I componenti del gruppo e gli aspiranti dovevano possedere doti di anticonformismo, la passione per il bere e le ore piccole, la predisposizione all’allegria e l’assoluta indifferenza a qualsiasi critica. Humphrey Bogart dichiarò che il gruppo esisteva “per combattere la noia. Noi ci ammiriamo e non ci importa di nessun altro”.
Rat Pack, in italiano “branco di ratti” era il nome con cui tra la fine degli anni cinquanta e l’inizio degli anni sessanta venne soprannominato il gruppo di uomini di spettacolo formato da Frank Sinatra, Dean Martin, Sammy Davis Jr., Peter Lawford e Joey Bishop.
In origine il termine fu coniato dall’attrice Lauren Bacall (New York, 16 settembre 1924 – New York, 12 agosto 2014) per definire il ristretto gruppo di artisti, amici e colleghi, come Humphrey Bogart, Frank Sinatra, David Niven e la moglie Hjordis, Spencer Tracy, il “talent agent” Swifty Lazar, lo scrittore e sceneggiatore Nathaniel Benchley, Judy Garland e il terzo marito, il produttore e impresario Sidney Luft, il ristoratore di Hollywood Mike Romanoff e la moglie Gloria e il compositore Jimmy Van Heusen.
La leggenda narra che dopo la prima di uno spettacolo di Noel Coward al “Desert Inn” di Las Vegas, il gruppo rimase in città per quattro giorni di baldoria e gioco d’azzardo, al termine dei quali Lauren Bacall definì “branco di ratti”, i malconci superstiti ai bagordi. La nascita del gruppo venne ufficializzato la settimana successiva con una cena al ristorante di hollywood di Mike Romanoff. Nell’occasione Spencer Tracy venne nominato “Topo Onorario”, Lauren Bacall la “Madre della Tana”, e Humphrey Bogart fu incaricato a curare le relazioni pubbliche del gruppo.
Nella seconda metà degli anni cinquanta, dopo la morte di Bogart, Frank Sinatra, che aveva fatto parte del nucleo originale del “Rat Pack”, radunò un altro gruppo di colleghi e amici formato da Dean Martin, Sammy Davis Jr., Peter Lawford, Shirley MacLaine e Joey Bishop, gruppo che era soprannominato “Il Clan”. In memoria dei tempi di Bogart, Frank Sinatra diede al gruppo il soprannome di “Rat Pack”, diventando molto popolare esibendosi spesso a Las Vegas. Fra gli stimatori del gruppo c’era anche il presidente John F. Kennedy, cognato di Peter Lawford, del quale il “Rat Pack” sostenne la candidatura alla presidenza degli Stati Uniti.
Il Rat Pack interpretò anche diversi film, tra cui Colpo grosso del 1960, Pepe del 1960, Tre contro tutti del 1962, I 4 di Chicago del 1964, quest’ultimo senza Lawford e Bishop, ma con Bing Crosby ad affiancare Frank Sinatra, Dean Martin e Sammy Davis Jr..
Successivamente, a “Rat Pack” si ispirarono i critici che negli anni ottanta battezzarono “brat pack” il gruppo di attori giovani emergenti che includeva, tra gli altri, Emilio Estevez e Demi Moore.
Negli anni 2000 venne coniato il termine “Frat Pack”, gruppo non ufficiale di attori cinematografici statunitensi che comprende Ben Stiller (New York, 30 novembre 1965), Jack Black (Hermosa Beach, 28 agosto 1969), Will Ferrell (Irvine, 16 luglio 1967), Vince Vaughn (Minneapolis, 28 marzo 1970), Steve Carell (Concord, 16 agosto 1962), Owen Wilson (Dallas, 18 novembre 1968) e Luke Wilson (Dallas, 21 settembre 1971).
Il gruppo svolge la propria collaborazione cinematografica, nella sua collettività o in sottogruppi più ristretti, per realizzare pellicole comiche o demenziali, sia come attori principali, secondari, camei, registi e produttori.
Nel 1998 venne realizzato “Rat Pack – Da Hollywood a Washington”, un film per la televisione diretto da Rob Cohen che narra le vicende di cinque uomini, Frank Sinatra, Dean Martin, Sammy Davis Jr., Peter Lawford e Joey Bishop, che, a cavallo tra gli anni cinquanta e sessanta, dominarono la scena musicale e non degli Stati Uniti.
Sergio Segalini