul mercato repliche non autorizzate, realizzate modificando delle DB4 GT.
Le caratteristiche meccaniche di questo splendido Gran Turismo sono state migliorate durante il suo breve percorso, soprattutto per le competizioni, ma la maggior parte delle DB4 GT Zagato hanno mantenuto la configurazione iniziale:
– un propulsore di sei cilindri in linea in alluminio a benzina da 3.670 cm³ di cilindrata, con doppio albero a camme in testa e due candele per cilindro.
– un rapporto di compressione del motore aumentato dal normale DB4 GT, più precisamente a 9,7:1.
– un motore che produceva 314 CV di potenza; con una accellerazione da 0 a 97 km/h in 6,1 secondi con la velocità massima di 247 km/h.
– una trasmissione manuale a quattro rapporti.
Il creatore della versione “Zagato”, designer Ercole Spada, trasformò la DB4 GT in una vettura più piccola, maggiormente aerodinamica e più leggera. Molti componenti in acciaio furono sostituiti con pezzi piu leggeri in alluminio. Eliminate tutte le parti non necessarie, come i paraurti. Il risultato fu che venne eliminato 45 kg dal “DB4 GT”.
Vennero costruiti 4 esemplari, con numero di telaio 0191, 0193, 0182, conosciuti come 1 VEV, e 0183 come 2 VEV, con uno chassis più leggero, facendoli quindi diventare adatti alle competizioni. Le caratteristiche di questi 4 esemplari da competizione comprendevano un tettuccio più basso, dei parafanghi posteriori allargati, una coda ridisegnata ed un frontale più piatto.
La DB4 GT Zagato, nel mondo delle competizioni, esordì il giorno di Pasqua del 1961 sul circuito di Goodwood. Guidata da Stirling Craufurd Moss (Londra, 17 settembre 1929), pilota automobilistico inglese di Formula 1, vincitore di 16 Gran Premi. La vettura finì al terzo posto dietro ad una Aston Martin DB4 GT e ad una Ferrari 250 GT, che vinse la corsa.
Due esemplari da competizione di DB4 GT Zagato, conosciuti con il numero delle loro targhe automobilistiche, 1 VEV e 2 VEV, parteciparono alle competizioni, con l’ausilio della Aston Martin, sotto la scuderia “Essex Racing Stable” di John Ogier. Nel 1961, entrambi parteciparono alla 24 Ore di Le Mans, senza però terminare al corsa. Nel luglio dello stesso anno, in una gara collaterale al Gran Premio di Gran Bretagna, la DB4 GT Zagato ebbe la sua prima vittoria, con la 2 VEV che sottrasse il primo posto ad una Jaguar E Type all’ultimo giro.
Nel 1962, l’anno successivo, la vettura con numero di telaio 0200 partecipò alla 24 Ore di Le Mans, guidata da Roy Francesco Salvadori (Dovercourt, 12 maggio 1922 – 3 giugno 2012) e James Clark Jr. (Kilmany, 4 marzo 1936 – Hockenheim, 7 aprile 1968), ma dovette ritirarsi per un problema ad un pistone dopo 9 ore e mezzo di gara.
Nel 1991 arriva la seconda piccola produzione del modello, quello della “Sanction II”, una “serie postuma” della “DB4 GT Zagato”. Vennero utilizzati i quattro telai Aston Martin DB4 inutilizzati, rinvenuti in magazzino.
Il primo dei quattro telai fu spedito a Zagato nel gennaio del 1989, mentre il quarto venne inviato nell’aprile dello stesso anno. Tutti e quattro gli esemplari vennero completati nel giugno del 1991, con i numeri di telaio 0192, 0196, 0197 e 0198, gli stessi numeri di quelli degli anni sessanta.
La Zagato li completò con le specifiche del modello originale, con una piccola calandra ovale e una coda più piatta, ma senza aggiungere le pinne che erano caratteristiche invece della “DB4 GT”. Esteriormente erano identici all’originale Sanction I, ma vennero operate diverse modifiche per migliorare la guidabilità. Ognuno di questi esemplari fu venduto ad oltre un milione e mezzo di euro.
Le differenze con le originali erano nella cilindrata del motore, da 3,7 L a 4,2 L, e nelle dimensioni delle ruote, che vennero rimpicciolite da 406,4 a 381 mm.
Infine, nel 2000, arriva la terza era di DB4 GT Zagato, la nascita di “Sanction III”.
Nel 1992, poiché la Zagato possedeva ancora due vettura inutilizzati della DB4 che dovevano originariamente servire come scorta per la realizzazione della “Sanction II”, Richard Williams propose al Presidente del consiglio di amministrazione della Aston Martin, Walter Hayes, la trasformazione di questi due corpi vettura, che avevano numero di telaio DB4/0334/R e DB4/0424/R, in due esemplari di DB4 GT Zagato “Sanction III”. Hayes autorizzò il progetto e le vetture furono pronte nel 2000.
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Francesco Veramini
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