Gustave Caillebotte

Pittore francese della seconda metà dell’Ottocento, Gustave Caillebotte (Parigi, 19 agosto 1848 – Gennevilliers, 21 febbraio 1894) si formò come avvocato e si rese celebre per una notevole generosità. Grazie ad una certa agiatezza economica, fu sostenitore del movimento impressionista (finanziando l’esposizione del 1877) e collezionista, raccogliendo opere dei più importanti esponenti dell’Impressionismo quali Manet, Pissarro e Renoir. Nelle vesti di pittore, si formò presso l’École des Beaux-Arts; ebbe modo di conoscere inoltre personalità quali Degas e Monet (1874) che lo introdussero all’Impressionismo, partecipando alla seconda mostra organizzata dal movimento (1876) durante la quale presentò due versioni dei Raboteurs de parquet: si tratta di un soggetto sociale che sceglie di rappresentare dei levigatori di parquet dediti alla posa, raffigurati con atteggiamento sottomesso, con i muscoli tesi dalla fatica, in un ambiente estraneo e borghese. L’atmosfera risulta alquanto eloquente: le teste chine si confondono nella penombra della stanza, annullando identità e caratterizzazioni. Importantissimo fu il sostegno alle esposizioni impressioniste a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, che supportò economicamente; cercò in vano di ricompattare il gruppo nei primi anni Ottanta ma, prendendo le distanze da alcuni atteggiamenti deludenti, si allontanò dalla pittura, per tornare a esporre solo nel 1888 (Salon de XX, Bruxelles).                 A differenza della generale orientamento delle opere contemporanee verso la natura e la figura femminile, il tema dominante delle opere di Caillebotte è l’uomo, come dimostrano tele quali Peintres en bâtiments, i Canottieri che remano sull’Yerres (1877) o I bagnanti, la virilizzazione di un tema tipicamente femminile, con la messa in scena di uomini in costume da bagno in atto di discutere. Il nudo maschile è  ripreso ne L’homme au bain se frictionnant (1884), ancora una volta la sovversione di una tematica tipicamente femminile, sotto forma di una figura maschile in una sala da bagno. Anche nelle rappresentazioni degli interni, comunque care all’artista, la figura maschile rimane il soggetto prediletto e preponderante, affiancato da presenze femminili esclusivamente “accessorie”. L’attenzione per l’uomo assume frequentemente, nelle opere di Caillebotte, sfumature sociali, rese sottilmente da atmosfere malinconiche e spente, sguardi eloquenti, importanti dettagli, simboli delle differenze sociali. Gli scenari urbani, non a caso, sono sempre popolati da eleganti uomini  della borghesia parigina come negli esempi di Parigi in un giorno di pioggia (1877),  Ponte dell’Europa (1876) e il Disegnatore d’insegne (1877). Grande l’attenzione anche per gli scenari interni: Caillebotte ritrasse stanze spesso semibuie vissute da uomini impegnati nelle più svariate attività, quali la lettura, il gioco (Gioco di bezique, 1880), la musica (Giovane che suona il piano, 1876). Negli interni, molto curata e interessante risulta la resa luministica, giocata spesso sul rapporto tra ambienti semibui e finestre di sfondo, in grado di creare realistici riflessi di luce combinati a una veritiera resa dei materiali. La chiusura della visione intima degli interni è parzialmente violata da una serie di opere raffiguranti soggetti maschili su balconi: è il passaggio dall’interno alla visione urbana, con la declinazione degli  stessi elementi (uomo della borghesia, ambiente casalingo) ad una versione esterna, in un’interessante soluzione intermedia (Uomo al balcone, Al balcone, Giovane alla finestra -1880-). Le opere en plein air privilegiano il tema impressionista dell’acqua, in tal caso determinato dalla personale passione dell’artista per la navigazione e la vela: coniugando l’irrinunciabile centralità della figura maschile allo studio dell’effetto luministico dell’acqua, Caillebotte produce una serie di tele dedicate al tema del fiume e delle imbarcazioni (Vogatori -1877- , Canoe sul fiume Yerres -1888-, Regata ad Argenteuil -1893-), avvicinandosi, nel trattamento del colore e nella pennellata, agli studi impressionisti. Caillebotte morì il 21 febbraio 1894 a Gennevilliers, prevedendo nel testamento la donazione dell’intera collezione di oltre sessantacinque dipinti. La pittura di Caillebotte non ottenne un immediato successo tant’è che il suo ruolo nell’ambito del movimento impressionista venne riscoperto solo recentemente, grazie ad una mostra organizzata dalla Galleria Nazionale d’Arte di Washington e il Museo d’Arte di San Francisco nel 1986, quando oltre una decina di tele dell’artista vennero esposte insieme alle tele impressioniste.

Federica Gennari