L’obiettivo era quello della creazione di una vettura sportiva,
dotata di consumi pari a quelli di un’utilitaria,
con prestazioni di una sportiva.
Dall’esperienza di “Fisker Latigo” e di “Fisker Tramonto”, modelli dotati di telai e motorizzazioni su base Mercedes e BMW, sviluppati dal car design “Fisker Coachbuild”, nacque l’azienda produttrice di automobili, la “Fisker Automotive”.
L’obiettivo dell’azienda californiana era quello di creare un’autovettura sportiva con i consumi pari ad un’utilitaria: la “Fisker Karma”, presentata al salone internazionale dell’auto di Detroit nel gennaio del 2008. L’autovettura, con un’autonomia totale di 480 km e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 7,9 secondi, capace di raggiungere la velocità massima di 200 km/h, era dotata di una unità propulsiva progettata su base di due motori elettrici posizionati nella parte posteriore, e di un generatore a benzina 2.0 sovralimentato da 260 cavalli nella parte anteriore che non trasmetteva la potenza direttamente alle ruote, ma aveva il compito di caricare i due propulsori elettrici quando terminavano la loro carica. I motori eletrici potevano essere ricaricati in movimento tramite il sistema della frenata rigenerativa o in sosta tramite una normale presa elettrica. Sul tetto era presente un pannello fotovoltaico che fornisce elettricità per alimentare parte degli utilizzatori elettrici di bordo (il pannello interattivo, i comandi elettrici e la chiave wireless).
Tutta questa tecnologia inovativa era montata su un telaio in alluminio equipaggiato da un impianto frenante fornito dalla Brembo. Inoltre era costruita con materiali in parte riciclati, la vernice era costituita anche da vetro riciclato, gli inserti in legno provengono da alberi caduti per incendi o disastri ambientali e alcune decorazioni delle portiere contengono delle foglie fossili.
La sua commercializzazione era prevista da fine anno 2009 negli Stati Uniti ed inizi 2010 in Europa, ma venne prodotta solo dal 2011 fino al 2013, in Finlandia da Valmet Automotive.
Nonostante il progetto innovativo, l’azienda fu vittima di problemi finanziari; nell’agosto del 2012, Tony Posawatz ex direttore della linea Chevrolet Volt, venne nominato nuovo amministratore delegato con Henrik Fisker presidente esecutivo. Henrik Fisker si dimise nel marzo 2013 dopo disaccordi con il management, in particolare disaccordi sulla strategia di business.
Alla fine di marzo 2013, l’azienda tramite i suoi legali dichiarò un possibile fallimento. Il 23 novembre dello stesso anno dichiarò il fallimento.
Il 17 febbraio 2014, la Fisker Automotive è stata rilevata dalla cinese Wanxiang, azienda specializzata in ricambi per auto, per circa 149 milioni euro.
Francesco Veramini