Voluto da Coco Chanel (Saumur, 19 agosto 1883 – Parigi, 10 gennaio 1971) e commissionato al chimico Ernest Beaux, il celebre profumo nacque dalla miscelazione di essenze naturali e sintetiche, in un concerto di 80 ingredienti differenti, tra i quali si ricorda l’essenza artificiale di gelsomino.
La presenza di essenze chimiche garantì a tale prodotto una maggiore durata, opponendolo ad altri profumi dosati in abbondanza per garantirne la percezione, ma comunque poco durevoli.
Coco Chanel, 38 anni, forte personalità controcorrente, volle opporsi allo smielato romanticismo dell’epoca: “Non voglio nessun olezzo di rose o mughetto, voglio un profumo elaborato”.
I profumi femminili dell’epoca, infatti, erano basati principalmente sull’essenza di un unico fiore: per Chanel N°. 5, Coco creò un bouquet molto provocante, basato su muschio e gelsomino, odori generalmente attribuiti a cortigiane e prostitute. Il risultato fu un profumo totalmente nuovo, che non assomigliava a nessun altro: era gradevole e artificiale, non riconducibile a nessuna essenza specifica. Un vero successo per Coco: Chanel Nº 5 fu il primo prodotto che le aprì la strada alla produzione industriale di profumeria.
Nel 1924 la stilista stipulò un contratto con Pierre Wertheimer, proprietario di Les Parfumeries Bourjois (la più famosa casa francese dell’epoca), per creare una nuova società, la Société Parfums Chanel, della quale detenne il 50%.
Per decenni, Chanel N°5 è stato il profumo più venduto in Francia, prima di perdere il suo primato nel 2011, superato dal concorrente J’adore, di Christian Dior.
La più grande e indiscussa testimonial di questo profumo fu sicuramente Marilyn Monroe: durante un’intervista nel 1952, l’attrice dichiarò: «Cosa indosso a letto? 2 gocce di Chanel N°5, ovviamente».
La prima confezione consisteva in una semplice bottiglietta da farmacia trasparente con una minimale etichetta bianca e nera, del tutto differenziata dalle tradizionali boccette di profumo decisamente, eccessivamente decorate al fine di attirare l’attenzione del cliente.
La prima bottiglietta prodotta nel 1919 era più piccola e più arrotondata rispetto all’attuale, la cui produzione iniziò nel 1924: il flacone originale, infatti, si era rivelato troppo fragile e fu sostituito da uno più squadrato, negli anni rimasto praticamente invariato. L’originale tappo in vetro venne invece sostituito da un tappo ottagonale nel 1924, più consono al nuovo design della bottiglia. Nel 1950 fu dato al tappo un taglio maggiormente smussato ed una silhouette più voluminosa. Ingrandito nel 1970, nel 1986 il tappo venne nuovamente ridotto, per rendere più armoniose le proporzioni dell’intera bottiglia.
Il flacone di Chanel N°5, nel corso degli anni, divenne un oggetto talmente popolare che Andy Warhol decise di commemorare il suo stato di icona a metà degli anni ottanta con l’opera pop-art intitolata “Ads: Chanel.”
Andrea Carraro