Raffaello nacque ad Urbino il 28 marzo 1483 dal pittore Giovanni Santi e Magia di Battista di Nicola Ciarla; ebbe la sua prima educazione artistica nella bottega del padre, ma il fatto determinante fu che nacque e crebbe ad Urbino, una piccola città, ma un grande centro di sperimentazione artistica. Fin da giovane iniziò a viaggiare per apprendere l’arte dai maestri come Michelangelo e Leonardo, la cui presenza a Firenze lo attirò così tanto da recarvisi molto spesso. Raffaello fu chiamato a Roma da Papa Giulio II dove completò la sua formazione artistica all’ombra dei grandi esponenti dell’arte e della letteratura che frequentavano i palazzi papali. Fu molto apprezzato anche dai suoi contemporanei, tanto che Antonio Tebaldi gli dedicò un epitaffio.
La bottega di Raffaello
All’età di trent’anni Raffaello decide di aprire una bottega anche grazie alla sua crescente popolarità; la bottega ebbe un carattere quasi industriale, producendo una mole incredibile di manufatti artistici ed adempiendo ad ogni tipo di richiesta. L’organizzazione della bottega di Raffaello fu completamente opposta a quella che, negli stessi anni, fu fondata da Michelangelo; quest’ultimo, infatti, amava dipingere e lavorare con pochi strumenti ed adibire ai tirocinanti un ruolo secondario, avendo sempre il controllo della realizzazione dell’opera finale; Raffaello, invece, si organizzò in modo diverso, facendo realizzare numerosi lavori ai suoi allievi che crebbero artisticamente in modo vertiginoso. Durante la sua vita Raffaello ha prodotto una notevole quantità di tele, pannelli, affreschi che persino nei libri d’arte è difficile catalogarli. Rimangono dei dubbi sulla data di nascita e di morte dell’autore: secondo alcuni scritti la nascita e la morte dell’artista coinciderebbero ed in particolare Raffaello sarebbe morto il 6 aprile alle ore quindici del pomeriggio, come il Cristo sulla Croce. Queste informazioni ci arrivano da alcuni scritti del Vasari e da alcuni scambi epistolari tra Antonio Marsilio e Marcantonio Michel, ma questa particolarità ha il sapore di una leggenda che circonda la fama del grande artista. Raffaello perse prematuramente sia la madre che il padre e probabilmente fu prelevato ancora bambino dalla bottega del padre dal Perugino, il quale lo portò nella sua bottega per insegnargli le tecniche artistiche più elaborate anche in visione del fatto che il padre Giovanni non era considerato un artista di particolare spessore.
L’importanza artistica di Raffello
Per capire la personalità e l’importanza che ebbe all’interno del panorama artistico italiano, basti pensare che all’età di diciassette anni, Raffaello era considerato un artista indipendente ed in grado di adempiere ai lavori più difficili commissionati dal convento di Sant’Agostino. La sua fama ruppe ben presto i confini Umbri, dilagando nel resto del paese e realizzò principalmente pale, Madonne e ritratti. Raffaello fu un artista che influenzò tutta la storia dell’arte e tutti gli artisti che arrivarono dopo di lui ed è considerato da sempre una figura di spicco e di orgoglio italiano. Sanzio mise le basi del Manierismo, avviando uno dei periodi più significativi della storia artistica italiana. L’Italia, perciò, sentì il bisogno di omaggiare questo grande artista e gli dedicò la banconota da cinque mila lire, la quale fu in corso fino all’avvento dell’euro. Un’altra piccola curiosità è l’asteroide 9957. Raffaello Santi, è stato denominata in tal modo in onore del grande artista di Urbino. Muore a Roma 6 aprile 1520.
Federica Gennari