lo scalpore per la sua morte violenta, all’età di ventiquattro anni, lo fece diventare una leggenda immortale, una figura di culto ed una icona senza tempo. Divenne un’icona culturale grazie all’interpretazione del film “Gioventù bruciata”, nel quale interpreta il problematico Jim Stark, un adolescente ribelle.
James Byron Dean (Marion, 8 febbraio 1931 – Cholame, 30 settembre 1955) è stato un attore statunitense, immortalato come un mito grazie all’interpretazioni di soli tre film.
La sua fama non è dovuta solo alla sua precoce morte, ma soprattutto alle sue interpretazioni cinematografiche viste positivamente dalle critiche.
L’American Film Institute ha inserito James Dean al diciottesimo posto tra le più grandi star della storia del cinema.
È stato il primo attore ad aver ottenuto una nomination postuma al Premio Oscar, per la sua interpretazione di “La valle dell’Eden”; una Golden Globe postuma come il miglior attore nel 1956; una candidatura all’Oscar al miglior attore per il film “Il Gigante” nel 1956.
Era nato in una fattoria di Marion, nell’Indiana; si trasferì da piccolo con la madre a Santa Monica in California, dove frequentò la scuola pubblica Brentwood.
Nel 1940, a nove anni, rimase orfano di madre e venne affidato al padre, con il quale viveva, assieme ai parenti, in una fattoria vicino a Fairmount, in Indiana, dove ricevette un’educazione di impronta “quacchera”, la società degli Amici, i fedeli di un movimento cristiano.
Durante le suole superiori giocò nella squadra di basket e partecipò ad attività collegate al teatro. Nel 1949, s’iscrisse al college di Santa Monica nella facoltà di giurisprudenza, unendosi alla confraternita dei Sigma Nu. Si trasferì presto alla “University of California” a Los Angeles, cambiando la sua specializzazione per le discipline teatrali; decisione che lo portò a scontrarsi con suo padre, tanto da dover lasciare la casa paterna.
Conosciuto col soprannome di “Jimmy”, Dean iniziò la sua carriera con uno spot televisivo per la Pepsi-Cola, seguito poi da una parte come rimpiazzo nel ruolo di stunt tester nel gioco televisivo Beat the Clock. Deciso per la carriera cinematografica, abbandonò subito il college per dedicarsi a tempo pieno al suo obbiettivo. Ma riscontrò notevoli difficoltà per ottenere lavoro nel mondo di Hollywood e per mantenesi dovette adattarsi ad un lavoro di custode in un parcheggio.
Dietro il consiglio di alcuni amici, si trasferì a New York, dove venne ammesso a studiare con Lee Strasberg (Budaniv, 17 novembre 1901 – New York, 17 febbraio 1982) nel prestigioso “Actors Studio”, con sede a New York sulla 44ª strada. La sua carriera presto decollò e Dean partecipò a numerosi episodi di programmi televisivi come Kraft Television Theater, Studio One, Lux Video Theatre, Danger e General Electric Theater nei primi anni cinquanta.
Nel 1952 fece la sua prima esperienza teatrale a New York risale con “See the Jaguar”.
Nel 1954 entrò a far parte del cast del telefilm “The Dark Dark Hours” in cui l’interprete principale era il futuro Presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan. Apparve poi in decine di film, in piccoli ruole dimenticati, come in “Attente ai marinai” del 1952, diretto da Hal Walker ed interpretato da Dean Martin e Jerry Lewis. Riusci a guadagnarsi il riconoscimento e il successo nel 1955 con il suo primo ruolo da protagonista, quello di Cal Trask in “La valle dell’Eden – East of Eden” diretto da Elia Kazan (Costantinopoli, 7 settembre 1909 – New York, 28 settembre 2003). Grazie a questa pellicola ricevette una nomination postuma al Premio Oscar per il ruolo di miglior attore protagonista, la prima nomination postuma nella storia dell’Academy Award. A differenza del libro, il film è stato incentrato soprattutto sul personaggio di Cal Trask. Il regista, prima dei provini ufficiali, cercava di trovare un attore simile a Marlon Brando, linvece gli venne suggerito Dean; sebbene troppo sfacciato, era perfetto per quel ruolo. Così, l’8 aprile del 1954, James Dean partì da New York per Los Angeles per le prime riprese del film. La personalità di Dean nel film sembrò quasi preannunciare la futura parte di Jim Stark in Gioventù bruciata, entrambi i personaggi erano giovani emarginati, incompresi ed alla disperata ricerca di un’approvazione paterna. Questo film evidenzia il conflitto generazionale tra un padre autoritario e un figlio imprigionato dall’autorità paterno.
Le interpretazioni in “Gioventù bruciata – Rebel without a Cause” diretto da Nicholas Ray (Galesville, 7 agosto 1911 – New York, 16 giugno 1979) e “La valle dell’Eden – East of Eden” diretto da Elia Kazan (Costantinopoli, 7 settembre 1909 – New York, 28 settembre 2003), immortalarono James Dean come un simbolo della gioventù moderna. La sua qualità di attore poi venne confermata ne “Il gigante – Giant” di George Stevens (Oakland, 18 dicembre 1904 – Lancaster, 8 marzo 1975) del 1955, per il quale ottenne un’altra nomination postuma per il Premio Oscar. Il Gigante, tratto da un romanzo di Edna Ferber (Kalamazoo, 15 agosto 1885 – New York, 16 aprile 1968), narra una saga familiare di Texas, con un riferimento storico-sociale che affronta temi di razzismo, matrimoni misti, bigottismo, conflitti tra generazioni e ossessioni psicoanalitiche. Il film si guadognò 7 nomination e un Oscar per la regia.
I film di James Dean, assieme al fenomeno Rock and Roll, simboleggiano tuttora un fenomeno culturale di una crescente ribellione degli adolescenti del dopoguerra. Molti giovani e più tardi intere generazioni si modellarono sul suo personaggio, caratterizzato dal suo bell’aspetto, dalla sua vita e carriera breve ma ribelle. I vestiti indossati dal suo personaggio, jeans, maglietta bianca e giacca rossa, diventeranno uno stile di vita, riprese e imitati negli anni successive dalle mode giovanili.
James Dean, nella vita reale era molto amico con lo sceneggiatore William Bast, fatto noto alla famiglia di Dean. Bast fu anche il primo biografo di James Dean, suo compagno di stanza alla UCLA e successivamente a New York. Cinquanta anni dopo la morte di Dean, Bast ammise che la loro amicizia andava oltre. Comprendeva anche un rapporto sessuale.
Per evitare pregiudizi di quei tempi, la Warner Brothers, la sua casa di produzione, cominciò a far circolare storie su presunte flirt di Dean con numerose giovani attrici che erano nella maggior parte dei casi contatti di Dick Clayton, il suo agente. L’immagine della vita privata di Dean era associata, grazie ai comunicati stampa della Warne Brothers, ad altri due attori, Rock Hudson e Tab Hunter: i tre “scapoli d’oro” che non hanno ancora trovato il tempo per impegnarsi con un’unica donna: “Dicono che le prove per i film sono in conflitto con le prove per il matrimonio”.
La relazione più famosa di Dean fu con la giovane attrice italiana Anna Maria Pierangeli (Cagliari, 19 giugno 1932 – Beverly Hills, 10 settembre 1971), che incontrò quando la Pierangeli stava girando “Il calice d’argento” di Victor Saville (Birmingham, 25 settembre 1895 – Londra, 8 maggio 1979). Per un breve periodo la loro relazione fu gonfiata; Julie Harris, in un’intervista descrisse “un Dean follemente innamorato”. Ma, nell’ottobre 1954, la Pierangeli annunciò il suo fidanzamento con il cantante italo-americano Vic Damone. I due si sposarono il mese successivo.
I giornali riportarono che Dean seguì il matrimonio a bordo della sua moto dal ciglio della strada, realtà sempre negata da James Dean. Successivamente Dean entrò in uno stato depressivo che lo portò a bere molto e a correre in modo pericoloso con la moto e con l’auto.
L’attrice Liz Sheridan dichiarò di aver avuto una breve relazione con Dean a New York, e che Dean all’epoca aveva anche una relazione con il regista Rogers Brackett.
E’ noto che Dean evitò il servizio militare dichiarando di essere omosessuale. Quando gli fu chiesto quale fosse il suo orientamento sessuale, rispose: “No, non sono omosessuale. Ma non ho neanche intenzione di vivermi la vita con restrizioni – No, I am not a homosexual. But, I’m also not going to go through life with one hand tied behind my back.”
Poco prima dell’inizio delle riprese per ‘La valle dell’Eden’, Dean strinse amicizia con l’addestratore di cavalli Monty Roberts. I due, dopo la gara del 30 settembre, dovevano trovarsi per discutere sulla costruzione di un ranch di Dean, ma gestito da Roberts. Roberts e sua moglie furono i primi a sapere della morte di James grazie la chiamata del meccanico di Dean, Rolf Wütherich, che con la mascella rotta mormorò al telefono: “Dean è morto”.
Quel giorno era il 30 settembre 1955, otto giorni dopo dall’ultimo CIAK de “Il Gigante”, quando James Dean moriva in un incidente stradale mentre era alla guida della sua Porsche 550 Spyder vicino a Cholame. L’incidente fu causata da una Ford berlina guidata da Donald Turnupseed che svoltò a sinistra e gli tagliò la strada. James Dean guidava con accanto il suo meccanico, Rolf Wütherich; i due erano partiti dal Competition Motors per partecipare ad una gara automobilistica a Salinas, in California. Inizialmente Dean voleva trasportare la sua porsche sul carrello trainato dalla sua nuova station wagon Ford Country Squire del 1955, con Hickman e il fotografo Sanford H. Roth, che stava realizzando un servizio fotografico su Dean e le sue gare automobilistiche. All’ultimo minuto, dietro il consiglio del suo meccanico, James decise di guidare la Spyder per familiarizzare di più con l’auto. Alle 15:30 Dean venne multato a Mettler, in California, per eccesso di velocita; andava a 105 km/h in una zona il cui massimo consentito era 89 km/h. Anche l’autista della Ford fu multato perché aveva superato di 32 km/h il limite imposto ai veicoli con rimorchio. Successivamente Dean si fermò a Blackwells Corner, nelle Lost Hills, per un pieno di benzina ed incontrarsi con un altro pilota, Lance Reventlow.
Dopo aver lasciato le Lost Hills, Dean si trovò improvisamnete una Ford Custom Tudor coupé bianca e nera del 1950, guidata da uno studente ventitreenne Donald Gene Turnupseed (1932-1995), che invase la corsia di Dean. Le due auto si scontrarono quasi frontalmente e James Dean, quasi in fin di vita, fu trasportato subito dall’ambulanza, privo di sensi e con grandi difficoltà respiratorie. I paramedici nel frattempo soccorsero il meccanico Rolf Wütherich, scaraventato fuori dalla macchina e giacente a bordo strada, che sopravvisse con una mandibola rotta e altre ferite. Dean invece fu portato all’Ospedale Paso Robles, dove venne dichiarato morto alle 17:59 dai medici di emergenza presenti nella stanza.
Le ultime parole di James Dean, quando Wütherich disse a Dean di rallentare, furono: “Quel ragazzo dovrà pur fermarsi… Ci vedrà!”.
Secondo l’autopsia, la testa di Dean abbia colpito la griglia anteriore della macchina del giovane studente, portando alla rottura del suo collo, insieme a fratture multiple delle braccia, mascella, gambe con molte lesioni interne.
Venne sepolto a Fairmount, dove trascorse parte dell’adolescenza, nel James Dean Memorial Park.
L’auto dell’incidente venne utilizzata dall’amministrazione cittadina di Los Angeles per diffondere gli effetti causati dagli incidenti stradali, venendo definita in modo macabro “L’ultima auto sportiva di James Dean”.
Nel marzo 2011, il giornalista Kevin Sessums, rivela sconcertanti episodi sull’infanzia di Dean, sulle molestie sessuali subìte all’età di 11 anni da un pastore. La fonte di queste notizie fu Elizabeth Taylor, in un’intervista del 1997. Le notizie furono tenuti segreti fino alla morte della diva, che lavorò con l’attore ne “Il gigante”. La Taylor confidò che proprio durante la lavorazione del film, Dean le avrebbe confessato questi spiacevoli episodi della sua infanzia, facendole promettere di non renderli pubblici fino alla fine dei suoi giorni.
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Alessia Marcon
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Filmografia:
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Cinema
- I figli della gloria (Fixed Bayonets!), regia di Samuel Fuller (1951) – non accreditato
- Attente ai marinai! (Sailor Beware), regia di Hal Walker (1952) – non accreditato
- L’ultima minaccia (Deadline – U.S.A.), regia di Richard Brooks (1952) – non accreditato, compare per pochi istanti[17]
- Il capitalista (Has Anybody Seen My Gal?), regia di Douglas Sirk (1952) – non accreditato
- L’irresistibile Mr. John (Trouble Along the Way), regia di Michael Curtiz (1953) – non accreditato
- La valle dell’Eden (East of Eden), regia di Elia Kazan (1955)
- Gioventù bruciata (Rebel Without a Cause), regia di Nicholas Ray (1955)
- Il gigante (Giant), regia di George Stevens (1956)
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Televisione
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- Mio padre, il signor preside (The Stu Erwin Show), serie TV (1951) – 1 episodio
- Studio One (Westinghouse Studio One), serie TV (1952-1953) – 3 episodi
- Omnibus (Omnibus), serie TV (1953) – 1 episodio